(lat. Minerva) Antica divinità italica, entrata presto, probabilmente attraverso gli Etruschi, nel novero delle divinità dei Romani; in seguito fu identificata con la greca Atena. Il suo culto fu introdotto [...] dei Tarquini. Con Giove e Giunone fece parte della triade capitolina. Dopo la presa di Falerii (241) fu dedicato un tempio, sul Celio, a M. capta; sempre all’età repubblicana (ma in una fase più antica) risale il tempio di M. medica sull’Esquilino ...
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Retore latino (sec. 2º-1º a. C.), amico di Mario; per primo tenne in Roma una scuola di retorica latina molto frequentata, nonostante l'editto (92) di Licinio Crasso e di Domizio Enobarbo, contrario a [...] tali scuole latine perché, contrapponendosi a quelle greche, degeneravano in "scuole d'impudenza". Fu maestro di Cicerone. Compose (56) per L. Sempronio Atratino l'accusa de vi contro M. Celio Rufo, difeso da Cicerone. ...
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LORI, Andrea
Franco Pignatti
Nacque a Firenze, da Bartolomeo, in data imprecisabile da collocarsi intorno al 1520, in considerazione del fatto che Ludovico Domenichi lo definisce "giovane" in una poesia [...] Otto di guardia e balia il 16 giugno 1579 per un crimine in cui era stato suo complice il meglio noto letterato veneziano Celio Malespini.
Nei primi mesi del 1578 era stato decapitato a Roma, non è noto per quale reato, un tale Neri Guardi, mercante ...
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DOMENICHI, Ludovico
Angela Piscini
Nacque a Piacenza nel 1515 da una famiglia appartenente alla nobiltà cittadina, ma non certo ricca: il padre Giampietro esercitava la professione di notaio e mori, [...] , il D. passò alle più prestigiose università di Padova e Pavia: qui, negli anni 1530-37, insegnavano umanisti come Celio Secondo Curione, amico di L. Socino e simpatizzante luterano, ed A. Alciato, giurista e filologo di fama europea, corrispondente ...
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Umanista (Ferrara 1526 - Heidelberg 1555), figlia di F. P. Morato. Fanciulla prodigio, presto imparò a parlare il greco e il latino insieme con Anna d'Este, di cui era damigella. La madre di Anna, Renata [...] ). Nel 1554 marito e moglie furono chiamati a Heidelberg: egli a insegnarvi medicina, ella greco. Alcuni dei suoi scritti filosofici furono pubblicati da Celio Secondo Curione nel 1558; molti andarono perduti. Particolarmente interessanti le lettere. ...
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COPPA, Iacopo, detto Iacopo Modenese (Modanese)
Giorgio Busetto
Fu originario di Modena. Sul suo conto si hanno notizie scarse; P. Aretino lo dice "un' de i primi ceretani del mondo" (Lettere, II, l. [...] popolari e simili, dalla quale egli seppe distinguersi tanto da essere lodato e ricordato, oltre che dall'Aretino, da Celio Malespini, e da aver intrattenuto rapporti con personaggi potenti e persino con regnanti.
Girava per le piazze di tutta l ...
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ANDREASI, Marsilio
Giuseppe Alberigo
Nacque a Mantova da Gerolamo e da Ippolita Gonzaga. La famiglia degli Andreasi doveva appartenere alla media nobiltà mantovana come conferma il fatto che Gerolamo, [...] alla duchessa di Mantova Margherita Paleologo.
La fama di questo scritto è legata alla traduzione che ne fece in lingua latina Celio Orazio Curione, figlio di Celso, e che fu edita a Basilea nel maggio del 1550 presso l'Oporino, insieme con alcune ...
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BARBUGLIO (Barbulejo, Barbojo), Bernardino Adriano
Anna Migliori
Nacque probabilmente a Ferrara intorno al 1480, di famiglia originaria di Adria. A Ferrara compi la sua educazione alla scuola di Battista [...] allievi. L. G. Giraldi esalta quest'attìvità ponendola allo stesso livello dell'alto magistero allora svolto dal più celebre Celio Calcagnini.
G. A. Scalabrini, nelle Memorie istoriche delle chiese di Ferrara e de' suoi borghi, Ferrara 1773, pp. 360 ...
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BALCIANI, Giovanni, detto Bremio
Alfredo Cioni
Della famiglia Balciani si hanno documenti che risalgono alla prima metà del sec. XIV quando un Giovanni era "publicus imperiali et apostolica authoritate [...] " dal luogo natale, e come tale sempre si sottoscrisse. Anche Celio Secondo Curione - che fu per breve tempo suo allievo a Torino fratelli Silva pubblicarono a Torino del Paschale opus di Celio Sedulio, "ex recensione Iohannis Bremii" (1516). Egli ...
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GIRALDI, Giovan Battista (Cinzio Giovan Battista)
Simona Foà
Nacque a Ferrara nel novembre del 1504 da Cristoforo, proveniente da una famiglia ferrarese che vantava remote origini fiorentine; la madre [...] fondatore, Alberto Lollio, e che cessò le sue attività nel 1541 a causa della morte del suo esponente più importante, Celio Calcagnini. Nel 1540 la raccolta De obitu divi Alfonsi Estensis del 1537 venne ristampata, con alcune variazioni, con il nuovo ...
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celare
v. tr. [lat. cēlare] (io cèlo, ecc.), letter. – Nascondere, tener nascosto alla vista d’altri: essendosi tutto il bianco vestimento e sottile loro appiccato alle carni, né quasi cosa alcuna del dilicato lor corpo celando... (Boccaccio);...