In biologia, variazione di forma degli organismi indotta da fattori dell’ambiente esterno, e perciò non ereditaria. Il termine è usato come seconda parte di parole composte, di cui la prima indica la successione [...] temporale delle m. (ciclomorfosi) o la natura dell’agente che le determina, come la luce (fotomorfosi), l’acqua (idromorfosi), un composto chimico (chemomorfosi), il contatto con un corpo estraneo (tigmomorfosi). Se l’agente che determina la m. è un ...
Leggi Tutto
(I, p. 482; App. IV, I, p. 28)
L'a., e cioè la proprietà degli organismi di rispondere in maniera adattativa al variare dell'ambiente esterno, è stato già descritto sia nella sua componente genetica sia [...] oltre la stagione in cui nasce), devono rispondere, invece, a livello di popolazione. È questo il caso delle ciclomorfosi − variazioni di forma e dimensioni degli organismi di una popolazione nel corso delle stagioni − del rotifero Keratella e ...
Leggi Tutto
ciclomorfosi
ciclomorfòṡi (o ciclomòrfoṡi) s. f. [comp. di ciclo- e -morfosi]. – In zoologia, variabilità ciclica che si trova in alcune specie di crostacei cladoceri e di rotiferi, probabilmente in conseguenza della variazione ciclica di...
-morfosi
-morfòṡi (alla greca -mòrfoṡi) [lo stesso etimo di morfosi]. – Secondo elemento di parole composte della terminologia biologica, nelle quali indica una variazione di forma (o morfosi) indotta negli organismi animali o vegetali da...