FRANCESCO da Montepulciano (Bellarmino Francesco, Piendibeni Francesco)
Paolo Viti
Nacque a Montepulciano da ser Iacopo di ser Piendibene intorno alla metà del sec. XIV, forse nel 1353 se dobbiamo credere [...] diretto di Francesco Petrarca, Pietro da Moglio, come si deduce da una sua annotazione autografa apposta su un manoscritto ciceroniano, ora Vat. lat. 1694, risalente al 10 marzo 1371. Da Bologna F. si trasferì nel dicembre 1381, come coadiutore ...
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Umanista (Venezia 1487 - Roma 1527); discepolo di Marco Musuro, insegnò greco a Venezia (1518), a Firenze (1522-23) e a Roma (1526-27), dove si era trasferito nel 1523 al seguito del card. Giulio de' Medici [...] per lo più dall'antichità classica, che l'esilio non è un male: di così buona fattura classica, che trovò facilmente credito l'accusa mossa da P. Giovio che l'A. si fosse servito del dialogo ciceroniano De gloria da lui rintracciato e poi distrutto. ...
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astro
Mentre frequente è in D. l'uso di ‛ stella ', a. è presente solo in Pd XV 20, dove indica metaforicamente l'anima di Cacciaguida: tale dal corno che 'n destro si stende / a piè di quella croce [...] pone per una stella ". Questo scambio semantico fra astrum e stella era peraltro già comune nel latino virgiliano, oraziano e ciceroniano, e torna più di una volta. nelle opere latine di D.
Interessa al riguardo la nota di Isidoro: " De differentia ...
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ROSSI, Gian Vittorio (Roscius). – Nacque a Roma nel 1570, primogenito di tre figli; il padre era giureconsulto e gentiluomo romano. Nel ginnasio dei gesuiti fu allievo di Francesco Benci, di Ottavio Tursellini, [...] già scomparso). Bouchard, forse, aveva una nota con la chiave dei personaggi. La dedicatoria contiene una strenua difesa dello stile ciceroniano. Pronta fin dal 1631, la prima edizione in otto libri uscì nel 1637 senza luogo di stampa; la seconda, in ...
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MELLINI, Celso. –
Stefano Benedetti
Nacque a Roma nel 1500, secondo figlio maschio di Mario di Pietro e di Ginevra, figlia di Domenico di Andrea Cibo e di Bianchettina, sorella di papa Innocenzo VIII. [...] …, I, Romae 1760, pp. 42 s., 58, 73; M. Sanuto, I diarii, III, Venezia 1880, coll. 273 s.; Erasmo da Rotterdam, Il ciceroniano, o dello stile migliore, a cura di A. Gambaro, Brescia 1965, pp. 262-264; D. Alveri, Roma in ogni stato, Roma 1644, pp. 51 ...
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Figli di Antonio Cortese di San Gimignano, addetto fin dal 1449 alla segreteria pontificia e autore di una confutazione dell'opuscolo del Valla sulla donazione costantiniana, nacquero a Roma, Paolo nel [...] Indi coi quattro Libri sententiarum, pubblicati nel 1503, intese mostrare come la purezza e l'armonia dello stile ciceroniano potessero mantenersi anche nella trattazione di dottrine teologiche. Infine nell'opera De Cardinalatu, venuta in luce poco ...
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SADOLETO, Iacopo
Francesco Lucioli
– Nacque a Modena il 12 luglio 1477 dal giurista Giovanni e da Francesca Machiavelli; ebbe una sorella, Margherita (moglie di Giambattista Sacrati), e tre fratelli, [...] opere minori, a cura di B. Maier, Torino 1964, pp. 64, 162, 285-287, 293, 596, 614 s.; D. Erasmo da Rotterdam, Il Ciceroniano o dello stile migliore, a cura di A. Gambaro, Brescia 1965, pp. 273-275; P. Bembo, Prose e rime, a cura di C. Dionisotti ...
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Nato a Nogent-le-Rotrou nel 1528, morì nel 1577. Poeta gentilissimo, delicato "pittore della natura", come si compiacque di chiamarlo il Ronsard, che gli fu amico, fu il più giovane dei poeti della Pléiade. [...] sovrani. Il Ronsard lo predilesse e scambiò con lui varie poesie; dopo la rottura e l'invettiva latina contro il ciceroniano Paschal, dedicò a lui il suo celebre poema autobiografico, l'Élégie à Remy Belleau, fonte principalissima della sua biografia ...
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Gnatone
Manlio Pastore Stocchi
Nella letteratura greca e latina è nome caratteristico di parassita, dal significato trasparente: γνάθος significa infatti " mascella ". In particolare è così chiamato [...] sue notevolissime pagine sull'adulazione (Policr. III IV, VI XXVII e XXX). In un altro luogo del De Amicitia Cicerone ricorda quale esempio della " parasitorum in comoediis assentatio " una scena dell'Eunuchus in cui il miles Trasone, inviata in ...
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ARATEA
U. Bauer-Eberhardt
Nella tradizione testuale e figurativa, dalla Tarda Antichità fino al sec. 13°, i più diffusi manoscritti di astronomia sono i Phaenomena Aratea, basati sulle versioni latine [...] a Londra (BL, Harley 647). In questo caso gli scholia di Igino integrano nelle figure il testo frammentario di Cicerone. Tale codice doveva trovarsi in Inghilterra già nel sec. 10°, dato che molti manoscritti inglesi degli A. presentano illustrazioni ...
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ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...
cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...