CAROSONE, Renato
Giorgio Ruberti
Nacque a Napoli il 3 gennaio 1920, primogenito di Antonio Carusone (il cognome della famiglia variava per errori anagrafici) e Carolina Daino. Il padre, impiegato al [...] n’appartamento, C’aimma fa’?, Penelope e Ulisse, Improvvisamente, I magnifici due (omaggio pianistico a Totò e CharlieChaplin), ’Nu sassofono americano (del 1980 era invece Giochiamo al variété, sigla finale del programma televisivo condotto da ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’attore teatrale del Novecento fonda il senso della propria identità artistica e della [...] al sincretismo di un Bragaglia o di un Tairov, o all’eclettismo di Brecht drammaturgo e regista.
Il mitico CharlieChaplin, transitato magicamente dai generi minori al cinema, ha rappresentato un esempio straordinario di sintesi delle arti teatrali e ...
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SANGUINETI, Edoardo
Niva Lorenzini
SANGUINETI, Edoardo. – Nacque a Genova il 9 dicembre 1930, figlio unico di Giuseppina Cocchi, torinese, e di Giovanni, nativo di Chiavari, impiegato di banca.
Dopo [...] visionati, musiche ascoltate), oltre a una videoteca comprendente un migliaio di videocassette e DVD, dal cinema muto di CharlieChaplin a Lars von Trier, una ricca collezione di musica classica e di opere d’arte. Alcuni materiali sono consultabili ...
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JANNACCI, Enzo
Stefano Pivato
Vincenzo (Enzo) Jannacci nacque a Milano il 3 giugno 1935. I genitori gli imposero il nome del nonno, che, di origine macedone, era emigrato in Puglia, dove aveva conosciuto [...] prima consacrazione della vita artistica di Jannacci. Crivelli ne avrebbe parlato come di un artista «del calibro di CharlieChaplin»; Luciano Bianciardi lo avrebbe definito «un poeta di poesia schietta sostenuta da un amore per la povera gente ...
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Fascismo
Giovanni Gozzini
I rapporti tra fascismo e cinema
La questione dei rapporti tra f. e cinema si muove su un doppio terreno di analisi: quello dell'uso dei nuovi mezzi di comunicazione di massa [...] retrocessero nella considerazione internazionale a fronte delle opere coeve di Fritz Lang, Sergej M. Ejzenštejn, René Clair, CharlieChaplin. L'unico successo destinato in qualche modo a varcare i confini del pubblico nazionale fu Cirano di Bergerac ...
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Danza
Sergio Miceli
La danza nel cinema
Eventi, temi e modelli coreutici nel cinema subentrano alla gestualità 'naturale' ‒ così definita per necessità di distinzione, benché frutto essa stessa di un [...] 'aspirazione è elevata, tendente all'angelicazione. Gli esempi più significativi, pur nella loro diversità, possono essere ricondotti a CharlieChaplin (ovunque, ma soprattutto in The gold rush, 1925, La febbre dell'oro; City lights, 1931, Luci della ...
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Il rapporto tra cinema e lingua italiana è a doppio senso: la lingua scritta e parlata è stata variamente influenzata, nel lessico e nello stile, dal cinema, così come quest’ultimo, ovviamente, ha sempre [...] Spielberg); inferno di cristallo (The towering inferno, 1974, di John Guillermin); luci della ribalta (Limelight, 1952, di CharlieChaplin); matrimonio all’italiana (1964, di De Sica); mezzogiorno di fuoco (High noon, 1952, di Fred Zinnemann); nove ...
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Venezia, mostra del cinema di
Ettore Zocaro
Primo tra i festival cinematografici di prestigio, la Mostra nacque nel 1932 nell'ambito della XVIII Biennale d'arte (diventata ente autonomo nel 1930) con [...] cultura cinematografica istituendo i Leoni d'oro alla carriera, assegnati nel 1971 a John Ford e l'anno seguente a CharlieChaplin, entrambi simboli di un cinema che proprio in quei giorni veniva messo in discussione. Nonostante ciò, nel 1972 l'ANAC ...
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Letteratura
Tullio Kezich
Il rapporto tra letteratura e cinema
Sui rapporti fra l. e cinema esistono da sempre due modi opposti di considerare il problema. Per alcuni il cinema, sotto l'aspetto narrativo, [...] generale e dei suoi artisti maggiori da parte di grandi firme della l.: G. Ungaretti paragonò CharlieChaplin al drammaturgo G. Rovetta (in G. Viazzi, Chaplin e la critica, 1955), R. Bazlen (in Scritti, 1984) scrisse che Ladri di biciclette (1948, di ...
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Renoir, Jean
Giorgio De Vincenti
Regista cinematografico francese, nato a Parigi il 15 settembre 1894 e morto a Los Angeles il 12 febbraio 1979. Maestro dell'arte cinematografica, fu considerato un [...] di Le crime de Monsieur Lange il secondo (ma senza l'utopia di quello e con un significativo omaggio a CharlieChaplin nel finale, quasi a voler ricondurre la speranza all'affabulazione cinematografica).
R. era ormai maturo per i suoi capolavori. Nel ...
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(pop. pantomina) s. f. [dal fr. pantomime (s. f.), diversificatosi nel genere da pantomime (s. m.) «pantomimo», che è dal lat. pantomimus (v. pantomimo)]. – 1. Rappresentazione scenica muta, in cui l’azione è affidata unicamente al gesto, all’espressione...