Cantante statunitense (n. Chicago 1968). Cresciuta in una famiglia di artisti (padre cantante e madre attrice a Broadway), ha tentato sin da giovanissima la carriera nel mondo dello spettacolo; tuttavia [...] il successo è arrivato solo nel 1998, con la partecipazione al programma di MTV The cut, dedicato ai nuovi talenti. Nel 2000 ha pubblicato il primo album (Not that kind), scalando le classifiche mondiali ...
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Musicista statunitense (Chicago 1909 - New York 1986). Virtuoso di clarinetto, dopo aver suonato in varie orchestre di jazz dall'età di dodici anni, nel 1934 costituì la sua prima orchestra che divenne [...] la più celebre d'America. Il suo successo risvegliò l'interesse del mondo intorno al jazz che dal 1936 cominciò a godere una vasta popolarità con il nome di swing (e G. ebbe appunto il soprannome di "king ...
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Musicista (Esens, Sassonia Inf., 1835 - Chicago 1905); dal 1845 negli USA, fu violinista e direttore d'orchestra. Istituì (1873) i festivals di Cincinnati e diresse le orchestre filarmoniche di New York [...] e Brooklyn; infine (1891-1903), fu direttore dell'orchestra sinfonica di Chicago. ...
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Sassofonista e compositore afroamericano (n. Chicago 1940). A metà degli anni Sessanta fu tra i fondatori dell'AACM (Association for advancement of creative musicians) e, in collaborazione col trombettista [...] Lester Bowie e il sassofonista Joseph Jarman, dell'Art Ensemble of Chicago, gruppo che ha fornito una rilettura critica della tradizione jazzistica attraverso l'esperienza free rivitalizzata da nuove tecniche compositive, dal ricorso all' ...
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Cantante afroamericana (New Orleans 1911 - Chicago 1972). È stata particolarmente ammirata come una delle più espressive gospel singers (cantanti di musiche religiose popolari negre). ...
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Musicista statunitense (New Orleans 1883 - Chicago 1932), una delle prime e più popolari figure del jazz; suonò come cornettista in varie orchestre. ...
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Jazzista afroamericano (New Orleans 1892 - Chicago 1940); fu, con J. Noone e S. Bechet, uno dei più importanti clarinettisti del jazz tradizionale. Attivo soprattutto negli anni Venti, fece parte, fra [...] gli altri, dei complessi diretti da K. Oliver, F. Keppard, L. Armstrong, J. R. Morton ...
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Musicista statunitense (Park Ridge 1876 - Chicago 1951). Studiò con J. K. Paine all'Università Harvard, perfezionandosi poi con E. Elgar e B. Ziehn; alternò l'attività di compositore con quella di industriale. [...] Scrisse balletti, lavori orchestrali e vocali-orchestrali, musiche da camera, in cui compaiono accenti nazionali con spunti jazzistici ...
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Trombettista, caporchestra e arrangiatore afroamericano (Chicago 1933 - Los Angeles 2024). Ha stabilito una linea di continuità fra la tradizione delle big band e l'uso degli strumenti elettronici, fra [...] il jazz e le musiche di consumo, che ha contribuito a elevare a dignità artistica. Trombettista nell'orchestra di L. Hampton nel 1953, abbandonò progressivamente tale strumento a favore della composizione ...
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Pianista e tastierista afroamericano (n. Chicago 1940). Esecutore mozartiano da bambino, jazzista dal 1961, interprete di un hard bop sensibile alla essenzialità del soul jazz, poi pioniere del jazz elettrico, [...] H. è abilissimo a sintetizzare un virtuosismo da concertista con un impetus volutamente più grezzo ed espressionistico. Nella seconda metà degli anni Sessanta collaborò con M. Davis a una intellettualizzazione ...
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booktoker (BookToker) s. f. e m. Influencer o creator che dà consigli di lettura e acquisto di libri sulla piattaforma di relazioni sociali TikTok. ◆ Veri protagonisti dell’angolo letterario di TikTok sono i BookTokers, che sanno catturare la...
privatocrazia s. f. Sistema istituzionale, politico, economico che amministra il pubblico tramite il privato. ◆ [tit.] Siamo finiti nella privatocrazia [catenaccio] Chiara Cordelli (università di Chicago): troppe privatizzazioni delegittimano...