PELAGIANISMO
Mario Niccoli
. L'espressione pelagianismo (o pelagianesimo) è adoperata di solito per indicare non solamente la dottrina di Pelagio o gli errori che in essa furono segnalati e condannati [...] stessi presupposti individualistici, alla concezione della Chiesa come amministratrice dei sacramenti.
Pelagio (il nome corrisponde al celtico Morgan, "uomo del mare") era un monaco britanno, probabilmente di origine irlandese. Lo troviamo a Roma ...
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. Una delle quattro tribù dei Celtiberi presso Polibio; delle quali i Lusoni, Belli e Titti sono chiamati citeriori e abitano le valli dei Jalón e Jiloca, e gli Arevaci, che avevano sotto la loro clientela [...] ad O. nella valle del Duero, fossero originariamente lo stesso popolo e che questo contenesse in abbondanza elementi celtici.
L'archeologia degli Arevaci è conosciuta soprattutto per Numanzia e per resti di villaggi con le stessa ceramica numantina ...
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Le province europee dell'Impero romano. La Britannia
Sergio Rinaldi Tufi
La provincia più settentrionale: la britannia
La Britannia è la provincia più settentrionale; il suo confine a nord (o meglio [...] quella antica), sorta presso sorgenti minerali calde (non note altrove nell’isola) frequentate fin da epoche remote e consacrate alla dea celtica Sulis interpretata come Minerva. La città non era molto ampia; fu circondata nel II sec. d.C. da agger e ...
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PONTE (γέϕυρα, pons)
J. Briegleb
Costruzione architettonica per facilitare il passaggio di una via di comurncazione, talvolta anche di un acquedotto (v.), sopra un ostacolo naturale, per lo più un fiume, [...] . Numerosi nomi di località dall'epoca romana formati con le parole vada (guado), traiectus (traghetto), pons (ponte) o con celtico briva, brivo (ponte) accennano ad una tale origine.
Ponti di legno. - Il primo p. mai costruito deve essere consistito ...
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IBERICA, Arte
P. Bosch-Gimpera
IBERICA, Arte. - L'arte dei popoli iberotartessiani, detta per brevità "iberica", si sviluppò a partire dal VI sec. a. C., soprattutto dal V al II, sopravvivendo durante [...] cavallo, talora con cavaliere, e dall'arte delle monete iberiche le monete locali delle città del territorio celtico (v. celtica, arte; la tène, cultura).
L'influenza fu intensa soprattutto alla frontiera dell'Aragona, nel territorio celtiberico. Il ...
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Importante punto d'incrocio fra la vallata media del Danubio e la via maestra che quasi in linea retta procede dall'Italia, attraverso Lubiana (Emona), Cilli (Celeia), Ptuj (Petovio), Szombathely (Savaria), [...] dopo quelli di Pola, Pozzuoli e Verona, e prima di quello di Pompei.
La concessione di uno statuto al centro celtico, considerato come municipio romano piuttosto che latino, o, più esattamente, ai cittadini romani che facevano parte di quella colonia ...
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Vedi VIRUNUM dell'anno: 1966 - 1997
VIRUNUM (v. vol. VII, p. 1186)
G. Piccottini
La sostanziale scomparsa della città romana scavata fino agli anni Trenta è compensata in parte dall'avvio di nuove indagini, [...] sino alle ultime fasi di quella di La Tène; seguono inoltre l'insediamento a carattere urbano sul Magdalensberg, tardo-celtico e della prima epoca romana, e V., capitale della provincia norica, posta direttamente sullo Zollfeld; a essa succedettero ...
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La Tène Stazione archeologica sul Lago di Neuchâtel, nella Svizzera occidentale, dove, nel 1855, furono rinvenuti nel Canale di Thièle circa 2500 oggetti, per lo più spade, punte di lancia, umboni di [...] l’Italia, rimaste in precedenza ai margini della ricerca. Riguardo all’identificazione della civiltà di L. con l’ethnos celtico, tenendo conto della mancanza di una correlazione univoca tra ethnos, lingua e cultura materiale, si tende ad attribuire a ...
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Città dell'Ungheria meridionale (Baranya) posta tra Danubio e Drava, a 160 m. sul mare, 18°15′ long. E. e 46°6′ lat. N., presso il versante meridionale delle colline di Mecsek (m. 680). Il territorio della [...] 733; 1920: 474; 1922: 572; minatori impiegati 1800).
Storia. - Detta dai Romani Sopianae dal nome d'un condottiero celtico, essa ebbe una grande importanza sotto Augusto, abbracciò presto il cristianesimo, fu poi danneggiata dalle invasioni di Gepidi ...
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Acque e lagune da periferia del mondo a fulcro di una nuova "civilitas"
Lellia Cracco Ruggini
Le costanti di una vicenda di storia e di mentalità, dall'antico al tardoantico
Chi percorra i vari itinerari [...] all'incrocio d'influenze plurime e disparate (retica dalle zone alpine, carnica da oriente, euganea da sud-ovest, etrusca e poi celtica lungo l'asse padano da ovest, da sud e dalle Alpi nord-orientali verso l'area friulana) (63). La dinamicità di ...
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celtico
cèltico agg. [dal lat. Celtĭcus, gr. Κελτικός] (pl. m. -ci). – Dei Celti, che appartiene o si riferisce ai Celti, antiche popolazioni stanziate nell’Europa occid., soprattutto in Gallia, in Spagna, nelle Isole Britanniche e in Germania:...
celtismo
s. m. [der. di celtico]. – 1. Elemento linguistico celtico (caratteristica di pronuncia, vocabolo, ecc.) che sia penetrato in lingue circonvicine (come per es. braca, carrus in latino, con larga diffusione poi nelle lingue romanze)...