Filosofo pitagorico (sec. 3º a. C.) di Taranto; a lui Catone, nel Cato maior di Cicerone, fa risalire la tradizione di un discorso di Archita contro il piacere. Secondo gli studî recenti egli è solo un'invenzione [...] letteraria di Cicerone. ...
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Filosofo (sec. 2º-1º a. C.), capo della scuola epicurea in Atene, ebbe uditore Cicerone. Influenzato dal probabilismo di Carneade, delle sue dottrine logiche si ha notizia dallo scritto del suo scolaro [...] Filodemo, Degli indizî e dell'arte di servirsene, parzialmente superstite nei papiri ercolanesi ...
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ZENONE Epicureo
Ettore Bignone
Era della siriaca città di Sidone e fu capo della scuola epicurea nell'età di Cicerone, che dice di averne udito frequentemente le lezioni ad Atene. Era stato anche allievo [...] che l'accademico Filone lo chiamava il corifeo degli epicurei.
Era d'ingegno assai acuto, a quanto afferma Cicerone, e partecipando alle discussioni degli accademici di tendenza scettica, come i già nominati Filone e Carneade, ebbe occasione ...
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temperanza Virtù morale che consiste nel regolare con saggezza ed equilibrio il soddisfacimento dei bisogni e appetiti naturali. Cicerone rende con temperantia il termine greco σωϕροσύνη, con cui Aristotele [...] designa la virtù consistente nella moderazione degli impulsi e appetiti.
Nella teologia cattolica la t. è una delle virtù cardinali; essa modera le tendenze e gli appetiti sensuali ...
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Umanista e filosofo (n. Cremona 1400 circa - m. suicida Avignone 1435). Appassionato studioso di codici antichi, decifrò il manoscritto dell'Orator di Cicerone. Autore di scritti filosofici non pervenuti, [...] nelle Epistole che di lui restano esprime la sua adesione alla filosofia epicurea ...
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Filosofo epicureo (m. 70 a. C. circa), forse di origine ateniese; nell'88 era già a Roma ove era il più in vista tra gli epicurei. Cicerone, che lo ascoltò, ne ricorda l'opera Sugli dèi. ...
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Filosofo accademico, scolaro di Clitomaco di Cartagine, a cui successe nel 110-09 a. C. nella direzione dell'Accademia. Nell'88, a Roma, ebbe come scolaro Cicerone. Pur muovendo dallo scetticismo di Carneade, [...] F. accentuò gli aspetti positivi del suo probabilismo, riavvicinando la filosofia accademica all'antico "dogmatismo" platonico. Fondò la cosiddetta Quarta Accademia, e aprì la via alla più decisa e conseguente ...
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Filosofo peripatetico (sec. 1º a. C.), insegnò a Mitilene, poi ad Atene, dove forse successe nello scolarcato ad Andronico di Rodi. Unica fonte delle sue concezioni è Cicerone, che fu suo amico, e che [...] nel De divinatione riferisce la difesa compiuta da C. del valore profetico dei sogni, i quali sono prodotti dall'intelletto (νοῦς) nel momento in cui più si stacca dal corpo e quindi è più vicino alla ...
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Filosofo greco (1º sec. a. C.), fratello di Antioco di Ascalona e suo successore a capo della scuola accademica ad Atene, dove fu maestro di Marco Bruto e di Cicerone. ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...