Grammatico latino (4º sec. d. C.), autore di un trattatello retorico (Exempla elocutionum), elenco alfabetico di voci che ammettono varie strutture sintattiche con esempî trattati da Virgilio, Sallustio, [...] Terenzio e Cicerone, ma, pare, attraverso collezioni anteriori. ...
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Filologo romano (n. Lanuvio 154 a. C. - m. poco dopo il 90). Di famiglia equestre, fu amico dei personaggi più illustri del suo tempo e maestro di Varrone e di Cicerone; accompagnò Metello Numidico in [...] esilio nel 100. Commentò i Carmi dei Salî e le leggi delle XII Tavole, diede il primo impulso agli studî di critica plautina (attribuiva a Plauto 25 commedie), scrisse orazioni per i suoi amici dell'aristocrazia, ...
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Uomo politico romano (n. 115 a. C. circa - m. prima del 47); questore (83), pretore (72 circa), ufficiale di Pompeo in varie imprese asiatiche (67-62), console (61), fu avversato da Cicerone per la sua [...] inettitudine ...
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Nome sotto il quale è noto l'umanista Anton Maria Conti (Maioragio, Lombardia, 1514 - Milano 1555). Insegnò dal 1540 eloquenza a Milano. Promosse l'Accademia dei Trasformati. Entusiasta, poi detrattore [...] di Cicerone nell'Antiparadoxon libri VI (1546), ebbe una violenta polemica col ciceroniano M. Nizzoli. ...
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Figlio adottivo (sec. 1º a. C.) del senatore Gaio R., nel 54-53 a. C. fu processato per le violenze e concussioni commesse in Egitto con Gabinio: nonostante la difesa di Cicerone nell'orazione pro C. Rabirio [...] Postumo (da non confondere con quella per il padre adottivo), fu mandato in esilio. Poté tornare solo al tempo della dittatura di Cesare ...
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Uomo politico romano (n. 101 a. C.); pretore (61), fu accusato di concussione (59) da Clodio, ma venne assolto e grazie all'appoggio di Cesare, suo genero, ebbe (58) il consolato; aiutò Clodio nella lotta [...] resse fino ai primi del 55. Tornato a Roma, alle accuse relative al suo governo mossegli nella primavera del 55 da Cicerone (In Pisonem) rispose con una invettiva; in seguito (50) fu censore. Tentò poi di conciliare Cesare e Pompeo. Dopo l'uccisione ...
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Uomo politico romano, tribuno della plebe (63 a. C.), pretore (58), proconsole d'Asia (57), durante la guerra civile raccolse truppe per Pompeo a Capua, fu graziato da Cesare per intercessione di Cicerone. ...
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Umanista perugino (n. 1443 - m. 1518). Nel 1471 intraprese un viaggio in Grecia, donde tornò portando molti codici. Successe a Vicenza al suo maestro L. Ognibene. Lasciò scritti storici, un commento a [...] Cicerone assai apprezzato, carmi, orazioni e un copioso epistolario. ...
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Filologo classico (Bonn 1830 - Berlino 1911); professore nelle università di Breslavia, Friburgo, Vienna, Berlino. Curò l'edizione dei frammenti di Ennio (1854), della Poetica di Aristotele (1867) e del [...] De legibus di Cicerone (1871), in cui si mostrò di tendenza cautamente conservatrice. ...
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Tribuno della plebe nel 62 a. C., governò nel 51-50 come propretore la provincia d'Asia. Nella guerra civile parteggiò per Pompeo e poi per Sesto Pompeo. Fu amico e corrispondente di Cicerone. ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...