leuto
Raffaello Monterosso
Il vocabolo (che soltanto in pochissimi dei codici fiorentini ricorre nella forma ‛ liuto '), è usato da D. una sola volta, quale secondo termine di una similitudine che fa [...] onore più tardi, in epoca rinascimentale, ma con altri nomi: fu chiamato, a seconda delle peculiari caratteristiche di ognuno, ‛ chitarrone ' o ‛ tiorba ' o ‛ colascione '). Ora, quando D. adopera l'immagine del l. intende riferirsi a quello lungo o ...
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SANCES (Sanci, Sonzi, Sonci, Sanchez), Giovanni Felice
Paolo Alberto Rismondo
SANCES (Sanci, Sonzi, Sonci, Sanchez), Giovanni Felice. – Nacque a Roma negli ultimissimi anni del XVI secolo (probabilmente [...] : stabilmente impiegato nella cappella ducale di S. Marco a Venezia, circa trentenne, cantore squisito, si accompagnava sul chitarrone e al clavicembalo, e ricavava la più gran parte dei suoi guadagni dall’insegnamento, attività che Bentivoglio stimò ...
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DOGNAZZI, Francesco
Fabrizio Scipioni
La maggior parte delle notizie riguardanti l'attività di questo compositore e cantore attivo presso la corte mantovana nella prima metà del XVII secolo si evincono [...] due volumi di sue musiche: Il primo libro de varii concenti a una et due voci. Per cantar nel chitarrone o altri simili istrumenti, Venetia, Stampa del Gardano Aere Bartolomeo Magni, 1614, in partitura (attualmente presso la Bibliothèque Royale ...
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MUTIIS, Bartolomeo de, conte di Cesana
Paolo Da Col
MUTIIS (de Motij, de Montij, de Mutijs, de Mutis, Demutis, Muzzi, Mozzi), Bartolomeo de, conte di Cesana. – Nulla si conosce della sua nascita (che [...] ), duetti (6) e terzetti (5). Un altro elemento comune è il ricorso a un basso continuo affidato esplicitamente al chitarrone (che nella prefazione alle sue Musiche Caccini addita come lo «strumento più atto ad accompagnare la voce, e particolarmente ...
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. È la più grave delle voci umane e si distingue in due gradazioni: quella di basso-cantante e quella di basso-profondo, rispettivamente con le estensioni seguenti:
Questa voce ha in tutta l'estensione [...] che andava da un capo all'altro del pezzo; era il basso continuo o seguente. Chi accompagnava improvvisava, sul liuto o chitarrone o clavicembalo od organo, una parte a proprio gusto, in piena libertà, oppure sulla base di qualche indicazione che il ...
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RASI, Francesco
Andrea Garavaglia
RASI (Raso, Rasio, Rassi, Rasius), Francesco. – Nacque ad Arezzo il 14 maggio 1574 da genitori di nobile discendenza, Anna Ricoveri e Ascanio Rasi, e fu battezzato [...] .
A Mantova, verosimilmente nel 1598, fu eletto «gentiluomo» (come dichiara nella stessa lettera); a giugno, accompagnandosi con il chitarrone, cantò in un intermedio del Pastor fido di Battista Guarini, in occasione di una visita del cardinal Pietro ...
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TRACETTI (Traietti, Tragetti), Lorenzino (Laurencinus Romanus), detto «dal liuto»
Dinko Fabris
Nacque a Roma tra il 1550 e il 1552 circa da Francesco Tracetti, musicista di origine fiamminga («gallus [...] del liutista romano.
Morì a Roma il 20 luglio 1590, lasciando al genitore una discreta raccolta musicale: tre liuti e un chitarrone «usati» e due «casse da leuto vechie», un «gravicembalo grande con suoi piedi» (forse quello già donato alla moglie ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luca Marconi e Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’evoluzione della musica strumentale nel Seicento ha un valore culturale [...] di “buone norme” musicali mediate dal proprio gusto e dalle potenzialità del suo strumento (un basso continuo di chitarrone sarà necessariamente molto meno ricco di note che uno di clavicembalo, ma espressivamente più adatto ad accompagnare una voce ...
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MOGAVERO, Antonio.
Rodolfo Baroncini
– Nacque a Francavilla Fontana (presso Brindisi), verosimilmente intorno al 1550, in una distinta e agiata famiglia locale. Nel 1565 risulta essere tra i chierici [...] ecclesiastica. Le Lamentazioni a sei voci del 1623, da eseguirsi – come prescrive l’autore – con un «gravicembalo», un chitarrone e sei viole da gamba, riflettono nella loro peculiare veste sonora una pratica performativa tipica dell’ambiente veneto ...
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PUGLIASCHI, Giovanni Domenico
Richard Wistreich
PUGLIASCHI (Puliaschi), Giovanni Domenico. – Nacque presumibilmente nell’ottavo decennio del XVI secolo.
Fu cantore in S. Giovanni in Laterano tra il [...] suo diario che il «prete Giandomenico Puliaschi […] canta di tre voce, cioè contralto, tenore e basso, e suona il chitarrone» (Solerti, 1905; e dunque avrà superato il Sol sopra il rigo delle Musiche varie). Pochi giorni dopo cantò alcune «frottole ...
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chitarrone
chitarróne s. m. [accr. di chitarra]. – 1. Grossa chitarra; spreg., chitarra di cattivo suono, chitarra scordata. 2. Varietà secentesca di liuto, modificazione della tiorba, strumento usato non tanto per accompagnare il canto (come...
chitarronata
s. f. [der. di chitarrone], spreg. – 1. Suonata di chitarra o di più chitarre; musica da suonare sulla chitarra. 2. fig. Poesia povera d’arte e d’ispirazione, fatta quasi per essere cantata con accompagnamento di chitarra: non...