(L'ultimo dei Moicani) Romanzo (1826) del romanziere americano J.F. Cooper (1789-1851), secondo dei cinque racconti che fanno parte del ciclo Leatherstockings ("Calze di cuoio").
Nella cornice [...] Nordamerica si svolge una sanguinosa contesa fra tribù di Pellirosse, in particolare tra gli Uroni e i Moicani.
Dal romanzo sono stati tratti gli adattamenti cinematografici degli omonimi film di M. Tourneur e C. Brown (1920), G.B. Seitz (1936) e di ...
Leggi Tutto
Nome col quale è più sovente designato il troviero francese Guy de Coucy (m. 1203), divenuto poi, col nome di Renaud, protagonista dell'omonimo romanzo in versi di Jakemon Sakesep (fine del sec. 13º), [...] delle sue canzoni. Vi si narra dell'amore di Renaud per la dama di Fayel: dopo molte avventure, vicino a morire, egli dispone che il proprio cuore sia inviato all'amata; il geloso e crudele marito di lei lo imbandisce invece all'inconsapevole donna. ...
Leggi Tutto
Narratore russo (Voronež 1870 - Parigi 1953), premio Nobel per la letteratura nel 1933. Ultimo rappresentante della tradizione che, nella rievocazione della vita campagnola, fa capo a Turgenev (Derevnja [...] anche temi esotici (Gospodin iz S. Francisco "Il signore di s. Fr.", 1915). Uno dei suoi racconti più delicati è Mitina ljubov´ ("L'amore di M.", 1925), scritto in esilio. Notevole è in B. l'intima fusione del linguaggio naturalistico e lirico. ...
Leggi Tutto
Scrittore e critico letterario russo (n. Dobrinka, gov. di Tambov, 1884 - m. in campo di prigionia 1937). Svolse un'intensa attività giornalistica, che culminò nella direzione (1921-27) della prima importante [...] nov´ ("Novale rossa"), attorno alla quale seppe riunire scrittori come M. Gor´kij, Vs. V. Ivanov, V. V. Veresaev, L. N. Sejfullina. Scrisse numerosi articoli, saggi e recensioni che furono poi riuniti in varie raccolte, tra le quali Literaturnye ...
Leggi Tutto
Scrittrice svedese (n. in Scania 1850 - m. suicida Copenaghen 1888). Narrò in bozzetti e brevi racconti, poi riuniti in volumi, Från Skåne ("Dalla Scania", 1884), Folkliv och småberättelser ("Vita popolare [...] e novelle brevi", 1887), la vita rurale della Scania che sin dall'infanzia aveva familiare, e prese anche parte alla polemica del tempo sul femminismo con due romanzi semiautobiografici: Pengar ("Danaro", 1885) e Fru Marianne ("La Signora Marianna", ...
Leggi Tutto
Scrittrice (n. 1693 circa - m. Parigi 1733). Era d'origine circassa o greca; ancora fanciulla, fu comprata al mercato degli schiavi di Costantinopoli dal conte C. de Ferriol ed educata a Parigi. Le sue [...] negli ultimi anni di vita a un'amica svizzera, M.me Calendrini, furono pubblicate nel 1787, con note, in parte, di Voltaire; ebbero molte edizioni nel corso del sec. 19º, per la sensibilità e lo spirito assai elevato che esse chiaramente attestano. ...
Leggi Tutto
Titolo (Meo Patacca overo Roma in feste ne i trionfi di Vienna) di un poema di G. Berneri (1695), dal quale F. Tacconi e A. Sansoni trassero il tipo di M., popolare nel teatro romanesco dell’Ottocento. [...] Trasteverino, insolente, ma buono di cuore, ricorre spesso al bastone che porta alla cintura. Suo antagonista, a parole, è Marco Pepe. Il tipo passò in parodie di tragedie classiche e in commedie musicali e molte sue caratteristiche si ritrovano in ...
Leggi Tutto
Uomo di governo e scrittore (n. nella Caria - m. dopo il 308). Governatore di Palmira, Fenicia, Bitinia, nemico dei cristiani, con i suoi consigli spinse Diocleziano alla persecuzione (303). In dipendenza [...] da Porfirio, contro il cristianesimo scrisse un Λόγος ϕιλαλήϑης πρὸς τοὺς χριστιανοὺς, perduto, ma che possiamo conoscere dalle confutazioni di Lattanzio e di Eusebio: criticava la Bibbia come opera menzognera, e alla persona e ai miracoli di Gesù ...
Leggi Tutto
Scrittore greco (3º sec. a. C.) di Patara in Licia (o, secondo altri, di Patre di Acaia), autore di opere storico-geografiche. Sappiamo che compose un'opera su Europa, Asia e Libia e una sugli oracoli [...] di Delfi; l'una e l'altra di tipo alessandrino, aneddotiche ma basate su buone fonti e non prive di critica. Se ne hanno varî frammenti, alcuni anche nei papiri di Ossirinco; M. è ricordato anche da Plinio il Vecchio. ...
Leggi Tutto
Letterato (n. Capua 1527 - m. 1603), autore di rime, ma noto per il dialogo Il Carrafa o vero della Epica poesia (1584), in lode di Tasso in cui accusava Ariosto di leso aristotelismo. Rispose la Crusca [...] con la Difesa dell'Orlando Furioso, Stacciata prima (1585), cui P. oppose una sua Replica (1585). Ne nacque una polemica sulla superiorità di Tasso su Ariosto o viceversa, che dilagò e s'inacerbì negli anni seguenti. ...
Leggi Tutto
m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.