Forma di vita monastica caratterizzata dalla vita in comune, con la condivisione del tempo del lavoro, della preghiera e della liturgia, e solitamente anche dei pasti. Il c. si contrappone all'eremitismo. Il più grande teorico del c. fu Basilio di Cesarea (ca. 330-379), che lo vide come ritorno alla comunità cristiana originaria ...
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Fondatore del cenobitismo cristiano (Tebaide Inferiore, Egitto, 292 circa - Pbōw, Egitto, 346). Autore della famosa regola monastica che S. Girolamo, già nel 404, fece conoscere all'Occidente con la sua [...] anche in tutto il mondo orientale; in Occidente, mediante l'opera di Cesario di Arles e di Cassiodoro la riforma cenobitica di P. fornì la premessa del monachesimo benedettino. Degli scritti originali di P., nella sua lingua materna (copta), si può ...
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Complesso fenomeno religioso per cui, nelle maggiori religioni, alcuni individui si allontanano dalla consueta vita sociale, per realizzare nel modo più completo i principi della fede in vita solitaria [...] di s. Antonio, maestro in Egitto di una gran quantità di eremiti, cui si affianca per importanza e numero di seguaci il cenobitismo di s. Pacomio nell’alta Tebaide durante il 4° secolo. La terza importante manifestazione del m. più antico furono le ...
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Anacoreta
C. Lapostolle
L'a. è 'colui che si pone fisicamente lontano dal mondo' (il verbo gr. ἀναχωϱεῖν significa 'starsene appartati'); il termine corrisponde a quello di 'eremita', più frequente [...] condivisa dall'Occidente medievale, la Regola di Benedetto stabilisce l'obbedienza e l'oblio di sé nella comunità, facendo del cenobitismo la norma e dell'anacoretismo un qualcosa 'al di là' di essa, il grado supremo della perfezione monastica. L'a ...
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Padre della Chiesa, il più celebre degli oratori sacri (Antiochia fra il 344 e il 354 - Comana, Cappadocia, 407). Educato con gran cura presso il retore Libanio e nella religione cristiana dal vescovo [...] greca e soprattutto della scuola antiochena. La personalità di G. è quella di un moralista, desideroso di riformare la vita cristiana, secondo l'ideale delle primitive comunità cristiane concepite nello schema del cenobitismo. Festa, 13 settembre. ...
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VERGINIANI
GGiovanni Araldi
All'origine della storia del monachesimo verginiano si colloca la figura di Guglielmo da Vercelli. Oggetto di un annoso dibattito, condizionato dall'esigenza di presentare [...] pare ascrivibile al periodo delle origini l'inizio del processo che porterà gli eremiti verginiani ad adottare i modelli cenobitici tradizionali, ben rappresentati in area meridionale dagli esempi di Montecassino e Cava de' Tirreni. Il racconto della ...
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Se si volesse tracciare un bilancio della storiografia monastica italiana relativa al periodo che va dall’Unità nazionale a oggi, non potremmo che fare i conti con una bibliografia quantitativamente ridotta [...] vita monastica in Italia, cit., p. 7.
58 Cfr. la Cronaca dell’Ordine (Il nuovo abate generale dell’Ordine Camaldolese Cenobitico) «Rivista storica benedettina», 11, 1907, p. 603.
59 Diversa la situazione tra i sublacensi: cfr. G. Lunardi, Subiaco e ...
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GIOVANNI GUALBERTO, santo
Antonella Degl'Innocenti
Nacque, probabilmente tra la fine del X e gli inizi dell'XI secolo, in Toscana, non lontano da Firenze (secondo le agiografie più tarde nel castello [...] motivato: "quia eius fervor nonnisi in cenobitali vita erat, ut beati Benedicti regula indicat" (ibid.). L'ideale della vita cenobitica secondo i principî della regola benedettina spinse dunque G. a lasciare l'eremo di Camaldoli e a fondare, con l ...
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GIOVANNI di Fécamp
Tommaso Di Carpegna Falconieri
di Nato verso il 990, di G. si hanno poche notizie. Perfino il modo di denominarlo è incostante: per il luogo di nascita è detto da alcuni "di Ravenna", [...] e il bisogno di contemplazione. G., che si sentiva pastore ed eremita al contempo, è un rappresentante della crisi del cenobitismo tipica del periodo, condivisa per esempio dal conterraneo Pier Damiani, con cui egli potrebbe essere stato in contatto ...
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BENEDETTO, santo
Luigi Salvatorelli
Silvana Simonetti
Mentre per la data della morte di B. abbiamo - come si spiegherà in fine - un termine a quo (non prima della fine del 546), nulla di simile possediamo [...] nutrice, nel minuscolo paese di Effide (oggi Affile) non lontano da Subiaco, entrando a far parte di una libera colonia cenobitica, in cui (a giudicare almeno da lui) ciascuno provvedeva per proprio conto alla vita materiale. E qui Gregorio registra ...
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cenobitico
cenobìtico agg. [der. di cenobita] (pl. m. -ci). – Di o da cenobita, proprio dei cenobiti: vita c. (anche in senso fig., vita austera, appartata); disciplina cenobitica. ◆ Avv. cenobiticaménte, al modo dei cenobiti.