Biologia
In istologia, aggregato di cellule (e di sostanze da esse prodotte) che hanno forma, struttura e funzioni simili, e, per lo più, origine embriologica comune; i t., di cui si hanno diversi tipi, [...] con diversa specificità abbia un ruolo importante nei processi dello sviluppo e della morfogenesi. L’adesione fra cellule e matrice nei diversi t. è determinata dalla fibronectina e da altre proteine che si è riusciti a isolare, quali la laminina ...
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Ramo delle biologia che si occupa del materiale ereditario, cioè della sua struttura, del suo modo di funzionare, delle modalità della sua trasmissione, sia da una cellula alle sue discendenti (se si tratta [...] sul comportamento dei cromosomi in questi due tipi di divisione cellulare costituisce la perfetta spiegazione delle leggi della g. formale di Escherichia coli e dei suoi fagi sia virulenti (della serie T) sia lisogeni (il fago λ), del mais, del topo e ...
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Molecole complesse di grandi dimensioni attraverso le quali avviene la trasmissione dell’informazione genetica. Sono presenti nelle cellule di tutti gli organismi (animali e vegetali), dai più semplici [...] adenina (A) e guanina (G)] e pirimidiniche [citosina (C), timina (T) e uracile (U)], da un carboidrato a 5 atomi di carbonio ( che contengono solo RNA, il DNA è presente in tutte le cellule ed è localizzato nel nucleo, dove, in associazione con RNA e ...
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Biologia
Unità morfologica e fisiologica elementare di tutti gli organismi animali e vegetali; questi possono essere costituiti da una o più cellule. Il termine c. è stato introdotto in biologia nel 1665 [...] le c. al microscopio; furono poi M. Schleiden e T. Schwann, nel 1838-39, a definire la c. come unità fondamentale dei viventi (teoria cellulare).
I metodi di studio della struttura e della fisiologia cellulare sono ormai molto raffinati; al classico ...
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Sostanza di natura proteica (una volta detta fermento) che ha proprietà di accelerare una reazione chimica specifica senza esser consumata e senza entrare nei prodotti finali della reazione. Le sostanze [...] sia con il substrato sia con l’attivatore, e una inibita (T o tense), in cui può legarsi solo all’inibitore; le due forme si deve fare proliferare fino a formare una popolazione di cellule numerose o clone. La tecnica cui normalmente si ricorre ...
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In biologia, il corredo aploide dei cromosomi di una cellula, con i geni in essa contenuti.
Il Progetto genoma
Nel 1990 negli Stati Uniti è iniziato ufficialmente il progetto di ricerca internazionale [...] le proteine da esso codificate possono avere funzioni diverse in cellule appartenenti a tessuti diversi. La complessità funzionale del g. nel bandeggio cromosomico, come bande G, R e T. Queste bande, osservabili a livello citogenetico, differiscono in ...
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Disciplina biologica che studia la struttura e le funzioni delle cellule animali e vegetali come entità morfologiche e fisiologiche fondamentali degli organismi viventi, la loro formazione, il loro comportamento, [...] la funzione dei singoli costituenti cellulari.
Intorno al 1840, con la formulazione della teoria cellulare, da parte di J.E. Purkyne, M.J. Schleiden e T. Schwann si riconobbe l’unità fondamentale della struttura degli esseri viventi e si instaurò il ...
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Macromolecole costituite da una, o più, lunghe catene polipeptidiche (dette anche protidi). Le p. costituiscono la classe di molecole organiche più abbondanti in tutti gli organismi viventi; si trovano [...] DNA con un linguaggio a 4 lettere (A, G, C, T, cioè le basi azotate adenina, guanina, citosina, timina) è trascritto nucleotidi GDP e GTP e trasmettono il segnale ormonale all’interno della cellula. Le p. G sono quindi p. per l’accoppiamento di ...
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di Rita Levi-Montalcini (da Enciclopedia della Scienza e della Tecnica, vol. II, 2007, pp. 177-188)
Non è azzardato affermare che la scoperta del Nerve growth factor (NGF), presto seguita dall'identificazione [...] flogistico di varia natura.
Monociti, linfociti T, linfociti B, neutrofili, eosinofili, basofili rappresentano , ha dimostrato che questo è dovuto sia al fatto che le cellule corneali possiedono i recettori ad alta affinità e sono quindi in grado ...
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Fattore proteico prodotto da monociti, macrofagi, linfociti T, cellule immature ecc. Le c. controllano l’infiammazione, la risposta immunitaria, la crescita e il differenziamento cellulare in quanto mediatori [...] gli interferoni (➔), le interleuchine (➔) e il fattore di necrosi tumorale (➔ TNF); esse trasmettono segnali alle cellule bersaglio legandosi a recettori associati a tirosinachinasi, che fosforilano proteine citoplasmatiche diverse (➔ recettore). ...
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t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione del segno dell’alfabeto fenicio, dove aveva...
linfocito
(o linfocita) s. m. [comp. di linfo- e -cito (o -cita)]. – In biologia, cellula presente nel sangue (dove rappresenta una particolare serie di leucociti) e nei varî organi linfatici (linfonodi, milza, timo, ecc.), che svolge ruoli...