Personaggio dell'epica cavalleresca, paladino di Carlo Magno, cugino di Orlando e di Rinaldo, arguto, avventuroso, bizzarro. La fortuna gli arrise più per virtù delle sue armi incantate, che non per le [...] Reso da Luigi Pulci (1432-1484), protagonista di uno dei più gustosi episodi del Morgante, la sua figura venne sviluppata da M.M. Boiardo (1441-1494) nell'Orlando innamorato (1483-95), e ancor più da L. Ariosto (1474-1533) nell'Orlando furioso (1516 ...
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Cronista e teologo (n. Norwich 1258 circa - m. 1328); domenicano, baccelliere, fu poi maestro a Oxford (1302-07, 1314-15), con un intervallo a Parigi; nel 1324 fu lettore nel convento domenicano di Londra. [...] Seneca, ecc.): particolare diffusione ebbe il suo commento al De consolatione di Boezio. I suoi Annales sex regum Angliae, che concernono la storia inglese relativa agli anni 1135-1307, sono importanti soprattutto per la parte riguardante il regno di ...
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Pseudonimo della scrittrice francese Marie-Louise-Antoinette de Heredia (Parigi 1875 - ivi 1963), figlia di J.-M. de Heredia e moglie di Henri de Régnier. Ha scritto romanzi (L'inconstante, 1903; Le temps [...] de l'impératrice Joséphine, 1925; Opinions candides, 1926); commedie e proverbî drammatici (Je crois que je vous aime..., 1927) che mostrano la forte influenza esercitata sul suo pensiero e sulla sua arte da A. de Musset. La parte più personale della ...
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Poeta norvegese (Hole 1813 - Kristiansand 1882), dal 1857 vescovo a Kristiansand. Insieme a P. Ch. Asbjørnsen pubblicò le Norske folkeeventyr ("Leggende popolari norvegesi", 1841-44; 2a ed. 1851) sull'esempio [...] dei fratelli Grimm. Oltre che un importante contributo allo studio internazionale delle leggende popolari, l'opera è un la lingua ufficiale era ancora il danese. Tra le opere minori di M., Digte ("Poesie", 1859) e la raccolta di racconti per l' ...
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Epigrammista greco (n. 320 a. C. circa - m. non prima del 260). Emigrò dall'Italia e peregrinò in povertà per l'Oriente ellenistico e per l'Egitto senza poter tornare in patria. Restano un centinaio di [...] suoi epigrammi, nell'Antologia Palatina, per lo più votivi (dedicatorî, sepolcrali), che il poeta finge di scrivere per commissione di povera gente, "quadri di genere" di elegante fattura, ispirati alla vita campestre o al mondo borghese; ma solo di ...
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Poeta brasiliano (n. Caxias, Maranhão, 1823 - m. 1864). Più che motivi di colore locale, celebrò la natura e l'ambiente brasiliano quasi incrocio di tre civiltà, l'india, l'africana e la cristiana perennemente [...] in conflitto: donde il suo temperamento umano e, di riflesso, la sua poesia, ora tumultuosa, ora serena e idilliaca, assorta in un vago panteismo. Scrisse: Primeiros cantos (1846), considerata la prima ...
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Pittore, incisore, miniatore e scrittore (n. Venezia 1613 - m. dopo il 1704). Più che per l'attività pittorica (fu seguace di Palma il Giov.) è noto per i suoi scritti d'arte, in versi e in prosa, ricchi [...] e di buoni spunti critici: la Carta del navegar pitoresco (1660; illustrata con sue incisioni), poema in quartine che canta le glorie della pittura veneziana da Giambellino al Tintoretto, e le Ricche minere della pittura veneziana (1674), guida ...
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Narratore sovietico (n. Kimry, Tver´, 1901 - m. suicida a Mosca 1956). Quasi tutta la sua opera riflette le esperienze della guerra civile nell'Estremo Oriente (Razliv "La piena", 1923; Protiv tečenija [...] degli U.", 1927 segg.). Del 1945 è Molodaja Gvardija ("La giovane guardia"), di cui nel 1951 apparve un'edizione rielaborata, e che narra dell'attività clandestina di un gruppo di ragazzi alle spalle del nemico durante la seconda guerra mondiale. ...
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Corrente puristica assai diffusa nella letteratura greca ellenistica e consistente nell’imitazione della lingua usata in età classica dai grandi prosatori attici. Iniziatosi già con la filologia alessandrina, [...] cultura greca in Roma.
In retorica l’a. (contrapposto ad asianismo) è l’imitazione nell’eloquenza degli oratori attici, specialmente Lisia, che sembravano meglio rappresentare la finezza e l’eleganza attica. Tale tendenza sorse ai tempi di Cicerone ...
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(Amadís de Gaula) Romanzo cavalleresco (prima edizione conosciuta, Saragozza 1508), redatto negli ultimi anni del 15° secolo da Garci Rodríguez de Montalvo, che rielaborò nei primi tre libri un testo [...] Il libro fu tradotto in italiano (Venezia 1542), francese, inglese, olandese, tedesco ed ebraico, dando origine a continuazioni, rifacimenti, imitazioni in Spagna e all’estero; anche M. de Cervantes lo ebbe presente nella stesura del Don Chisciotte. ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.