Filosofo e uomo politico di Eretria, morto a 74 anni qualche tempo dopo la vittoria di Antigono Gonata a Lisimachia, forse verso il 265 a. C. Dapprima scolaro di Stilpone di Megara, studiò e quindi insegnò [...] la tradizione, il fallimento lo indusse al suicidio. Le scarse notizie che ci restano sul suo pensiero (Diogene Laerzio, Cicerone, Plutarco, Simplicio) fanno ritenere il suo orientamento filosofico una forma di cinismo, mentre in campo etico e logico ...
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Storico svizzero della filosofia antica (Basilea 1912 - Atene 1998), prof. dal 1939 all'univ. di Friburgo e, dal 1948, in quella di Berna. Fra le opere: Untersuchungen zu Heraklit (1935); Der Ursprung [...] con commento della Politica di Aristotele (2a ed. 1971), ha pubblicato Kommentar zu Xenophons Memorabilien (2 voll., 1953-56) e curato l'edizione delle opere di Epicuro (1949) e di Aristotele (4 voll., 1951-61), e delle Tusculanae di Cicerone (1952). ...
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Terzo figlio (Lisbona 1392 - Alverca, Lisbona, 1449) di Giovanni I di Portogallo; dopo la morte (1438) del fratello Edoardo, assunse per deliberazione delle Cortes la reggenza per la minorità del nipote [...] verso Lisbona, ma trovò la morte in uno scontro presso il torrente Alfarrobeira. Uomo di cultura, tradusse il De officiis di Cicerone (Livro dos ofícios, tra il 1433 e il 1438) e scrisse un trattato di filosofia morale, Dos benefícios (1418; poi ...
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CONVENIENTIA
S. Ferri
In greco harmonìa (ἁρμονία), homologìa (ὁμολογία). Vitruvio adopra tre volte questo termine: 1, 2, 3: "membra operis convenientia, sunt altitudinis ad latitudinem ecc."; v, 4, [...] , il termine ricorre frequente, nel significato di sympàtheia (συμπάϑεια); in divinazione, nei fenomeni naturali e astronomici (Cicerone); in latino si alterna con constantia, coniunctio, conservatio. Assai noto il luogo del De officiis, 1, 4 ...
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Latinista francese, nato ad Annecy (Haute Savoie) il 13 settembre 1900, morto a Six-Fours (Var) il 20 settembre 1976. Dal 1924 al 1926 soggiornò presso l'Ecole française di Roma; dopo una breve permanenza [...] furono confermati da B. nello studio di due autori cruciali per la ricezione delle idee filosofiche greche a Roma: Cicerone e Virgilio.
Al primo, dopo il volume giovanile sul Somnium Scipionis, ha dedicato molti articoli, culminati nelle Etudes sur ...
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VAIR, Guillaume du
Natale Addamiano
Nacque a Parigi il 7 marzo 1556, morì a Tonnais il 3 agosto 1621: letterato, magistrato eminente, abile moralista, uomo politico integerrimo, grande oratore. A 28 [...] trattati di morale cercò di conciliare lo stoicismo con la dottrina cattolica. Oltre a traduzioni da Demostene, da Eschine, da Cicerone e a quella del Manuale di Epitteto (1591), ci rimangono di lui: Méditations sur les Psaumes de la Pénitence (1584 ...
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Filosofo greco (214-129 a. C.). Scolarco dell'Accademia, fu uno dei maggiori filosofi del suo tempo. Con Critolao e con Diogene di Seleucia partecipò nel 156 all'ambasceria inviata da Atene a Roma. Essendosi [...] ἀληϑές) tanto più probabile quanto più capace di produrre in noi persuasione (πιϑανότης: probabilitas, nella versione di Cicerone). Sulla base di questi criterî Carneade procedette a una critica profonda della teologia e della provvidenza, e, in ...
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CAMILLO, Giulio, detto Delminio
Giorgio Stabile
Nacque nel Friuli circa il 1480, sul luogo di nascita i biografi propendono per Portogruaro, ma va ricordata la testimonianza, circostanziata, di G. Cesarini [...] della mente e del cosmo. Se la struttura lignea è pressocché pronta, manca ancora la completa scomposizione per luoghi e nozioni di Cicerone e dei classici. Il C. è sommerso dalle carte, il re preme per avere il teatro e la traduzione francese di ...
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L’insieme delle cognizioni intellettuali che, acquisite attraverso lo studio, la lettura, l’esperienza, l’influenza dell’ambiente e rielaborate in modo soggettivo e autonomo diventano elemento costitutivo [...] strati inferiori e agli schiavi, considerati come ‘strumenti animati’.
Questo ideale viene accolto anche nel mondo romano. In Cicerone la cultura animi viene identificata con la filosofia, e la sua funzione diventa quella di condurre gli uomini da ...
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Scienza greco-romana. Scetticismo e critica della conoscenza scientifica
Jim R. Hankinson
Scetticismo e critica della conoscenza scientifica
Con le sue riflessioni sui limiti della conoscenza umana, [...] benevola, e che per gli esseri umani conoscere il futuro sarebbe benefico (Cicerone, De natura deorum, I, 161-168; De divinatione, I, 82 pronostici hanno regolarmente la meglio sul caso, cosa che Cicerone nega che avvenga; i ‘successi’ che non si ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...