affanno
Federigo Tollemache
È vocabolo comune nella lirica due-trecentesca (cfr. Chiaro Or vo' cantar 3, Monte L'om poria 3), usato da D. solo in poesia. In Pg IV 95 quivi di riposar l'affanno aspetta, [...] significa solo " difficoltà di respiro ". In If VI 58 Ciacco, il tuo affanno / mi pesa sì, ch'a lagrimar m'invita, Pg XXVIII 95 per sua difalta in pianto e in affanno / cambiò [l'uomo] onesto riso e dolce gioco, e Pd IV 111 Voglia assoluta non ...
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attoscare
Denominale da ‛ tòsco ' (v.), vivo nella prosa del Duecento (cfr. Novellino LXXXIII, Milione CIII); è solo in If VI 84, contrapposto ad ‛ addolciare ', nel valore figurato di " avvelenare " [...] con tormenti: D. vuoi sapere se 'l ciel li addolcia o lo 'nferno li attosca, cioè se i grandi Fiorentini nominati da Ciacco, ch'a ben far puoser li 'ngegni (v. 81), sono salvi o se l'Inferno li " riempie d'amaritudine e di tormento " (Boccaccio). ...
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Giovanni da Vespignano
Popolano fiorentino, uomo di santa vita, morto nel 1331 e sepolto nel monastero di S. Pier Maggiore; ebbe grande fama nella città per essersi spogliato di tutti i beni a favore [...] dei poveri (Villani Cron. X 178). Il Vellutello vide in lui uno dei due... giusti di cui Ciacco parla a D. (If VI 73), insieme con Barduccio, popolano d'Oltrarno, e come G. oggetto di grande venerazione per le sue opere di carità, venuto a morte anch ...
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Famiglia aretina, discendente, secondo la tradizione, da un Tenzone da Colle. Il suo primo personaggio storicamente accertato è Aldobrando, signore di Casale (1110). La fortezza di Pietramala (tra Arezzo [...] e Anghiari) fu il centro della potenza di questa famiglia, che raggiunse il suo culmine agli inizî del sec. 14º con i fratelli Guido (v.) e Pietro (v.). Di un Guccio o Ciacco Tarlati, zio di Guido, parla Dante (Purg. VI, 15). ...
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ABATI, Ciolo
Arnaldo D'Addario
Figlio di Neri di Simone, si trova ricordato nelle fonti come appartenente ai Consigli del Comune fiorentino, tra il 1281 ed il 1285 e poi nel 1296. Ma è più noto attraverso [...] Cento Novelle Antiche (nov. LXXVIII) l'A. è rappresentato come un vecchietto goloso ed ingordo, parassita dello stampo di Ciacco, e così lo ricorda il Sacchetti (nov. LI). A lui molto probabilmente allude Dante nella Epistola all'amico fiorentino ...
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Rusticucci, Iacopo
Arnaldo D'addario
Appartenente a famiglia fiorentina di estrazione popolare (" vir popularis " lo definisce Benvenuto), consorte - secondo l'Ottimo - dei Cavalcanti, e della quale [...] del sec. XIII; fu uno dei cittadini più in vista e politicamente qualificati del tempo di Dante. Egli infatti, chiedendo notizie a Ciacco circa la sorte ultraterrena di lui, lo annovera fra coloro ch'a ben far puoser li 'ngegni (cfr. If VI 80) e ...
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maligno
Antonietta Bufano
Nel senso proprio di " incline al male ", o addirittura " malvagio ", l'aggettivo qualifica i Fiorentini, quello ingrato popolo maligno (If XV 61; cfr. anche v. 78), che D. [...] facessi a buono " (Geli, nel commento di Scartazzini-Vandelli). Casini-Barbi fanno riferimento ai tre vizi denunciati da Ciacco (VI 74); il Mattalia, come già il Torraca, ricorda gli ‛ scelestissimi Florentini ' dell'epistola VI (§ 1). Singolare la ...
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Firenze
Ernesto Sestan
Ugo Procacci
Eugenio Ragni
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Pier Vincenzo Mengaldo
Storia. - F. è collegata a D. per due ragioni: come luogo in cui trascorse una parte della sua vita e al quale pensò [...] notizie e nomi di altri Fiorentini ch'a ben far puoser li 'ngegni, e che perciò è certo di non trovare dannati; ma Ciacco lo disillude duramente: Ei son tra l'anime più nere, condannati per vizi occulti; a F. anche le apparenze ingannano.
Il primo ...
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Dal nome del maestro Francesco Brizio, fu detto Menichino o Menghino del Brizio. Pittore, nacque a Bologna nel 1600, morì nel 1678. Lavorò abbondantemente ad olio e a fresco per chiese, palazzi e ville [...] : più notevoli l'Angelo Custode in San Giacomo Maggiore e un San Francesco all'Annunziata. Incise in legno a chiaroscuro.
Bibl.: C. C. Malvasia, Felsina pittrice, I, Bologna 1841; L. Ciacco, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, I, Lipsia 1907. ...
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chiamare (clamare)
Riccardo Ambrosini
1. Con significato di " dar nome ", " definire ", il verbo, attestato all'attivo, al riflessivo e al passivo, si riferisce a:
1.1. l'uso dell'imposizione nominalistica [...] ; per Vn II 1, v. oltre), non priva, a volte, di eventuali risonanze qualificatorie (If VI 52 Voi cittadini mi chiamaste Ciacco) e caratteristica sia di una lingua diversa dalla propria (Cv IV XXII 4 de la divina bontade... nasce uno rampollo, che li ...
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ciacco
s. m. e agg. [prob. voce onomatopeica] (pl. -chi), ant. – 1. s. m. Porco, maiale: vile, Degno di star col c. nel porcile! (Pulci); or siedi, E scaccia dal palagio i cani e i ciacchi (Pindemonte). Che da ciacco in questo sign. venga...
ciacche
(o ciàcch 〈čak〉). – Voce imitativa dello sciacquio del mare, o del suono che si produce schiacciando qualche cosa o battendo su qualche cosa di molle.