Drammaturgo inglese (n. 1635 circa - m. Parigi 1692). La sua prima commedia, The comical revenge, or love in a tub (1664), che lo rese famoso, segnò l'inizio della commedia brillante e spregiudicata della [...] Restaurazione; seguirono She would if she could (1667) e The man of mode or Sir Fopling Flutter (1676). Interessanti le lettere da Ratisbona, dove E. fu nel 1685 con incarichi diplomatici ...
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Scrittore polacco (n. presso Brody 1797 - m. Dresda 1863). Nel suo capolavoro, il dramma Karpaccy Górale ("I montanari dei Carpazî", 1843), si erge a difensore degli oppressi. Meno riuscite sono le sue [...] commedie di costumi e caratteri (Źydzi "Gli Ebrei", 1843) e i romanzi che ritraggono, talvolta con acuto spirito di osservazione, la vita della nobiltà (Spekulant, 1846; Krewni "I parenti", 1857). ...
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Poeta provenzale di Béziers (m. verso il 1322), francescano; iniziò nel 1288 il Breviario d'Amor, poema enciclopedico di circa 35.000 versi, ispirato al concetto che il mondo è emanazione dell'amore nelle [...] sue manifestazioni rispetto a Dio, al prossimo, alla donna. L'ultima parte, Perilhos tractat d'amor, è un centone di passi dei più noti trovatori ...
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Poeta indiano (n. 1532 - m. Asī-ghāt 1623), autore di un poema in hindī, Rāmcaritmānas ("Il lago delle gesta di Rama"), che trae ispirazione e argomento dal Rāmāyaṇa e in cui si esalta la figura divina [...] di Rama quale padre benigno di tutti i viventi; il poema al valore etico e religioso unisce i pregi di un'elevata poesia ...
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Poeta latino di Verona (m. in Asia 16 a. C.), amico di Virgilio, Tibullo e Ovidio. Secondo Tibullo fu poeta elegiaco d'amore, ma soprattutto poeta didascalico. I titoli dei suoi poemi didascalici, Ornithogonia, [...] Theriaca e Alexipharmaca, per noi perduti, ma ammirati dagli antichi tanto che Quintiliano eguaglia l'autore a Lucrezio, rivelano che fu imitatore di Nicandro. ...
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Poeta inglese (n. in Irlanda 1633 circa - m. Londra 1685), autore di una traduzione in versi sciolti dell'Ars poetica di Orazio (1680) e di un Essay on translated verse (1684), che espone per la prima [...] volta la teoria della poetic diction. R. fu il primo critico che lodò pubblicamente il Paradise lost di J. Milton. ...
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Mitico mostro con corpo umano e testa taurina, nato dall'unione di Pasifae, moglie del re Minosse, con il toro che Posidone aveva fatto uscire dal mare su richiesta di Minosse. Fu ucciso da Teseo, aiutato [...] da Arianna, figlia del re. Nel mito greco del M. si possono individuare elementi dell'antica religione cretese. ...
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Personaggio letterario dei Wilhelm Meisters Lehrjahre di J.W. von Goethe; è una ragazza rapita in Italia dagli zingari e che Meister riscatta.
Dall'episodio goethiano è tratto il libretto di M. Carré [...] (1819 -1872) e J. Barbier (1825-1901) per l'opera musicale Mignon (1866) del musicista A. Thomas (1811-1896) ...
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Trovatore gallego-portoghese (m. 1236); fu uno dei figli illegittimi che Sancho il Vecchio (1154-1211) ebbe da Maria Pais de Ribeira, detta a Ribeirinha. Apparteneva al clero, ma convisse con una gentildonna, [...] donna Maria Garcia de Sousa. Possediamo di lui una sola poesia, Tu que ora vees de Montemayor ...
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Scrittore polacco (n. Rawa, Masovia, 1636 circa - m. 1701 circa). Per il brio narrativo che le anima e per la ricchezza di osservazioni sulla vita polacca del suo tempo, le sue Memorie (Pamiętniki, ed. [...] integrale 1836) hanno esercitato un forte influsso sulla letteratura polacca del sec. 19º ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.