Tipografo (n. Praga - m. Roma 1476); introdusse in Italia la stampa a caratteri mobili, insediando una tipografia insieme con C. Sweynheym (v.) presso il monastero benedettino di Subiaco. Nel 1467 trasferì [...] a Roma presso la casa della famiglia Massimo (il primo incunabolo romano sono le Epistolae ad familiares di Cicerone). Interrotta nel 1473 la collaborazione con Sweynheym, continuò l'attività presso la casa dei Massimo stampando classici (Sallustio ...
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Tipografo in Ingolstadt (m. 1511), attivo a Milano dal 1477 (il primo prodotto è il Virgilio del 1478). Fu associato con Ulrich Scinzenzeler fino al 1488. L'officina fu assai attiva, ma la qualità delle [...] del Messale Romano 1480, 1481, 1482) e i testi giuridici; non mancano però le edizioni di classici latini (oltre a Virgilio, Sallustio, Svetonio, Cicerone, Giustino, Apuleio, Lucano) e le opere in volgare (come il Filocolo di Boccaccio, 1478). ...
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Stampatore ed erudito (Venezia 1512 - Roma 1574), terzo figlio di Aldo il Vecchio. Scolaro di G. B. Egnazio, fu esperto di letteratura latina e buon latinista. Dal 1533 diresse la tipografia paterna, specializzandosi [...] all'Accademia Veneta e dal 1561 al 1570 a Roma, chiamato da papa Pio IV, la Stamperia del popolo romano. Il figlio Aldo raccolse molte prefazioni da lui dettate per testi latini (1580). Compose dissertazioni su antichità romane e commentò Cicerone. ...
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Nome di due fratelli tipografi omonimi, originarî di Rouen e attivi a Milano e a Saluzzo (uno dei quali morto dopo il 1523). Si sottoscrivono talvolta singolarmente (Guillermus Le Signerre), talaltra in [...] anima (1498), con 78 illustrazioni, che è tra le opere più notevoli della xilografia lombarda; la prima edizione degli Opera di Cicerone (1498-99), a cura di A. Minuziano; l'Aureum opus de veritate contritionis di G. L. Vivaldi (1503); le Facezie del ...
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Stampatore (Magonza 1400 circa - Parigi 1466). Finanziatore di Gutenberg, gli intentò poi un processo per farsi restituire le somme prestate e gli interessi (1455) costringendolo così a cedergli tutto [...] (1457). Seguirono altre opere: il Rationale divinorum officiorum (1459), la Bibbia delle 48 linee (1462), la prima opera che rechi la marca tipografica, il De officiis di Cicerone (1465), nel quale sono impiegati per la prima volta i caratteri greci. ...
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FORTUNATI, Luca Antonio
Anna Modigliani
Di origine fiorentina, le notizie sulla sua vita sono esclusivamente legate all'attività che egli svolse come editore nell'ambito della tipografia romana durante [...] stessa edizione appartengono anche, di seguito al testo del Bruni, le lettere dello pseudo Cicerone al figlio, la risposta di questo e l'epistola ad Curionem di Cicerone (Ad familiares, II, 4). L'incunabolo, in quarto e in caratteri romani, comprende ...
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Erudito, stampatore editore (Venezia 1547 - Roma 1597), figlio di Paolo, nipote di Aldo il Vecchio. Lavorò col padre a Roma alla Stamperia Vaticana; poi a Venezia collaborò coi Torresani alla direzione [...] Castruccio Castracane (1590), dissertazioni archeologiche varie e filologiche su Orazio, Terenzio e Livio, pubblicò le opere di Cicerone con le annotazioni del padre. Dispersa è andata la sua ricchissima biblioteca che aveva destinato alla Marciana ...
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JACOPO da Fivizzano
Serena Veneziani
Nacque a Fivizzano, in Lunigiana, nella prima metà del XV secolo.
La supposizione che fosse conte palatino e appartenesse a una nobile famiglia locale ebbe origine [...] a Fivizzano, ma il loro nome non appare in nessun'altra edizione stampata da J., nemmeno in quella delle opere di Cicerone De officiis, Paradoxa stoicorum, Laelius, Cato maior sottoscritta nello stesso 1472, senza il nome di J. né il luogo di stampa ...
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Prototipografo (Gernsheim, Assia, tra il 1420 e il 1430 - Magonza tra la fine del 1502 e gli inizî del 1503), attivo a Magonza. Dapprima calligrafo (nel 1449 lavorava a Parigi per la Sorbona), apprese [...] il Rationale divinorum officiorum del Durando (1459), la celebre Bibbia detta delle 48 linee (1462), due edizioni del De officiis di Cicerone (1465 e 1466). Dopo la morte di Fust (1466), S. sottoscrisse da solo i prodotti dell'officina, l'ultimo dei ...
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DOMENICO da Pistoia
Paola Scarcia Piacentini
Le sole notizie che attualmente si hanno su questo domenicano figlio di Daniello o Daniele da Pistoia sono strettamente legate con la storia della tipografia [...] se la sua scrittura, come risulta dal Diario, era una semigotica usuale piuttosto rozza - perché si diletta a Copiare testi, come un Cicerone, De amicitta e De senectute, che nel 1480 presta a ser Antonio Nerli (a quanto pare un cartolaio il cui nome ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...