La litote (dal gr. litótēs «attenuazione, diminuzione, semplicità», reso in latino col termine deminutio «diminuzione») è una figura retorica (➔ retorica) che consiste nell’attenuare ciò che si enuncia [...] come le comunissime espressioni un attimino, un momentino). Esse si presentano oggi nei più diversi contesti e nelle forme più svariate.
Cicerone, Marco Tullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli, in Id., Tutte le opere, Milano ...
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CARDANETI, Orazio
Claudio Mutini
Nacque a Perugia nel 1531 da Macario e da Bonifazia Oliva. Le agiate condizioni di famiglia gli permisero di frequentare maestri di una certa risonanza nella città natale, [...] , e l'Ansidei ne curò le solenni esequie presso la chiesa di S. Fiorenzo.
Lasciò una traduzione del ciceroniano Laelius (Dialogo di Cicerone della amicizia intitolato il Lelio, "a Messer Gio. Battista Cantucci", al quale il traduttore si rivolgeva in ...
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Erudito, stampatore editore (Venezia 1547 - Roma 1597), figlio di Paolo, nipote di Aldo il Vecchio. Lavorò col padre a Roma alla Stamperia Vaticana; poi a Venezia collaborò coi Torresani alla direzione [...] Castruccio Castracane (1590), dissertazioni archeologiche varie e filologiche su Orazio, Terenzio e Livio, pubblicò le opere di Cicerone con le annotazioni del padre. Dispersa è andata la sua ricchissima biblioteca che aveva destinato alla Marciana ...
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GIOVANNI di Montreuil
Giuseppe Martini
Umanista francese, nato verso il 1354. Fu prevosto di S. Pietro a Lilla, e segretario delle Finanze del re di Francia Carlo VI, il quale lo inviò spesse volte [...] italiani, come Coluccio Salutati, Leonardo Bruni, Niccolò Niccoli. Studioso appassionato della letteratura classica, e specialmente di Cicerone, fu egli stesso scrittore garbato ed elegante. Tra le sue opere merita menzione soprattutto un trattato ...
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Nella retorica classica si intende per anastrofe il sovvertimento del percorso lineare di due o tre parole – o dei costituenti e dei gruppi di parole – di una frase: la seconda diventa prima e la prima [...] come artificio poetico, assecondando in questo caso una maggiore analiticità complessiva a cui tenderebbe l’italiano attuale.
Cicerone, Marco Tullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli, Milano, Arnoldo Mondadori.
Quintiliano ...
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1. Figlio (5º sec. a. C.) del grande tragico Eschilo; vinse quattro volte nei concorsi tragici con opere del padre, ma compose egli stesso tragedie proprie. Nel 431 a. C. vinse su Sofocle ed Euripide. [...] 5 libri contenevano profezie di oracoli, le Imprecazioni (᾿Αραί) contro il ladro di un vaso imitavano l'Ibis di Callimaco. Fu ammirato e imitato tra i Greci e in Roma, dai poetae novi, detti per questo da Cicerone, con ironia, cantores Euphorionis. ...
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TURPILIO (Turpilius)
Cesare Giarratano
Scrittore latino, autore di commedie palliate. Della sua età sappiamo solo che morì molto vecchio a Suessa Aurunca (103 a. C.).
Conosciamo tredici titoli: Boethuntes, [...] di Lesbo. Per la metrica T. somiglia a Terenzio, ma il suo tono è vivace e la sua lingua è ricca di espressioni volgari. Volcacio Sedigito gli assegnò nel suo canone il settimo posto. Le sue commedie si rappresentavano anche al tempo di Cicerone. ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli, in Id., Tutte le opere, Milano, Mondadori, 33 voll., vol. 32°.
Cicerone, Marco Tullio (1994), Dell’oratore, a cura di E. Narducci, Milano, Rizzoli.
Fontanier, Pierre (1827), Des figures du discours ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] della cultura dello spettacolo e di cui l’iperbole è stata per secoli, nei testi poetici e letterari, la figura regina.
Cicerone, Marco Tullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, in Id., Tutte le opere, Milano, Arnoldo Mondadori, 33 voll., vol. 32 ...
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Tradizionalmente considerata un tropo, la sineddoche (dal gr. synekdokhḗ, da syn «con, insieme» e ekdékhomai «ricevo, prendo», che i latini traducono con conceptio, intellectio) è una figura retorica che [...] «la sineddoche si ha quando tutto l’oggetto si fa conoscere da una piccola parte, o la parte dal tutto» (IV, 33, 44). Cicerone nel De oratore (III, 62, 168) aggiunge l’idea dello scambio del singolare col plurale, nei quali casi «una parola va intesa ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...