Linguistica
Leonardo Savoia
Alberto Mancini
M. Rita Manzini
(XXI, p. 207; App. II, ii, p. 210; IV, ii, p. 344; V, iii, p. 229)
I temi legati all'evoluzione della l. e delle discipline a essa collegate [...] S. Luraghi, Le lingue anatoliche, pp. 197-223.
P. Ramat, Le lingue germaniche, pp. 409-40.
P. Sims-Williams, Le lingue celtiche, pp. 373-408).
L.L. Cavalli Sforza, P. Menozzi, A. Piazza, The history and geography of human genes, Princeton 1994 (trad ...
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Linguista francese (Aleppo 1902 - Versailles 1976); allievo di A. Meillet, professore nel Collège de France (1937), membro dell'Institut de France (1960). Socio straniero dei Lincei (1965). Si è dedicato [...] en indo-européen, 1948), delineando una nuova teoria della radice indoeuropea. Si è occupato anche di slavo, celtico, germanico, lingue dell'Asia Minore, ecc. e di varî dominî extra-indoeuropei (etrusco, lingue paleosiberiane, lingue algonchine ...
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SOMMERFELT, Alf Axelssøn
Carlo Tagliavini
Linguista norvegese, nato a Trondheim il 23 novembre 1892. Dal 1918 al 1926 fu docente, dal 1926 al 1931 professore straordinario e dal 1931 ordinario di linguistica [...] è dedicata la sua tesi della Sorbona ("de" en italoceltique, Cristiania 1920) e al campo celtico si riferiscono molte delle sue pubblicazioni ulteriori: Des noms de nombre irlandais en Pays de Galles, Cristiania 1923; Studes in Cyfeiliog Welsh ...
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THURNEYSEN, Rudolf
Carlo Tagliavini
Linguista e filologo, nato a Basilea il 14 marzo 1857, morto a Bonn il 9 agosto 1940. Studiò linguistica classica e indoeuropea a Lipsia nel momento del massimo fiorire [...] irische Helden- u. Königssage bis zum XVII Jahrhundert, Halle 1921, e d'importanza capitale le sue ricerche sull'antico diritto celtico (Das keltische Recht, in Zt. d. Savigny-Stift., Germ. Abt., LV, 1935, e nel volume miscellaneo: Studies in early ...
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In grammatica e linguistica, la categoria di parole indicanti i numeri. A seconda della loro funzione, si distinguono in cardinali (due, cento), che possono essere sostantivi e aggettivi; ordinali (secondo, [...] delle lingue di cultura moderne; il vigesimale, di cui restano tracce in lingue indoeuropee (per es., in albanese e nel celtico e di qui nel francese soixante-dix «settanta», quatrevingts «ottanta» ecc.); il quinario, comune a molte lingue indigene ...
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Lingua ufficiale del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, di alcuni Stati del Commonwealth (Australia, Canada, Nuova Zelanda), delle dipendenze e degli USA; è inoltre la lingua più usata nella [...] e dai dialetti anglosassoni, in cui sono presenti notevoli influssi scandinavi. Su questa base germanica, sovrappostasi al sostrato celtico di cui quasi nessuna traccia è restata nell’i., agì profondamente la lingua normanna che, a partire dalla ...
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WINDISCH, Ernst
Vittore Pisani
Glottologo e indianista, nato a Dresda il 4 settembre 1844, morto ivi il 30 ottobre 1918: fu professore nelle università di Heidelberg, Strasburgo e Lipsia.
Tra i suoi [...] , ma la propria lingua di un popolo diventa lingua mista sotto l'influsso di quella. La glottologia l0 portò allo studio del celtico, specie dell'antico irlandese; notevoli in questo campo sono i suoi contributi alla 4ª (1873) e 5ª (1879) ediz. dei ...
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Famiglia di lingue storiche (dette anche arie, indogermaniche, indoceltiche, arioeuropee) che presentano, specie negli stadi più antichi, un’affinità e una concordanza di caratteri fonetici, morfologici [...] sin dalle più lontane attestazioni (5° sec. a.C.) molti elementi iranici; baltico, alla base dell’antico prussiano, lituano e lettone; celtico, differenziato in celtico continentale, diffuso nell’area dell’antica Gallia transalpina e cisalpina, e ...
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In linguistica, lo strato linguistico al quale, in una determinata area, si è sovrapposta e sostituita, in seguito a conquista o a predominio politico-culturale, una lingua diversa.
Il concetto di s., [...] iniziale, e nel campo neolatino è stata attribuita al s. etrusco la spirantizzazione delle sorde intervocaliche in toscano; al s. celtico l’esito di -it- del nesso -ct- latino delle parlate galloromanze; al s. basco il passaggio di f- latino a ...
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DEVOTO, Giacomo
Aldo L. Prosdocimi
Nacque il 19 luglio 1897 a Genova da Luigi, clinico e patologo prima a Genova poi trasferitosi a Pavia e quindi a Milano, e da Luigia Cortese. Conseguita la maturità [...] italica) di A. Walde, il D. conclude: "II concetto di italo-greco è perciò definitivamente superato; ma quello di italo-celtico, più che erroneo, è inutile; la sua eredità va divisa fra la teoria, puramente linguistica, dei dialetti indeuropei, e la ...
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celtico
cèltico agg. [dal lat. Celtĭcus, gr. Κελτικός] (pl. m. -ci). – Dei Celti, che appartiene o si riferisce ai Celti, antiche popolazioni stanziate nell’Europa occid., soprattutto in Gallia, in Spagna, nelle Isole Britanniche e in Germania:...
celtismo
s. m. [der. di celtico]. – 1. Elemento linguistico celtico (caratteristica di pronuncia, vocabolo, ecc.) che sia penetrato in lingue circonvicine (come per es. braca, carrus in latino, con larga diffusione poi nelle lingue romanze)...