Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Marsilio da Padova
Gregorio Piaia
Sarebbe oggi ingenuo non riconoscere il sovraccarico teorico e ideologico cui le dottrine di Marsilio furono sottoposte nel secondo Ottocento e in buona parte del Novecento, [...] a fondo il «bene vivere mundanum»? Aristotele, naturalmente, ma – stando alle rade citazioni presenti nel Defensor pacis – anche Cicerone e, tramite quest’ultimo, Platone e gli stoici, e forse pure Sallustio, che è menzionato da Marsilio in due ...
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In senso oggettivo, il complesso di norme giuridiche, che comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari, in senso soggettivo, la facoltà o pretesa, tutelata dalla legge, [...] senza coazione. Una posizione di rilievo assunse anche la concezione del d. propria dello stoicismo, mirabilmente ripresa da Cicerone (De republica e De legibus): identificata la natura con la ragione universale immanente nelle cose, lo stoicismo ...
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Ciascuno degli enti astratti che costituiscono una successione ordinata e che, fatti corrispondere ciascuno a ciascun oggetto preso in considerazione, servono a indicare la quantità degli oggetti costituenti [...] elemento caratteristico della prosa letteraria greca e latina (Gorgia, Trasimaco, Demostene, Isocrate e, a Roma, Cicerone). Nella tarda antichità al n. venne progressivamente sostituendosi una nuova composizione ritmica, fondata sulla successione di ...
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Etica
Carlo Augusto Viano
Il termine e le origini
'Etica' è parola di derivazione greca (da ἔθοϚ, che significa 'costume', 'carattere') equivalente al termine di derivazione latina 'morale' (da mores, [...] essa verrebbe usata per uccidere. La teoria dei doveri si diffuse nella nostra cultura soprattutto grazie al De officiis di Cicerone e fu impiegata nei manuali correnti di etica.
La teoria dei doveri servì a riprendere e riformulare l'idea scolastica ...
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Il Rinascimento. Il contesto culturale e istituzionale
Cesare Vasoli
Il contesto culturale e istituzionale
La crisi politica e religiosa europea tra Trecento e Quattrocento
Tracciare un quadro sintetico [...] agli interessi metafisici o naturalistici prevalenti nella filosofia universitaria, guardava all'insegnamento etico dei pensatori antichi, a Cicerone, a Seneca, allo stesso Aristotele dell'Ethica e della Politica, a Platone e al maggiore maestro del ...
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Contrattualismo
John Dunn
Introduzione
L'idea di contratto o accordo ha avuto un ruolo centrale nel pensiero politico occidentale in due importanti momenti storici e in relazione a due questioni fondamentali. [...] 'autorità politica. Alcune di queste concezioni provenivano direttamente da autori dell'antichità classica: l'affermazione di Cicerone, secondo cui un autentico ordine politico (civitas) è essenzialmente un'associazione di uomini basata sulla legge ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Francesco Guicciardini
Matteo Palumbo
L’immagine dell’«uomo del Guicciardini» delineata da Francesco De Sanctis (1869) sembrava riassumere tutti i vizi della «razza italiana»: la simulazione, l’opportunismo, [...] intorno a una precisa e determinata causa, quali sono quelle che riguardano le controversie o le deliberazioni», Marco Tullio Cicerone, De oratore, II, 15, 66).
Con frequenza, nel suo lessico, ricorre la metafora organica e classica della città come ...
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Scienza greco-romana. La storiografia delle scienze e la tradizione dossografica
Philip van der Eijk
La storiografia delle scienze e la tradizione dossografica
Gli atteggiamenti degli scienziati antichi [...] di questa tradizione (associata al dossografo Aezio, di cui però abbiamo perso l'opera) si possono trovare in scrittori come Cicerone e in compilazioni e brani più tardi dello Pseudo-Plutarco, dello Pseudo-Galeno, di Teodoreto di Cirro, di Giovanni ...
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Coscienza
Alberto Oliverio
Lucio Pinkus
Bruno Callieri
Gianna Gigliotti
Dal latino conscientia, derivato di conscire, "essere consapevole" (composto di cum, "con", e scire, "sapere, conoscere"), [...] rispetto per la legge morale che I. Kant dirà ingenerare umiliazione, presentandoci severamente la nostra indegnità. Più volte Cicerone, parlando del 'foro interiore' dove regna la legge innata e non scritta, fa ricorso all'immagine del rimordere ...
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DE SORIA, Giovanni Gualberto
Ugo Baldini
Nacque a Pisa il 10 apr. 1707 da Enrico e da Maria Elisabetta delle Sedie; l'affermazione delle Novelle letterarie (1767, col. 676) ripresa poi da A. Fabroni, [...] di svariatissima collocazione cronologica e ambientale: si va dai personaggi classici (Dario, Alessandro, Archimede, Aristotele, Cicerone) a esponenti culturali e politici che il D. aveva conosciuto personalmente. Questa successione di ritratti ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...