GIOVANNI di Paolo (Giovanni di Paolo Romano)
Cristina Ranucci
Non si conosce la data di nascita di questo marmorario originario di Roma, figlio primogenito di Paolo, il capostipite di una famiglia di [...] anne)s Petrus Ang(e)l(u)s et Sasso filii Pauli marmor(arii) hui(c) op(er)is magistri fuer(unt)".
Il ciborio si trovava originariamente in un ambiente retrostante l'abside della basilica pelagiana (Krautheimer, 1959, pp. 131-133; Mondini, p. 17 fig. 6 ...
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stucco Nome generico di diversi tipi di materiali plastici adesivi, di varia consistenza, che induriscono all’aria più o meno rapidamente, impiegati per la levigatura di superfici.
Arte
Lo s., usato in [...] testimonianze di un uso scultoreo dello s. (Cividale e, forse, il ritratto di Carlomagno a Müstair). Forse di età ottoniana è il ciborio policromo in S. Ambrogio a Milano, da cui deriva quello più tardo di S. Pietro di Civate.
L’uso dello s., raro ...
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GIOVANNI di Niccolò di Ranuccio
Cristina Ranucci
Non si conosce la data di nascita di questo marmorario originario di Roma, figlio di Niccolò di Ranuccio e attivo nella seconda metà del XII secolo.
G. [...] chiesa di S. Andrea in Flumine a Ponzano Romano: "Nicolaus cum suis filiis Johannes et Guittone fecerunt hoc opus". Il ciborio appartiene al tipo a tegurio molto diffuso in area romano-laziale, il cui primo esemplare noto si conserva in S. Lorenzo ...
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GUALTIERO da Foggia
Luciana Cataldo
Non si conosce la data di nascita di questo scultore, attivo in Puglia nel XIII secolo. Era figlio di Riccardo ("filius Riccardi de Fogia") come G. stesso dichiara [...] Roma 1960, pp. 7 s.; G. Mongiello, Bitonto nella storia e nell'arte, Bari-Pavia 1970, pp. 58, 88-91; N. Pice, Il ciborio e l'epigrafe dell'architrave, in Studi bitontini, 1971, n. 4, pp. 6, 8; M.S. Calò Mariani, Aspetti della scultura sveva in Puglia ...
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Orafo (fine sec. 16º - princ. sec. 17º), attivo a Norimberga alla fine del sec. 16º. Nel 1607 lavorò a Graz per l'arciduca Ferdinando d'Austria. La sua opera più importante è la vasca battesimale (1599) [...] nella chiesa di S. Giacomo a Iglau, in rame sbalzato a forma di ciborio gotico ottagonale, decorato con rilievi. ...
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Scultore e architetto, attivo (1494-1526) in Umbria e nelle Marche. Lavorò a Todi per S. Maria della Consolazione (1515) e nella fabbrica del duomo di S. Lorenzo a Perugia (1519); diede i disegni per la [...] chiesa del santuario della Madonna di Mongiovino (iniziata nel 1513). Tra le sue sculture: ciborio dell'altare di S. Maria Maggiore a Spello (1515); cattedra del duomo di Perugia (1520); altare del Sacramento in S. Emiliano a Trevi (1521-25). ...
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Scultore e architetto (Porlezza 1485 circa - Genova 1555). Dal 1513 attivo a Genova, lavorò quindi a Cremona (sarcofago dei ss. Pietro e Marcellino in S. Tommaso) e dal 1524 al 1528 fu architetto del duomo [...] di Milano. Di nuovo a Genova (1531), con varî aiuti eseguì una serie di opere (ciborio e altare della cappella di S. Giovanni Battista nel duomo, due statue per il palazzo S. Giorgio, ecc.), instaurando un barocchismo tra lombardo e michelangiolesco. ...
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PAOLO
Antonio Milone
(Paulus). – Gli estremi biografici di questo marmoraro, attivo a Roma e nel Lazio nella prima metà del XII secolo, sono ignoti, né ne conosciamo il patronimico e l’ascendenza. Attraverso [...] e che tra i primi sperimentò il nipote di Paolo, Nicola d’Angelo.
L’unica loro opera a essere sopravvissuta è il ciborio dell’altare maggiore della basilica di S. Lorenzo al Verano, datato nelle epigrafi che corrono sul verso degli architravi al 1148 ...
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CIONE, Giovan Pietro
Mario Bencivenni
Figlio di Taddeo e originario di Lugano, il C. fu attivo, come scultore e architetto, nei primi tre decenni del XVI sec. in alcumimportanti centri dell'Umbria. [...] Spello e Foligno. La dizione piùprecisa e anagraficamente più interessante del suo nome è contenuta nel lodo di stima del ciborio realizzato dallo zio, Rocco da Vicenza, nella chiesa di S. Maria Maggiore a Spello. Nel documento infatti si annota fra ...
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DRUDO da Trivio
Enrico Bassan
Romano, marmoraro, fu attivo nella prima metà del XIII secolo.
Spetta al Giovannoni la definizione critica dell'opera di questo artista che pare avesse la propria bottega [...] p. 20).
Dell'attività esercitata da D. nella collegiata di Lanuvio non resta che la trascrizione di un'epigrafe (Schede Gualdi) già sul perduto ciborio ("+ ā d̄. mccxl ego ap̄b iōs. saracen' f̄ f̄ī. h'. ōp̄' a magistro drvdo romano c̄ anglo filio svo ...
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ciborio
cibòrio s. m. [dal lat. ciborium, gr. κιβώριον «ricettacolo fruttifero della fava egiziana, e coppa che ne ricordava la forma»; nell’uso eccles. «ciborio, tabernacolo»]. – 1. Tabernacolo marmoreo costituito da una copertura di varia...
conopeo
conopèo s. m. [dal lat. conopēum (con il sign. 1), gr. κωνωπεῖον, der. di κώνωψ -ωπος «zanzara»; cfr. canapè]. – 1. ant. Specie di cortinaggio un tempo in uso tra i popoli orientali per riparare i letti dalle zanzare. 2. ant. Velo...