BRACCIOLINI, Poggio (Poggius, Poggius Florentinus)
Armando Petrucci
Emilio Bigi
Nacque a Terranuova nel Valdarno Superiore (oggi Terranuova Bracciolini) l'11 febbr. 1380 da Guccio, speziale, e da Iacoba [...] lacunosi; i primi tre libri e mezzo degli Argonautica di Valerio Flacco; il commento di Asconio Pediano a cinque orazioni di Cicerone e un altro anonimo a quattro Verrine;e ancora nuovi manoscritti di opere già note, quali il De ira Dei e il ...
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CANAL, Pietro
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Venezia il 13 apr. 1807 da Agostino e da Teresa Maria Boldù, appartenenti entrambi a famiglie nobili veneziane, sesto di dieci figli. Trascorse la prima fanciullezza [...] lo più, soltanto un certo numero di autori "canonici" che corrispondevano a un ideale di perfezione classica e di purismo linguistico: Cicerone e non molti altri per la prosa, Terenzio, gli augustei e qualche postaugusteo per la poesia. Il C. seppe ...
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GIOVANNI da Viterbo
Andrea Zorzi
Sulle vicende biografiche di G. non si hanno, a tutt'oggi, notizie di fondamento documentario certo. L'unica menzione diretta del suo nome è in uno dei due codici apografi [...] costituiti da interpolazioni: Sorbelli, p. 92) - intessuto da costanti riferimenti al Corpus iuris civilis e al De officiis di Cicerone - non solo conferma le pratiche autoriali dell'epoca, ma ne fa uno dei maggiori crocevia della cultura civica del ...
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PAVERI FONTANA, Gabriele
Luca Ceriotti
PAVERI FONTANA, Gabriele. – Nacque a Piacenza verso il 1420 da Pietro Giovanni e da Caterina di Gregorio Lastrilli, entrambi discendenti dal ramo primogenito dell’importante [...] a qualche concreto risultato, fra i quali è da annoverare un’edizione zarottiana del 1472 delle Partitiones oratoriae di Cicerone curata appunto da Paveri Fontana, esse però dovettero esser sciolte ben presto, più o meno in coincidenza con la ...
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CASOPERO, Giano Teseo
Mauro De Nichilo
Nacque a Cirò (l'antica Psychròn, donde il patrionimico Psicroneo) il 10 apr. 1509 da Agamennone, di famiglia un tempo ricca e nobile, originaria di Lecce, emigrata [...] letterari, frequentando i corsi di Lazzaro Bonamico e partecipando alle vivaci polemiche pro e contro il volgare, pro e contro Cicerone. A Padova si sistemò, a partire dal febbraio 1534, nel Collegio del Santo o Pratense. Non facili furono gli anni ...
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BONFADIO, Iacopo
Rossana Urbani
Nacque a Gazano, sul Garda, prima del 1509, da una famiglia esercitante l'arte del fabbro. Compì i primi studi a Verona e a Padova e prese, in data non nota, gli ordini [...] ispirazione classicistica. Esemplare delle preferenze letterarie del B. è la coeva versione in volgare dell'Orazione di Cicerone in difesa di Milone, anch'essa pubblicata postuma (Vinegia 1553) e poi variamente ristampata.
Le benemerenze letterarie ...
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BENDIDIO (Bendedei), Alberto
Tiziano Ascari
Figlio di Nicolò, segretario del duca Ercole I, poi di Alfonso I, nacque probabilmente a Ferrara intorno al 1470. Non si capisce perché il Vedriani, che del [...] e dovette essere egli stesso letterato, giacché Celio Calcagnini scrive d'aver composto le sue disquisizioni sul De Officiis di Cicerone dopo avere discusso con lui alcuni passi dell'opera, all'intero terzo libro della quale il B. aveva dato un ...
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Diritto e letteratura
Richard H. Weisberg
Introduzione
I rapporti tra diritto e letteratura costituiscono un campo particolarmente fecondo per l'indagine interdisciplinare. Il diritto, che fin dalle [...] che alcuni esempi delle sue opere più importanti, cui vanno aggiunte le Epistulae e l'orazione Pro Archia, in cui Cicerone basa la difesa del suo cliente su un elogio della letteratura. Diritto e letteratura si fondono anche nelle opere di Francesco ...
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DECEMBRIO, Uberto
Paolo Viti
Nacque a Vigevano intorno alla metà del sec. XIV, o poco dopo (le date proposte, 1350 dal Corbellini e 1370 dal Borsa, non trovano conferma documentaria). Il padre Anselmo [...] interrotto dopo i due primi colloqui, avrebbe dovuto comprendere una più ampia sintesi di tutte le opere morali di Cicerone.
Particolarmente importanti sono, nell'insieme dell'attività letteraria dei D., le sue versioni dal greco in latino: il D ...
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Prosatori Latini del Quattrocento – Introduzione
Eugenio Garin
I
L'insidia implicita nel concetto stesso di genere letterario ha non di rado contribuito a falsare la prospettiva necessaria a ben collocare [...] , 1946, pp. 25-65, anche se a proposito della sua tendenza a ricondurre tutto a Cicerone è da tener presente la nota che Croce stese appunto sull'opera del Ruegg (Mommsen e Cicerone, in Varietà cit., pp. 1-12 ).
[6] Il commento del Poliziano è nel ms ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...