Poetessa francese (n. Venezia 1364 circa - m. forse Poissy 1429 circa), figlia di Tommaso da Pizzano, astrologo e medico che verso il 1368 passò alla corte di Francia. Andò sposa a 15 anni al notaio reale [...] E. Castel, ma rimase vedova prestissimo. In tutta l'opera sua ricorre l'esaltazione delle virtù femminili, principalmente nella Cité des dames e nel Livre des trois vertus. La sua poesia, morale e allegorica, ...
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Verseggiatore fiorentino (m. 1296), fratello di Corso e Piccarda Donati, amico e lontano parente di Dante per effetto del matrimonio di questo con Gemma Donati. Il poeta immagina di trovarlo tra i golosi, [...] comuni trascorsi e gli antichi affetti. La scena sembra palinodia di una Tenzone di sei sonetti (tre per ciascuno) che, forse nella giovinezza, i due si erano scambiati, accusandosi di varî vizî e turpitudini, probabilmente con soli intenti letterarî ...
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Scrittore italiano e medaglia d'oro al v. m. (Firenze 1870 - Gorizia 1917). Ufficiale dell'esercito, i suoi racconti e romanzi nascono da intenti morali, sociali e politici che tuttavia non sopraffanno [...] le qualità del narratore vivace (Tra il bianco e il nero, bozzetti e scarabocchi, 1898, relativi alla campagna d'Africa; Caccia grossa, scene e figure del banditismo sardo, 1900, frutto di un suo soggiorno ...
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Poetessa inglese (Sidmonton 1661 circa - Eastwell, Kent, 1720). Fu dama d'onore di Maria di Modena e amica di A. Pope. I suoi Poems (1713) contengono la tragedia Aristomenes, versi di società nello stile [...] di M. Prior e favole imitate da La Fontaine. I suoi versi sono notevoli soprattutto per una vena di osservazione naturalistica, messa in rilievo da W. Wordsworth che ne curò (1812) una scelta. La sua poesia più nota è A nocturnal reverie. ...
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Umanista (n. Ferrara nei primi decennî del '400 - m. forse nel 1476), fratello di Francesco; ebbe dagli Estensi incarichi politici e uffici pubblici. Scrisse, oltre che versi latini, una rappresentazione [...] allegorica, in volgare, per festeggiare l'ingresso di Borso d'Este in Reggio (1453), notevole per la storia del teatro del Rinascimento ...
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Letterata vicentina (m. 1595), monaca; scrisse sonetti, l'egloga Casila, un poema (Il martirio di s. Barbara); ma è nota per una favola pastorale, Flori (1588), che il Tasso anteponeva al suo Aminta. ...
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Letterato (n. Ferrara - m. ivi 1576). Compose una favola pastorale, Lo sfortunato, rappresentata a Ferrara nel 1567, presente il Tasso che la tenne presente componendo l'Aminta. ...
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Russia Il più vasto Stato del mondo, esteso dall’Europa orientale all’Estremo Oriente.
Il nome R. designa lo Stato consolidatosi a partire dal 16° sec. attorno al Principato di Moscovia ed esteso al momento [...] allo Enisej e per 1900 km dal Mare Artico al confine con il Kazakistan, sempre a quote inferiori ai 180 m. La grande regione è drenata dall’Ob´, che nasce dall’Altaj e sfocia nel Golfo dell’Ob´. Come tutti i tributari del Mar Glaciale, il fiume gela ...
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Stato dell’Europa centrale, confina a N con la Danimarca, a E con la Polonia e la Repubblica Ceca, a SE e a S con l’Austria, a SO e a O con la Francia, la Svizzera il Belgio e il Lussemburgo, a NO con [...] il già citato Härtling, R. Hochhuth).
Gli scrittori prendono parte anche al dibattito sull’ambiente: nella RDT, M. Maron (che nel 1988 avrebbe scelto l’Occidente) attacca l’inquinamento industriale con il romanzo Flugasche (1981; pubblicato all’Ovest ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] nell’ambito della musica popolare. Una scuola nazionale prese corpo agli inizi del 20° sec., con le prime opere teatrali di M. Kalomìris, che fu anche tra i fondatori di una società di concerti ad Atene. Nel 1931 si costituì ad Atene l’Unione dei ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.