Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] dall’Etruria estesero il loro dominio alla Valle Padana, nel Lazio, nella Campania. Ma presto perdettero l’area padana, invasa dai Celti (5° sec.), che dalla Lombardia, attraverso l’Emilia, si spinsero sino alle Marche; poi la Campania (5° sec.) e il ...
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Regione dell’Italia settentrionale (25.873 km2 con 4.311.217 ab. nel 2020, ripartiti in 1181 Comuni; densità 170 ab./km2). È situata ai piedi delle Alpi Occidentali e comprende un arco montuoso che, dall’Appennino [...] e Sesia, si hanno numerose e significative testimonianze sia della cultura di Golasecca sia della crescente influenza culturale dei Celti, la cui immigrazione, tra 6° e 4° sec. a.C., avrebbe interessato l’intera regione. Tra le necropoli galliche ...
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Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] Camillo. La vittoria su Veio era stata resa possibile anche dall’indebolimento della potenza etrusca, causato dalla pressione dei Celti (Galli) che attorno al 400 si erano estesi nella pianura del Po rafforzandosi in Emilia. Intorno al 390 nuove ...
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VENETO (XXXV, p. 48; App. II, 11, p. 1096; III, 11, p. 1076)
Eugenia Bevilacqua
Bruna Forlati Tamaro
Negli ultimi anni il V. è stato funestato da alcune calamità che hanno apportato danni notevoli.
Un [...] , p. 361 segg.; F. Rittatore Vonwiller, Il protovillanoviano, in Popoli e civiltà dell'Italia antica, IV, Roma 1975; M. Zuffa, I Celti nell'Italia adriatica, in Atti del I Conv. di studi sulle antichità adriatiche, Chieti 1975, p. 97 segg.; Comune di ...
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Stato dell’Europa orientale; confina a NE con Ucraina e Moldavia, a NO con l’Ungheria, a S con la Bulgaria e a SO con la Serbia; si affaccia per quasi 250 km sul Mar Nero.
Il territorio della Romania [...] delle colonie sulle sponde del Mar Nero (Histria, Tomis, Callatis). Verso il 300 a.C. penetrano in Romania anche elementi celti, provenienti dall’ovest e dal sud-ovest. Nel periodo successivo i Geto-Daci creano una ricca cultura, con una metallurgia ...
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Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) [...] -celtica, con un elevato grado di civiltà.
Il territorio dell’attuale S. fu colonizzato nel 1° millennio a.C. da Fenici, Celti, Greci, Cartaginesi, e infine conquistato dai Romani (3°-2° sec. a.C.) grazie alle campagne di P. Scipione Africano (210 ...
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Stato dell’Europa centro-occidentale; abbraccia quasi interamente la regione geografica francese, compresa fra i Pirenei a S, la parte più accidentata ed elevata della catena alpina a SE, la valle del [...] dopo la fine del 4° sec. a.C.
Per le vicende storiche della civiltà diffusasi in F. con l’invasione dei Celti e la successiva affermazione del dominio romano ➔ Gallia.
L’inizio della storia della F. medievale coincise con le imprese militari dei ...
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Stato dell’Europa occidentale, all’estremità ovest del Bassopiano Germanico. Si affaccia sul Mare del Nord e comprende le foci del Reno, della Mosa e della Schelda. Il territorio, in continua evoluzione [...] , l’uomo si dedicava stabilmente all’agricoltura. Intorno al 2500 a.C. penetrarono da oriente genti più progredite, cui si mescolarono i Celti, giunti da sud, e i Frisoni, da nord e da est.
Prima del 1579, quando con l’Unione di Utrecht sorse la ...
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OLANDA (XXV, p. 207; App. I, p. 903)
Adriano H. LUIJDJENS
Mario DI LORENZO
Amedeo TOSTI
H. BRUNSTING
Auke KOMTER
Estensione (XXV, p. 207). - Nel 1941 fu compiuto il prosciugamento del polder Nord-Est [...] del paese. Il problema etnico non è ancora definitivamente risoluto: sembra che vi siano tracce di Celti in queste necropoli. Abitazioni germaniche si sono constatate nel sottosuolo sabbioso diluviale.
Nella zona settentrionale alluvionale ...
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Negli ultimi vent'anni la popolazione austriaca è aumentata molto poco (v. tab. 1). L'accrescimento naturale, già tradizionalmente debole, è rimasto basso, soprattutto per la scarsa natalità: il tasso [...] un'espressione artistica originale, prodotto di una fusione fra il carattere italico e il sostrato indigeno di tradizione celto-illirica. Il carattere dell'artigianato locale si coglie nei numerosi rilievi sepolcrali (stele e medaglioni con il busto ...
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celti
cèlti (o cèltide) s. f. [lat. scient. Celtis, dal lat. class. celtis, specie di loto]. – Genere di piante della famiglia ulmacee, con una settantina di specie dell’emisfero boreale; comprende alberi con foglie alterne, semplici, fiori...
celta
cèlta s. m. e f. [dal lat. Celta] (pl. m. -i). – Appartenente alle popolazioni indoeur. stanziate nell’Europa centro-occid. e, per estens., abitante della Gallia.