Scrittore romeno (Humuleşti, Neamţ, 1837/1839 - Iaşi 1889). Di origine contadina, entrò a far parte della società Junimea (Gioventù), in stretti rapporti con M. Eminescu che lo introdusse nella cerchia [...] degli scrittori che facevano capo alla rivista Convorbiri literare ("Conversazioni letterarie"). Oltre a numerosi libri didattici, C. ha scritto racconti e fiabe di carattere popolare (Soacra cu trei nurori "La suocera con tre nuore", 1875) e ha ...
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Pseudonimo dello scrittore estone Arvo Vallikivi (n. Märjamaa, Estonia nord-occid., 1935 - m. 2024). Dalle sue novelle traspare una critica esplicita alla società (Kaheksa jaapanlannat "Otto giapponesi", [...] 1968; Luikede soo. Karussel "La palude dei cigni. Carosello", 1968), che successivamente viene arricchita di nuovi soggetti, volti verso situazioni sempre più grottesche, sino a sconfinare nel misticismo. Dopo gli anni Settanta V. ha attenuato lo ...
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Poeta e folclorista cèco (Miletín, Hradec Králové, 1811 - Praga 1870). Il suo nome è affidato soprattutto a Kytice z povĕstí národních ("Un mazzo di saghe popolari", 1853), raccolta di ballate composte [...] in uno stile limpido e conciso, che divenne uno dei testi più cari al popolo cèco ispirando numerosi pittori (K. Mánes, M. Aleš, H. Schwaiger, J. Zrzavý, ecc.) e musicisti (A. Dvořák, Z. Fibich, K. Bendl). Notevoli le sue favole e importante la sua ...
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Scrittore italiano (n. Milano 1973). Laureato con una tesi su C. Bukowski, traduttore, ha lavorato per case editrici e in libreria. Collabora con numerose riviste, tra i tanti autori tradotti: C. Dickens, [...] M. Twain, P. Everett, D. Eggers. Tra i libri pubblicati si ricordano: Perso l’Amore (non resta che bere) (2006), L’unico scrittore buono è quello morto (2012), Piccolo dizionario delle malattie letterarie (2016), Le cento vite di Nemesio (2016), ...
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Poetessa iraniana (n. 1936 - m. 2008). Influenzata dapprima da Nīmā Yūshīǵ, poi da Nāderpūr, S. raggiunse una prima maturità artistica con la raccolta Daftar-i davvom ("Il secondo libro", 1962-68). Dopo [...] i viaggi negli USA (1968), iniziò per S. una nuova fase artistica, che, mossa dalla constatazione di una contemporaneità desolante, giunge a invocare uno sforzo individuale (Tanin dar Delta "Eco nel delta", 1970), per una presa di coscienza ...
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Scrittore danese (Vordingborg, Copenaghen, 1750 - Parigi 1841). Di famiglia oriunda della Norvegia, partecipò alle idee della Rivoluzione francese con romanzi di satira sociale (Rigsdalersedlens Haendelser [...] 1787-93), drammi e commedie (De Vonner og de Vanner "Sangue blu", 1792) e discorsi contro l'assolutismo e la nobiltà, che nel 1799 gli procurarono l'esilio. Separatosi dalla moglie Th. Gyllembourg (v.), si stabilì a Parigi, dove lavorò (1803-17) come ...
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Scrittore francese (Basse Terre, Guadalupa, 1851 - Parigi 1935). Appartenne alla scuola naturalista e collaborò al volume delle Soirées de Médan con una delle migliori novelle (L'affaire du Grand 7). Più [...] che per alcune opere drammatiche (Jacques Damour, 1887, riduzione da un'opera di É. Zola; La mort du duc d'Enghien, nome è ricordato per i romanzi: La dévouée (1878), Élisabeth Couronneau (1879), Les hauts faits de M. de Ponthau (1880), L'accident de ...
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Poeta australiano (n. Fayal, Azzorre, 1833 - m. suicida a New Brighton 1870). Emigrò in Australia nel 1853. Le sue poesie, legate alla natura, alla storia e alla vita quotidiana del paese, gli hanno procurato [...] The Feud (1864); Sea spray and smoke drift (1867); Bush ballads and galloping rhymes (1870). Notevoli sono soprattutto i versi che riguardano le corse dei cavalli di cui G. era un grande appassionato (How we beat the favourite e The sick stockrider). ...
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Poeta francese (m. dopo il 1296), "re dei menestrelli", visse nelle corti di Brabante, di Francia e di Fiandra, compose canzoni di gesta (Bovon de Commarcis, Enfances Ogier, Berte aux grands pieds), e [...] romanzo in ottosillabi Cléomadès, tra le cui molte fantasie ebbe fortuna quella del volante cavallo di legno, tratta, a quel che pare, da una fonte spagnola. Nei suoi versi ricordò le impressioni riportate dai lunghi viaggi compiuti anche in Italia. ...
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Poeta latino (n. Roma 82 - m. 47 a. C.), figlio dell'annalista Licinio Macro, amico di Catullo; del cenacolo dei poetae novi. Compose epigrammi, epillî, fra cui il poemetto mitologico Io, epitalamî, elegie [...] di Quintilia (forse sua moglie); di queste, esaltate da Catullo e poi da Quintiliano, è rimasto un sol verso: pare che iniziassero in Roma il passaggio dall'elegia di carattere narrativo a quella di carattere puramente lirico. C. fu anche oratore ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.