. Il termine "esotico" (dal gr. ἐξωτικός) nella sua accezione più vasta, conforme all'etimo, può indicare, in letteratura e nelle arti, ogni elemento forestiero chiaramente identificabile; ma il termine [...] d'artificialità che ne consegue. Così nell'epoca ellenistica filosofi e storici, come Eforo, studiano i popoli barbari (Sciti, Traci, Celti) dal punto di vista morale e scoprono in essi quelle virtù che gli uomini civili han perduto. Nel settecento ...
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VILLANOVIANA, CIVILTÀ
Ugo Rellini
. La civiltà detta di Villanova è una delle più importanti della prima età del ferro (v. ferro, civiltà del), la cui conoscenza è fondamentale per la preistoria della [...] dell'Etruria e della necropoli laziale preromulea del Foro, erano illirici; oggi egli medesimo ritiene questi incineratori celti, perché avvicina le strutture delle tombe vetuloniesi a quelle di Golasecca.
Grandissima è la difficoltà di questi ...
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Di una sommersione temporanea della terra sott'acqua parlano antiche tradizioni che si trovano tanto nel mondo classico, quanto presso i popoli orientali e i primitivi; ma non dovunque, sicché non si può [...] della terra prodotta dall'acqua (alcunché di simile si riscontra nella dottrina stoica del κατακλυσμός). Così presso i Celti e gli Scandinavi, soprattutto nella Danimarca, che ha un così lungo sviluppo costiero, e dove la leggenda popolare ancora ...
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Anglosassoni, Arte degli. Scultura
R.J. Cramp
SCULTURA
La qualità e la varietà stilistica della scultura anglosassone costituiscono uno dei fenomeni artistici più singolari del mondo altomedievale, [...] erano costruiti in pietra a secco o in legno, una tradizione quest'ultima, a quanto pare, portata in Northumbria dai Celti, insieme alle croci lignee da preghiera o commemorative che, secondo Beda (Hist. Eccl., 3, 2), costituirono i primi oggetti ...
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CECI, Luigi
Tullio De Mauro
Nacque ad Alatri (Frosinone) il 27 febbr. 1859 da Vincenzo e Maria Minocci.
Restò sempre molto legato alla sua terra: diventato accademico famoso, ad Alatri acquistò e restaurò [...] , I,Göttingen 1891, p. X, secondo cui un'altra denominazione, quella di "indoceltico", andava respinta perché Indiani e Celti non meritavano di dar nome alla famiglia in quanto essi avevano avuto soltanto un ruolo meramente passivo nella storia ...
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TRACIA, Arte
A. Fol
K. Dimitrov
La fascia orientale della penisola balcanica, nei millenni VII-IV a.C., costituisce una delle regioni più evolute nell'ambito della civiltà neolitico- eneolitica dell'Europa; [...] farsi sentire contemporaneamente anche a nord-est e a nord-ovest, zone aperte rispettivamente al mondo degli Sciti e a quello dei Celti: verso la fine del V sec. a.C. quest'area si può considerare intermediaria tra Oriente e Occidente.
Il periodo di ...
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Vedi AVORIO dell'anno: 1958 - 1994
AVORIO
C. Albizzati
L. Becherucci
Il pregio di questa materia plastica fu noto ai primi abitatori dell'Europa, quando il mammut poteva fornirla. Nelle zanne dello [...] Properzio (11, 31) ricorda le porte del tempio d'Apollo Palatino, eretto da Augusto, che recavano scolpite in tal materia la fuga dei Celti da Delfi e la strage dei Niobidi. Ma quello che ci resta è ben poco.
Una delle cose più fini d'età imperiale è ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
I traffici marittimi tra Evo antico e Medioevo
Maria Elisa Soldani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Negli ultimi secoli della tarda antichità [...] già in decadenza dalla fine del III secolo. Le comunicazioni e gli scambi sono favoriti da un’omogeneità insediativa che vede i Celti a occidente e le altre popolazioni nelle aree centrali e orientali.
Se in una prima fase i rapporti sono sporadici e ...
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donna
Margherita Zizi
L'altra metà del cielo
"Errore della natura" (Aristotele), "uomo mancato" (Tommaso d'Aquino), "sesso debole": queste definizioni dimostrano come quasi sempre la donna sia stata [...] all'autorità del capofamiglia.
I progressi del Medioevo e i regressi del Rinascimento
Nelle società barbariche (di Celti, Galli, Germani, Scandinavi), che conservano molti elementi delle antiche strutture sociali paritarie, le donne partecipano alla ...
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Shakespeare, William
Rosa Maria Colombo
Il creatore del teatro moderno
Poeta e drammaturgo inglese di assoluta grandezza, Shakespeare compendia in sé un’epoca di feconda creatività teatrale, la cosiddetta [...] rivale Ben Jonson). Una certa interpretazione di stampo anglosassone vorrebbe considerarlo come il bardo (antico cantore dei popoli celti) che celebra i valori fondanti della nazione britannica, e, per estensione, dell’Occidente; ma questo è un punto ...
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celti
cèlti (o cèltide) s. f. [lat. scient. Celtis, dal lat. class. celtis, specie di loto]. – Genere di piante della famiglia ulmacee, con una settantina di specie dell’emisfero boreale; comprende alberi con foglie alterne, semplici, fiori...
celta
cèlta s. m. e f. [dal lat. Celta] (pl. m. -i). – Appartenente alle popolazioni indoeur. stanziate nell’Europa centro-occid. e, per estens., abitante della Gallia.