Drappo sostenuto originariamente da 4 aste o da un telaio, ai lati del quale ricade in frange o tendaggi, costituente una sorta di edicola mobile o fissa, con valore simbolico di protezione e onore di [...] fino al 19° sec.; v. fig.); si trova altresì come ornamento del trono nelle regge o, nelle chiese, al di sopra del seggio vescovile. Se trasformato in una struttura marmorea, posta sopra un altare all’interno di una chiesa, è definito ciborio (➔). ...
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Scultore e architetto (Maiano 1442 - Firenze 1497), fratello di Giovanni e di Giuliano. Si dedicò inizialmente all'arte della tarsia; fu forse aiuto di A. Rossellino nell'arca di s. Savino nel duomo di [...] piena maturità, in una felice unione di forme architettoniche brunelleschiane e di plastica vigorosa. Altre opere importanti: il ciborio della collegiata di S. Gimignano (1475); il tabernacolo nella Madonna dell'Ulivo (1480) ora nel duomo di Prato ...
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Vedi TEBE Ftie dell'anno: 1966 - 1973
TEBE Ftie (Nea Anchialos) (v. vol. vii, pp. 657 ss.)
P. H. Lazaridis
Fiorente cittadina costiera di 3500 abitanti dell'eparchia di Volos, nel nòmos di Magnesia. [...] stato possibile il disegno ricostruttivo. La traccia a forma di croce nel mezzo dell'ambiente testimonia il posto dell'altare coperto da un ciborio. Inoltre i banchi a gradini dei presbiterî a N e a S dell'altare, in forma di Ø e le tracce, nel mezzo ...
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GHETTI, Santi (Sante)
Maria Cristina Basili
Figlio di Domenico, nacque a Massa nel 1589 (Santamaria). Divenne scalpellino seguendo il mestiere dei marmorari toscani Francesco e Nicolò Ghetti, dai quali [...] a un'altra impresa berniniana. Padre Girolamo Ghetti, generale dell'Ordine agostiniano, gli commissionò l'altare maggiore e il ciborio della chiesa romana di S. Agostino. L'opera fu solennemente inaugurata nell'aprile del 1628 e con una imponente ...
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Architetto (Roma 1611 - ivi 1691). Contribuì con la sua attività a caratterizzare l'aspetto barocco della Roma del 17° sec. con numerose opere, nelle quali sperimentò le più originali e complesse ricerche [...] fino al 1655 (anno della morte di Girolamo): altare maggiore di S. Girolamo della Carità (1645), Palazzo Capitolino (1645), ciborio e altare maggiore di S. Maria della Scala (1647-50), tutte opere romane. Tra i primi progetti, liberi dalle influenze ...
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Scultore roman0 (seconda metà sec. 13º). La sua firma, ora scomparsa, si leggeva sulla tomba di Clemente IV (m. 1268) in S. Francesco a Viterbo (già in S. Maria a Grado). Realizzata tra il 1271 e il 1274, [...] del coro della chiesa di Westminster (1268) e con il Petrus civis Romanus autore della tomba di Edoardo il Confessore nella stessa chiesa, e anche con il socio Petro che firmò con Arnolfo di Cambio il ciborio di S. Paolo fuori le Mura a Roma. ...
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. Il nome di Cosmati, come anche quello di arte cosmatesca, è moderna espressione convenzionale, derivata dal frequente ripetersi del nome di Cosma, per denotare gli artefici romani che lavorarono in quell'interessante [...] Toscana. Arnolfo, con la tomba di Guglielmo De Braye in Viterbo, ispirata a sua volta ai modelli di Giovanni Pisano, e coi ciborî romani di S. Paolo (1285) e di S. Cecilia (1294), fornì il tipo a edicola archiacuta, che fu subito seguito nelle tombe ...
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ROMENA
Villaggio della Toscana in provincia di Arezzo, frazione del comune di Pratovecchio Stia; sorge a 475 m. s. m. sulla destra dell'Arno, a 4 km. da Pratovecchio e conta (1931) 401 ab. Notevole è [...] l'opera delle stesse maestranze che ornarono altre pievi rurali della Toscana. Della chiesa preesistente rimangono frammenti di un ciborio e plutei attribuibili al sec. IX. Degni di menzione alcuni quadri di scuola toscana dei secoli XIV e XV ...
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CARATTOLI
Pietro Scarpellini
Famiglia perugina di artisti; il capostipite ne fu Pietro, nato a Perugia nel 1703, praticamente ignorato dagli studiosi moderni; la fonte principale della sua biografia [...] presto la sua attività in patria. Una delle sue prime imprese potrebbe essere stata il disegno per il tabernacolo ed il ciborio nell'altare maggiore di S. Domenico, iniziato nel 1720, ma continuato anche in seguito (Siepi). Nel 1724 dipinse ornati ...
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Il nome, la sua estensione e le sue vicende. - L'origine del nome Abruzzo (la forma singolare è la più corretta anche per designare tutto il paese), Aprutium nel latino medievale, è ignota. Il nome, sconosciuto, [...] Giovanni in Venere, nelle chiese di Lanciano, di Chieti e di Vasto, in Alfedena, in Penne; e ne risultano capolavori, quali il ciborio di S. Pietro ad Oratorium, l'ambone di S. Paolo di Peltuino, i candelabri di S. Maria di Bominaco e di S. Clemente ...
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ciborio
cibòrio s. m. [dal lat. ciborium, gr. κιβώριον «ricettacolo fruttifero della fava egiziana, e coppa che ne ricordava la forma»; nell’uso eccles. «ciborio, tabernacolo»]. – 1. Tabernacolo marmoreo costituito da una copertura di varia...
conopeo
conopèo s. m. [dal lat. conopēum (con il sign. 1), gr. κωνωπεῖον, der. di κώνωψ -ωπος «zanzara»; cfr. canapè]. – 1. ant. Specie di cortinaggio un tempo in uso tra i popoli orientali per riparare i letti dalle zanzare. 2. ant. Velo...