Economista (Budapest 1889 - Vienna 1938); ricco finanziere e dirigente d'industria, fu un eccellente teorico e, pur non facendo parte del mondo accademico, esercitò una grande influenza sugli economisti [...] Kreditwirtschaft (1914), opera di grande valore, che non ebbe sul momento molta diffusione, Walras, precorse sotto qualche aspetto J. M. Keynes nella formulazione della domanda aggregata di nella recensione di Bankpolitik di F. Somary (in Archiv für ...
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Economia
Nel linguaggio di borsa, la quotazione ufficiale o prezzo ufficiale di una divisa o di un metallo, in particolare dell’oro; tale quotazione non è necessariamente quella di chiusura. Sul mercato [...] (Mocatta & Goldsmid, Sharps Pixley & Company, N.M. Rothschild, Johnson Matthey Group of Companies, Samuel Montagu).
In Italia Nella teoria dei campi, gauge f., prescrizione ausiliaria di calcolo che è necessario introdurre nella moderna ...
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Orientamento di politica economica («perfetta sintonia») di derivazione keynesiana, che consiste nel ritenere necessari continui interventi delle autorità governative in risposta a fluttuazioni all’interno [...] dei prezzi. Le maggiori critiche all’attuazione del f., mosse soprattutto da M. Friedman e dalla scuola monetarista negli anni 1960, sono state essenzialmente basate sul fatto che continui ...
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Finanziere e collezionista d'arte lituano naturalizzato statunitense (Mitau, Lituania, 1899 - Wash ington 1981). Emigrato negli USA nel 1905, raggiunse negli anni Venti una notevole posizione nel campo [...] , H. Matisse, P. Picasso, H. Arp, R. Magritte, M. Rothko, F. Bacon, G. Sutherland, ecc. Nel 1966 donò allo stato la sua collezione (4000 dipinti e 2000 sculture) che, dal 1974, ha sede a Washington (Hirshhorn museum and sculpture garden, progettato ...
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Statistico ed economista olandese (n. Haarlem 1822 - m. 1887), prof. al politecnico di Delft, membro degli Stati generali. Presidente della società statistica olandese, fondò e diresse (dal 1852 fino alla [...] morte) la rivista De Economist. Seguace dell'indirizzo di F. Bastiat, scrisse numerose opere che contribuirono alla diffusione della scienza economica, tra cui: Grondbeginselen der Staat-huishoudkunde ("Principî di economia politica", 1850) e ...
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Sviluppo economico
Massimo Tommasoli
(App. III, ii, p. 880; IV, iii, p. 562; V, v, p. 368)
Le origini dell'attuale sistema internazionale di cooperazione allo sviluppo risalgono alla fine degli anni [...] linguaggi e di tecniche di analisi che ne fanno pressoché un sistema consolidato.
A.F. Robertson (1984), per es., , quali sono i diretti (e ultimi) destinatari locali.
Alcuni autori, come M. Rahnema, G. Esteva, A. Escobar, W. Sachs, fanno risalire i ...
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Privatizzazione
Alessandro Petretto
Privatizzazione delle imprese pubbliche e liberalizzazione dei mercati
Il termine privatizzazione può essere impiegato con numerosi significati e accezioni, trattandosi, [...] apparsi nella prima metà degli anni Novanta. E.M. Pint (1991) assume che l'impresa pubblica tende a soddisfare in vario modo , 2001, 116, pp. 1343-72.
W.L. Megginson, J.F. Netter, From state to market: a survey of empirical studies on privatization ...
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SOCIETÀ
Paolo Montalenti
(XXXI, p. 1002; App. I, p. 1007; II, II, p. 853; IV, III, p. 352)
Società per azioni. - La disciplina della s. per azioni ha subito, successivamente alla l. 7 giugno 1974, n. [...] ° comma, d.P.R. 31 marzo 1975, n. 136), che deve appunto accertare la regolarità del bilancio delle s. quotate, rilasciando apposita F. Galgano, vii, Padova 19892; R. Alessi, M. Olivieri, La disciplina della concorrenza e del mercato, Torino 1991; G.F ...
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INVESTIMENTO
Claudio NAPOLEONI
L'i. è l'impiego produttivo del risparmio, cioè l'utilizzo di una parte della ricchezza per assicurare il mantenimento o determinare l'aumento della capacità produttiva. [...] dal nome dell'economista (J. M. Keynes) che per primo teorizzò con rigore la possibilità che l'ammontare degli i. di ; A. H. Hansen, Fiscal policy and business cycles, New York 1941; F. e V. Lutz, The theory of investment of the firm, Princeton 1951; ...
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Regionalismo
Carla Esposito
Il nuovo regionalismo economico
A cominciare dalla seconda metà degli anni Ottanta si è assistito in quasi tutti i continenti al proliferare di accordi formali di integrazione [...] xxiv approvata nel corso dell'Uruguay Round che si è definito finalmente il metodo da , pp. 349-58.
R. Harmsen, M. Leidy, Regional trading arrangements, in International , 1997, 7, pp. 865-88.
C.F. Bergsten, Open regionalism, in The world economy ...
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f, F
(èffe) s. f. o m. – Sesta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva dal segno Ϝ (digamma) dell’alfabeto greco primitivo, segno ch’era usato per indicare la semivocale u̯, conservatasi fino ai tempi storici in varî dialetti;...
m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...