solfuri In chimica inorganica, derivati dell’acido solfidrico, ottenuti per sostituzione di uno o di entrambi gli atomi di idrogeno con un metallo Me monovalente; nel primo caso si hanno i s. acidi o solfidrati, [...] Alcuni s. metallici si sciolgono nelle soluzioni acquose dei s. alcalini formando dei solfosali solubili in acqua.
In chimicaorganica, composti di formula generale RSR′ (detti anche tioeteri), dove R ed R′ indicano due radicali alifatici, aromatici ...
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Prefisso usato in chimica con diversi significati: a) indica un composto che sia una forma polimerica o, comunque, più complessa di quella al cui nome s’aggiunge (per es. metaldeide, metaproteina ecc.); [...] forma polimera in soluzione); lo stesso prefisso si conserva nella nomenclatura dei sali derivati da tali acidi; c) in chimicaorganica, nei composti bisostituti del benzene, indica il derivato con i gruppi sostituenti in posizione 1 e 3; con questo ...
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Radicale trivalente che si può considerare derivato dall’acido ortofosforico per eliminazione di tre ossidrili in esso contenuti.
Il cloruro di f., POCl3, si prepara industrialmente trattando il fosfato [...] incolore che fuma fortemente all’aria, si idrolizza facilmente formando acido diclorofosforico; è assai usato in chimicaorganica come agente clorurante, come catalizzatore nella preparazione di coloranti, dell’anidride acetica e di plastificanti e ...
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superacidi In chimica, denominazione generica di composti dotati di potere acido assai elevato; convenzionalmente, secondo la definizione di J.N. Brönsted si considerano s. le sostanze aventi acidità superiore [...] (per es., il pentafluoruro di antimonio, SbF5), usati spesso in coppia con s. di Brönsted.
I s. trovano impiego in chimicaorganica (sono in grado di trasferire protoni a basi debolissime dando vita, per es., a carbocationi usualmente instabili), in ...
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Chimico francese (n. Rosheim, Basso Reno, 1939); prof. al Collège de France (1979), socio straniero dei Lincei (1985), autore di importanti ricerche di chimicaorganica nel campo delle interazioni molecolari. [...] rilevanti sono i suoi lavori sui criptanti, molecole organiche complesse a struttura "cava" in grado di cinetica e la selettività delle reazioni, è stato insignito del premio Nobel per la chimica nel 1987 insieme a C. J. Pedersen e a D. J. Cram. ...
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Chimico russo (Čistopol, Kazan´, 1828 - Pietroburgo 1886); allievo di Ch.-A. Wurtz, prof. a Pietroburgo. Insieme a A. Kekulé e V. Meyer fu uno dei fondatori della teoria chimica della struttura. Nel suo [...] . In particolare B. previde e in seguito sintetizzò gli alcoli terziarî (per es., l'alcole terzbutilico). Eseguì la prima sintesi completa di un saccaride (α-acrosio). Espose le sue teorie in un trattato di chimicaorganica (1864) largamente diffuso. ...
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transesterificazione In chimica, reazione di sostituzione del gruppo alcolico di un estere con quello di un altro alcol, secondo lo schema generale RCOOR′+R″OH⇄ RCOOR″+R′OH. Le t. sono reazioni di equilibrio [...] ’alcol R″OH o eliminando l’alcol R′OH che viene messo in libertà. La t. è operazione largamente applicata in chimicaorganica, per es. per trasformare un grasso in un altro e per produrre alcol polivinilico trattando l’acetato di polivinile con alcol ...
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Chimico (Parigi 1852 - ivi 1907), prof. alla Sorbona; allievo di E. Fremy. Dopo le prime ricerche in chimicaorganica sugli alcaloidi, si dedicò alla chimica inorganica: preparò diversi derivati inorganici [...] e organici del fluoro e isolò (1886) lo stesso elemento per elettrolisi di acido fluoridrico e fluoruro di potassio fusi; per tali ricerche ebbe il premio Nobel nel 1906. A lui si deve anche un metodo di preparazione del boro basato sulla reazione ...
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Chimico (Carcassonne 1854 - Tolosa 1941), allievo di M. Berthelot, prof. all'univ. di Tolosa; socio straniero dei Lincei (1923). Dopo aver condotto, nei primi anni della carriera, alcune rilevanti ricerche [...] a partire dagli anni Novanta volse la sua attenzione allo studio della catalisi eterogenea in chimicaorganica, ciò che gli valse il premio Nobel per la chimica nel 1912. Particolarmente famose, anche per le applicazioni pratiche che ne furono tratte ...
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Chimico italiano (Roma 1915 - ivi 1996); prof. (1946-49) nelle univ. di Santiago del Cile e di Montevideo, direttore (dal 1960) del laboratorio di chimica biologica dell'Istituto superiore di sanità e [...] della Commissione permanente della Farmacopea ufficiale. Svolse un'intensa attività di ricerca in varî campi della chimicaorganica, terapeutica, delle sostanze naturali d'interesse biologico, ecc. Si occupò anche di problemi della sanità pubblica ...
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chimica
chìmica s. f. [dall’agg. chimico]. – Scienza che studia le proprietà, la composizione, l’identificazione, la preparazione e il modo di reagire delle sostanze, sia naturali sia artificiali, del regno inorganico e di quello organico....
organico
orgànico agg. e s. m. [dal lat. organĭcus, gr. ὀργανικός «attinente alle macchine, agli strumenti; che serve di strumento», der. di ὄργανον: v. organo] (pl. m. -ci). – 1. agg. Che si riferisce a, o ha rapporto con, gli organismi viventi,...