MADVIG, Johann Nikolai
Filologo e uomo politico danese, nato a Svaneke nell'isola di Bornholm il 7 agosto 1804, morto a Copenaghen il 12 dicembre 1886. Giovanissimo, entrò nell'insegnamento superiore [...] riforma dell'insegnamento superiore (1850); quella scientifica, vasta e dottissima, si distinse nelle edizioni critiche del De Finibus ciceroniano (Copenaghen 1839), e di Livio (1861-66, voll. 4, in collaborazione con l'Ussing), nelle divulgatissime ...
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Catone il Vecchio
Antonio Martina
Marco Porcio C., il Censore, chiamato anche C. il Vecchio per distinguerlo dall'Uticense, nacque a Tuscolo nel 234 a.C., fu censore nel 184 e morì assai vecchio a 85 [...] e allegra di dir bene in prode d'altrui e d'udire quello, cioè che è affabile, e ricorda un passo del De Senectute, dove Cicerone dice che a ciascuna parte de la nostra etade è data stagione a certe cose (Cv IV XXVII 2; cfr. Senect. X 33). E appresso ...
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Dottore della Chiesa, filosofo e teologo, vescovo d'Ippona e santo (Tagaste in Numidia, od. Sūq-Ahras in Algeria, 13 nov. 354 - Ippona, od. Bona, 28 ag. 430); fu uno dei quattro grandi Dottori della Chiesa [...] alle passioni amorose. Da una concubina ebbe nel 372 un figlio, Adeodato. La lettura dell'Hortensius ciceroniano lo attrasse, diciannovenne, alla filosofia, e aderì presto al manicheismo, presentatogli come spiegazione scientifica dell'universo ...
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REID, Thomas
Carlo Mazzantini
Filosofo, nato a Strachan (Scozia) il 26 aprile 1710, morto a Glasgow il 7 ottobre 1796. Insegnò nelle università di Aberdeen (1725-1764) e di Glasgow (1764-1780). Con [...] vane "sottigliezze", e conseguenze assurde delle scuole filosofiche postcartesiane, si erano appellati - riprendendo del resto un vecchio motivo ciceroniano, tante volte discusso e sfruttato - al senso comune dell'umanità; così per es., il gesuita Cl ...
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SCALA, Bartolomeo
Remigio Sabbadini
Nacque a Colle in Valdelsa nel 1428; prima dei vent'anni si trasferì a Firenze, dove morì nel 1497. Udì con Iacopo Ammannati le lezioni del Marsuppini. Ebbe molta [...] di orazioni, lettere e altri opuscoli. Partecipò con passione al movimento umanistico del circolo fiorentino, e come ciceroniano polemizzò col Poliziano che era di tendenza eclettica.
La figlia Alessandra nacque nel 1475, morì nel 1506. Frequentò ...
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VAVASSEUR, François
Pietro Tacchi Venturi
Umanista francese del secolo di Luigi XIV, nacque a Paray-le-Monial l'8 dicembre 1605. Entrato, sedicenne, tra i gesuiti e compiuti tra essi gli studî, iniziò [...] de Jouvency; senza però che nessuno di essi lo superasse nel trattare con virgiliana eleganza la poesia e con stile prettamente ciceroniano la prosa latina. I suoi numerosi carmi, le sue elegie, i libri degli epigrammi e le orazioni, lavori del più ...
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FILETICO (Filettico), Martino
Concetta Bianca
Nacque a Filettino (od. prov. di Frosinone) da Antonio e Anna intorno al 1430. Con gli anni dovette trasferirsi a Ferentino e ivi eleggere la propria dimora: [...] il F. diede alle stampe, intorno al 1482, utilizzando probabilmente ancora una volta la tipografia del Silber, le Epistolae selectae di Cicerone, accompagnate da un suo commento (I.G.I., 2858; I.E.R.S., 1185), che, tra l'altro, sarebbe stato inserito ...
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LAMOLA, Giovanni
Remigio Sabbadini
Umanista, nato nel bolognese verso il 1407; morto a Bologna nel dicembre del 1449. Discepolo di Guarino a Verona (1422-25) e a Ferrara (1430-32), di Vittorino a Mantova [...] basilica di S. Ambrogio il famoso codice di Celso (ora Laurenziano 73,1); contemporaneamente ebbe dal Barzizza il codice ciceroniano di Lodi, donde trasse per Guarino un diligentissimo apografo, perduto, ma di cui si conserva una capia nella Cornell ...
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GIROLAMO, Santo
D. Russo
Dottore della Chiesa vissuto nella Tarda Antichità (347 ca.-420), G. fu autore ecclesiastico, monaco e influente consigliere spirituale; è sua la traduzione in latino della [...] °), che aggiunge, tra altre peripezie, il racconto del sogno in cui Cristo lo apostrofò chiedendogli se fosse cristiano o ciceroniano e lo condannò a essere frustato dagli angeli, facendogli giurare di non leggere più libri profani; la Vita plerosque ...
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GRYPHIUS, Sebastian
Stampatore e libraio, nato a Reutlingen nel 1493, morto a Lione il 7 settembre 1556. La stamperia lionese del G. pubblicò, dopo il 1528, oltre trecento opere in lingua ebraica, greca [...] del sec. XVI.
La marca tipografica dei G. è un grifone posato su un parallelepipedo reggente un globo alato, con il motto ciceroniano Virtute duce, comite fortuna. Il loro nome si trova anche scritto Greyff, Greffen, Gryff, o alla francese Gryphe, o ...
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ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...
cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...