DIGNITAS
G. Becatti
Concetto che gli scrittori romani riferiscono spesso all'arte e in cui confluiscono il decoro, la grandiosità, la gravità, talvolta in paragoni fra eloquenza ed arti figurative, [...] , la venustas di quella femminile. L'architettura per i Romani deve unire l'utilitas alla d., come esprime ad esempio Cicerone (De orat., iii, 46, 180) quando parla delle colonne sostenenti templi e portici con dignità e utilità, come alle medesime ...
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DIOSKOURIDES (Διοσκουρίδης Σάμιος)
R. Bianchi Bandinelli
3°. - La firma D. di Samo fece (ἐποίησε) si trova vicino al bordo superiore di due famosi mosaici di ispirazione teatrale (tipi della Commedia [...] Nuova) trovati a Pompei in un ambiente della cosiddetta Villa di Cicerone, scoperta nel 1763, e conservati al Museo Naz. di Napoli. La decorazione pittorica della villa è databile fra il 40 e il 30 a. C. I due mosaici, non certo eseguiti sul posto, ...
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CORINTHIARIUS
I. Calabi Limentani
Corinthiarius (aerarius c. o faber c.) era chiamato l'artefice o il mercante del cosiddetto aes corinthium, qualità di bronzo che ebbe una straordinaria moda in Roma [...] alla fine della Repubblica e durante i primi due secoli dell'Impero: da Cicerone a Plinio i corinthia stanno al vertice dei prezzi degli oggetti della toreutica. L'episodio di Petronio che loda il suo vasellame autentico corinzio perché fatto da un ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] solo come iniziale di alcuni nomi propri, come Kalendae, Kaeso) e il Q fu limitato all’impiego davanti a u seguito da vocale (quantus). Al tempo di Cicerone l’alfabeto l. si presentava formato di 21 lettere:
A B C D E F G H I K L M N O P Q R S T V ...
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VASCULARIUS
I. Calabi Limentani
V. era chiamato in Roma l'artigiano dei vasa e vascula, scyphi, cioè vasi, coppe e tazze soprattutto d'argento, ma anche d'oro o con ornamenti d'oro, che facevano parte [...] della suppellettile pregiata, dell'instrumentum e dell'ornamentum aedium.
La parola, già usata da Cicerone, ove dice di Verre, che artifices omnes, caelatores ac vascularios convocari iubet (Verr., ii, iv, 24), è anche nel Digesto (xix, 5, 20; 2; ...
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ANICIA GIULIANA (᾿Ανικία ᾿Ιουλιάνα, Anicia Iuliana)
C. Bertelli
Figlia di Fl. Anicio Olibrio, sposa di Fl. Areobindo (v.) Dagalaifo (anti imperatore nel 512), nata dopo il 462, morta tra il 527 e il [...] 528.
Discendente di una antica famiglia romana il primo degli Anicii a noi noto è ricordato da Cicerone nelle sue lettere - di cui alcuni membri erano da tempo assurti alla dignità consolare. Il padre si era trasferito a Costantinopoli dopo il sacco ...
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BRECCIA, Evaristo
Claudio Barocas
Nato ad Offagna (Ancona) il 18 luglio 1876, da Cesare e da Angela Gatti, si laureò nel 1900 in storia antica presso la facoltà di lettere della università di Roma, [...] dove fu allievo di Giulio Beloch; nel 1903 vi divenne libero docente. Le sue prime pubblicazioni (Cicerone ad Attico,Ep. 1a, § 2, in Boll. di filologia classica, VII [1901]; Ricerche epigrafiche di antichità romane, I, Spoleto 1902; Spigolature ...
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Vedi ARPINO dell'anno: 1958 - 1973
ARPINO (Arpinum, ᾿Αρπίνα)
G. Cressedi
Antica città su una altura (m 450 s. m., nel bacino del Liri). Occupata dai Romani nel 305 a. C. divenne prefettura, poi, dal [...] 188 a. C., municipio con diritto di suffragio, retto da tre edili. Fu patria di Mario e di Cicerone. Resta buon tratto del circuito delle mura, in opera poligonale che si estendeva per 3 km circa, a cui appartiene la famosa porta ad arco acuto che ...
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AHALA, Servilio (C. Servilius Ahala)
A. Longo
Magister equitum nel 439 a. C., uccise Spurio Melio che mirava alla tirannide e che era stato citato in Senato da Cincinnato, dittatore per la seconda volta. [...] Il pugnale nascosto sotto l'ascella gli valse il soprannome. L'episodio è certamente in gran parte leggendario.
Sappiamo da Cicerone (Phil., ii, 11), che M. Bruto (il cesaricida) che era stato adottato da Q. Servilio Cepione, teneva nel suo atrio il ...
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ENNIO (Quintus Ennius)
M. Borda
Poeta latino autore degli Annales, di tragedie e commedie, nato a Rudiae (Rugge, prov. di Lecce). Nel 204, M. Porcio Catone lo condusse a Roma. Accompagnò M. Fulvio Nobiliore [...] salma nel loro sepolcro gentilizio fuori Porta Capena (v.). Forse essi si saranno limitati a porvi la statua marmorea ricordata da Cicerone (Pro Archia, 9), da T. Livio (xxxviii, 56) e da Plinio (Nat. hist., vii, 114), sotto la quale fecero incidere ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...