Nel Vangelo (Luca, XXIV 50-53) e negli Atti degli Apostoli I,1, segg.) si legge che Gesù Cristo, 40 giorni dopo la sua resurrezione, dal Monte degli olivi, dove aveva iniziato la sua passione, alla presenza [...] rito ambrosiano il cero pasquale è elevato fino alla vòlta della chiesa, immagine dell'Ascensione di Gesù.
Bibl.: H. Leclercq e pervenute esemplate su questo schema appartengono o all'arte siriaca, come l'evangeliario del monaco Rabbūlā e le colonne ...
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È il titolo (Διὰ τεσσάρων "attraverso i Quattro") dell'armonia evangelica, o racconto seguito, composta con i passi dei quattro Vangeli canonici, a Roma o in Siria, da Taziano (v.), circa il 172, e usata [...] forse la prima versione latina dei Vangeli fatta per uso della chiesa di Roma, e imitata, in Siria, da Taziano. Qu̇ che la tesi del Burkitt non spiega l'accordo delle versioni siriache con le latine in varie particolarità del testo "occidentale". A ...
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L'aggettivo greco ἀντίϕωνος (da ἀντί "contro" e ϕωνή "voce, suono") significherebbe, secondo la maggioranza, "che risuona contro", cioè "che risponde". L'antifona sarebbe dunque un canto alternato. Ma, [...] fornule teologiche in contrasto, osasse opporsi. A loro volta, Flaviano e Diodoro avrebbero trasportato questo uso nella chiesa greca dalla siriaca: S. Efrem ricorda gl'inni e i salmi composti dai discepoli dello gnostico Bardesane di Edessa, mentre ...
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Nel linguaggio ecclesiastico delle chiese orientali, anafora venne a significare la parte centrale della Messa, dal Prefazio alla Comunione e al rendimento di grazie, corrispondente perciò esattamente [...] i gruppi di anafore delle Costituzioni apostoliche, della liturgia siriaca e di quella greca di S. Giacomo, delle liturgie abbiamo in fondo una larga messe di anafore. Nelle chiese orientali un'anafora formava un insieme di preghiere e di ...
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Vescovo e scrittore del secolo IV. Nacque a Besandirke, oggi Besanduc, in Palestina al principio del sec. IV. Andò ancor giovanetto in Egitto, trattovi dal fervore di quei monasteri copti, e tornato in [...] misure (superstite solo parzialmente in greco, e totalmente nella versione siriaca), che tratta, nella seconda parte, dei pesi e della vergine, che Pietro è la pietra solida su cui poggia la Chiesa, in cui si ritrova la fede immutabile. Mentre S. ...
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Il principale dei maggiorenti della città di Naǵrān, nella parte settentrionale del Yemen, che in tarda età, passato al cristianesimo, fu tra le vittime dei massacri anti-cristiani compiuti nell'autunno [...] , Areta fu ammesso fra i santi martiri anche dalla chiesa ortodossa. Di lui e dei suoi compagni è menzione, nella versione latina, Acta Sanctorum, citati, n. 761 seg. Le fonti siriache sono date in: I. Guidi, La lettera di Simeone vescovo di Bêth ...
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GIACOBBE di Edessa
Giuseppe Furlani
Scrittore siriaco giacobitico, di educazione e ispirazione bizantine, nato nel 640 circa nel distretto di Antiochia e morto nel convento di Tell‛addā nel 708. Fu [...] Fece una revisione dell'innario di Severo d'Antiochia tradotto in siriaco da Paolo d'Edessa, tradusse le omelie cattedrali di Severo Edessa, Lipsia 1886; J. E. Rahmani, I fasti della chiesa patriarcale antiochena, Roma 1920, XXI-XXV; R. Duval, Les ...
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È l'autore del più esteso fra i romanzi greci conservati, le Etiopiche, o meglio Storia etiopica (Αἰϑιοπικά). Il nome e la patria sono noti perché la menzione n'è inserita nelle ultime parole del libro. [...] del culto di Emesa coincide con l'avvento al trono delle imperatrici siriache, l'opera sembra da porsi fra il 225 e il 250 neopitagorici e altri elementi risultanti da analisi interna. Lo storico della chiesa Socrate (V, 22, 51), nel ricordare un E. ...
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Teologo critico e storico, riformato, figlio di Ernesto Cristiano (pastore, e professore a Marburgo, 1838-1912). Nacque presso Brema nel 1865; privato docente a Königsberg (1893), professore ivi (1901), [...] (1907), Bonn (1916), Lipsia (1918; storia della Chiesa e archeologia cristiana), scrisse tra l'altro: Virgines subintroductae, , 1919; pubblicò le opere d'Ippolito romano e la Didascalia siriaca.
Bibl.: Die Religion in Geschichte und Gegenwart, 2ª ed ...
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GREGORIO III, papa, santo
Paolo Delogu
Di origine siriaca, apparteneva probabilmente a una famiglia giunta a Roma dall'Oriente a seguito dell'occupazione araba di quelle province dell'Impero bizantino. [...] Bonifacio era tornato a Roma per la terza volta, e aveva discusso col papa il futuro dell'evangelizzazione e della Chiesa in Germania, probabilmente informandolo anche dell'interesse di Carlo Martello per le missioni. Il papa, che nel 739 era ancora ...
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siriaco
sirìaco agg. [dal lat. Syriăcus, gr. Συριακός] (pl. m. -ci). – Della Siria, come regione storica dell’Asia anteriore: l’arte. s.; la lingua s. (e, come s. m., il siriaco), dialetto aramaico orientale, parlato a Edessa e nelle regioni...
caldeo
caldèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Chaldaeus, gr. Χαλδαῖος]. – 1. Della Caldea; relativo o appartenente ai Caldei, antica popolazione semitica originaria dell’Arabia orient., entrata in Mesopotamia verso il sec. 11° a. C. e stanziatasi...