MILANO
Antonio Calzoni
Giuseppe Caraci
Gaetano Cesari
Paolo D'Ancona
Giuseppe Gallavresi
Antonio Monti
Luigi Sorrento
Alda Levi Spinazzola
Giovanni Antona Traversi
Alessandro Visconti
La seconda [...] , se, come par giusto, si voglia riconoscere nella forma Mediolanum, attestata già da Livio per il secolo III a. C., l'etimo celtico la[n]no (cfr. lat. planum), e perciò intendere Mediolanum come "luogo di mezzo", "paese in mezzo a una pianura". La ...
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Larsson, Björn
Bruno Berni
Scrittore svedese, nato a Jönköping il 28 dicembre 1953. Grande viaggiatore, soggiornò giovanissimo negli Stati Uniti e più tardi abitò a lungo in Francia, rimanendo legato [...] in patria, mentre il vero successo giunse con il successivo romanzo Den keltiska ringen (1992; trad. it. Il cerchio celtico, 2000) che, in pochi anni, fu tradotto nelle principali lingue europee e gli diede improvvisa notorietà.
Protagonista del ...
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Tolkien, John Ronald Reue
Nicola Galli Laforest
Il signore della narrativa fantastica
La passione per le antiche lingue e mitologie ha alimentato la prodigiosa inventiva di John Ronald Reuel Tolkien, [...] Conosceva meglio di chiunque altro l’inglese antico e il gallese, e si dilettava con la decifrazione scientifica del gotico, del celtico e del finnico. Non solo, sin da ragazzo riusciva a inventare parole nuove in quegli idiomi, ma addirittura lingue ...
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GRAVES, Robert
Rosario Portale
(App. II, I, p. 1080)
Poeta, saggista e narratore inglese, morto a Maiorca il 7 dicembre 1985. Dopo la seconda guerra mondiale ha insegnato al Trinity College di Cambridge [...] alla Grecia, dall'Egitto all'Irlanda e riflette l'attrazione del poeta per gli aspetti più misteriosi e ambigui del mito ario-celtico della Triplice Luna, o Dea Bianca.
Fra gli altri saggi: The common asphodel (1949), The Greek myths (1955; trad. it ...
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THOMAS, Dylan Marlais
Salvatore Rosati
Poeta inglese, nato nel Galles nell'ottobre 1914.
Le caratteristiche della sua lirica, quali apparvero nella prima raccolta 18 poems (1934) mostrano un non comune [...] , sembra prevalere una nota dolente con vaghe risonanze cosmiche, in cui è agevole avvertire le caratteristiche del temperamento celtico. Insidiata da un continuo pericolo di disintegrazione, priva di ogni nesso logico, con una resa fantastica non ...
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Vedi TELESFORO dell'anno: 1966 - 1997
TELESFORO (Τελεσϕόρος Telesphoros)
B. M. Felletti Maj*
Divinità in forma di fanciullo. Intorno al 100 a. C. si venne delineando nella religione greca la figura di [...] il viaggio funebre degli Etruschi sia il medesimo che funge da compagno dei viaggi nuziali presso i Celti. L'origine celtica del dio è stata invece sostenuta in base ad alcuni monumenti, una moneta dei Segusiavi, rilievi e idoletti, che sembrano ...
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MONTAGUE, John Patrick
Carla De Petris
Poeta e narratore irlandese, nato a New York il 28 febbraio 1929. Ancora ragazzo tornò nella patria d'origine dei genitori, contadini cattolici della contea di [...] poema The rough field (1972; rist. nel 1979 con prefazione dell'autore), ove M. traccia con la cura di un miniaturista celtico la spirale infinita degli avvenimenti che hanno sconvolto l'Ulster, o meglio il piccolo paese di Garvaghey in cui il poeta ...
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O'FLAHERTY, Liam
Carla De Petris
Scrittore irlandese, nato il 28 agosto 1896 a Gort na gCapall, isole Aran. Dal 1908 al 1913 frequenta il seminario di Cashel e quello diocesano di Dublino. Dopo una [...] stato ristampato The ecstasy of angus, del 1931, in cui la poetica e la filosofia di O'F. prendono le forme di un mito celtico.
Bibl.: J. N. Zneimer, The literary vision of O'Flaherty, Syracuse 1971; P. A. Doyle, Liam O'Flaherty, New York 1972; J. H ...
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CESAROTTI, Melchiorre
Giorgio Patrizi
Nacque a Padova il 15 maggio 1730, da una famiglia nobile di origine, ma oramai borghese (il padre era un funzionario statale) e non molto agiata. Fin da giovane [...] Fingal (London 1762) e quindi Temora (London 1763) entrambi uniti a scritti minori, facendoli credere composti da Ossian, un bardo celtico del III secolo d.C. Subito si era acceso un ampio dibattito sull'autenticità o meno dei poemi ossianici: il C ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] ., all’interno dell’indoeuropeo comune, una posizione marginale occidentale, e quindi una vicinanza con il germanico e il celtico; a identificare la sede del l. anteriore alla penetrazione in Italia in una zona centro-settentrionale della Germania; a ...
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celtico
cèltico agg. [dal lat. Celtĭcus, gr. Κελτικός] (pl. m. -ci). – Dei Celti, che appartiene o si riferisce ai Celti, antiche popolazioni stanziate nell’Europa occid., soprattutto in Gallia, in Spagna, nelle Isole Britanniche e in Germania:...
celtismo
s. m. [der. di celtico]. – 1. Elemento linguistico celtico (caratteristica di pronuncia, vocabolo, ecc.) che sia penetrato in lingue circonvicine (come per es. braca, carrus in latino, con larga diffusione poi nelle lingue romanze)...