IntroduzioneNel 1981 una task force composta da esperti provenienti da diversi settori disciplinari, tra cui ingegneri, fisici, scienziati comportamentali e filosofi, venne riunita per discutere della [...] lettura di un messaggio non può renderlo prodotto di un atto comunicativo che ha trasceso il tempo; per questo la creazione di un folklore, waste-nuclear-plants-distant-descendantsMars, R. & Kielty, M. (2014). “Ten thousands years”, in 99% Invisible ...
Leggi Tutto
Negli ultimi decenni le teorie filosofiche sull’identità personale si sono progressivamente concentrate sulla dimensione relazionale del Sé. È stato sempre più sottolineato, infatti, il ruolo centrale [...] ossia le condizioni necessarie e sufficienti affinché si possa affermare che una persona X in un momento t1 e una Self as a Center of Narrative Gravity’, in F. S. Kessel, P. M. Cole e D. L. Johnson (eds), Self and Consciousness: Multiple Perspectives ...
Leggi Tutto
È possibile sistematizzare le riflessioni narrativiste sulla dimensione relazionale del Sé individuando tre diverse funzioni che l’Altro svolge nella creazione narrativa dell’identità personale: l’Altro [...] immagine di sé per renderla più simile a quella che vorrebbe avere. Infatti, come sostenuto da Pedrini nel suo as a Center of Narrative Gravity’, in F. S. Kessel, P. M. Cole e D. L. Johnson (eds), Self and Consciousness: Multiple Perspectives ...
Leggi Tutto
«Dio Pierpaolo (...) Pasolini!» sentenziava ai limiti del nuovo millennio una gioviale signora mantovana, notando la macchia fatta dalla nipote sul divano (Turino 2000: 172). Qualche tempo fa, una simile [...] (‘ma diocane sono dei geni. (...) (minchia, ho detto dio cane, ora m''indagano per terrorismo)’); o enfatico, sia nella punteggiatura che nell’allungamento delle vocali (‘VIVA IL PORCO DIO!!!!!!!!!!!’) (‘dio caneeeeeeeeee.....’).Per quanto riguarda ...
Leggi Tutto
Ogni parlante di una determinata lingua può essere considerato, a suo modo, un linguista dilettante: tutti, almeno una volta, ci siamo chiesti l’origine di un nome o il significato di un’espressione proverbiale. [...] si può articolare così: indicando con T le occlusive, con R le sonanti (m, n, l, r e i e u in qualità di semiconsonanti), con sret, ma non rset, e dove vediamo queste forme significa che la parola presa in considerazione è formata da almeno due ...
Leggi Tutto
Cosa si intende per segno?Il segno è definito in linguistica come unità fondamentale della comunicazione, costituito da due facce: il significante e il significato (la realtà altra cui il significante [...] protagonista, e con lui di Tozzi, di cercare un senso a ciò che lo circonda, per tornare ad aprire gli occhi in un mondo nel se non il silenzio dietro le palpebre. Per saperne di più:M. Tortora, La condizione modernista: il primo Novecento e le sue ...
Leggi Tutto
È diventata una realtà con la quale rapportarsi, anche su documenti ufficiali, quella consuetudine, consolidatasi in pochi anni, che prevede il ricorso a un nuovo segno grafico, lo schwa, finora quasi [...] sostanziale differenza che qui l’ che deve essere assimilato nel suo nuovo significato – non è più insperabile rispetto alla pretesa di correggere ogni nome, articolo e pronome con una lettera inusitata graficamente e fonicamente.PER SAPERNE DI PIU’M ...
Leggi Tutto
«Avvenne una notte che, avendo costei molto pianto Lorenzo che non tornava e essendosi alla fine piagnendo adormentata, Lorenzo l’apparve nel sonno, pallido e tutto rabbuffato e co’ panni tutti stracciati [...] mia lunga dimora t’atristi e me con le tue lagrime fieramente accusi; e per ciò sappi che io non posso più ritornarci, per ciò che l’ultimo dì che tu mi vedesti i tuoi fratelli m’uccisono”. E disegnatole il luogo dove sotterato l’aveano, le disse ...
Leggi Tutto
Nell’ambito pubblico, le due varietà più interessanti da osservare per i loro risvolti collettivi sono il journalese e il burocratese.Il journalese è, abbastanza intuitivamente, la lingua dei giornali. [...] lontani da quei precetti di ariosa e liberale tolleranza a cui m’ispiro. Ma tant’è, e - arroccandomi in un doveroso calo dell’inflazione e con la discreta crescita del tasso nominale che abbiamo avviato nel marzo del 1997 (Resche 2004)Il messaggio si ...
Leggi Tutto
Il romanzo dostoevskiano è stato notoriamente definito «dialogico» e «polifonico» dal critico formalista Michail Bachtin, eppure spesso l’autore nasconde i principi positivi delle sue opere – e le sue [...] ogni momento, ad un dialogo con le altre idee (il che equivale a dire: con gli altri personaggi), grazie al quale (I demòni) – quest’ultimo, l’abuso sessuale di una bambina che la conduce al suicidio, il più abietto di tutta l’opera dell’autore ...
Leggi Tutto
m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.
MAGI
M.G. Chiappori
Sacerdoti persiani dediti al culto del fuoco e depositari dell'insegnamento di Zoroastro. Secondo Mt. 2, 1-12, i M. giunsero a Betlemme guidati da una stella per adorare Gesù Bambino.Nella tradizione letteraria come nell'iconografia...
In senso concreto, il luogo dove avvengono le contrattazioni per la vendita e l’acquisto di determinati prodotti e dove normalmente si incontrano, tutti i giorni, o in giornate stabilite, compratori, venditori e intermediari per effettuare transazioni...