digitalizzatore
digitalizzatóre [agg. (f. -trice) e s.m. Der. di digitalizzazione] [ELT] Lo stesso che convertitore analogico-digitale (→ convertitore), dispositivo che fornisce in cifre di un certo [...] codice numerico il valore di una certa grandezza fisica, di frequente uso come trasduttore, spec. in servosistemi, per convertire determinate grandezze d'ingresso analogiche in forma numerica e avviarle ...
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cifra significativa
cifra significativa nelle applicazioni della matematica, cifra che fornisce una effettiva informazione sulla quantità o sulla misura rappresentate e sulle loro approssimazioni. Nel [...] è inferiore alla semiunità dell’n-esimo posto contando da sinistra: se consideriamo 12,98 come un’approssimazione di 13, con tre cifre esatte, l’errore assoluto che commettiamo è uguale alla differenza |13 − 12,98| = 0,02. Poiché il primo posto del ...
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NUMERAZIONE
Ettore BORTOLOTTI
Iliehard DANGEL
Richard DANGEL
. Il concetto di numero, per sua natura primitivo e astratto, viene per uso costante estrinsecato in aggruppamenti di cose sensibili [...] nove gettoni furono chiamate apici o figure d'abaco e avevano press'a poco la forma seguente:
La parola scritta sotto ogni cifra ne designa il nome, e, mentre taluni di questi vocaboli sono di evidente origine araba (per esempio arbas dall'arabo arbà ...
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alfanumerico
alfanumèrico [agg. (pl.m. -ci) Comp. di alfa(betico) e numerico] [INF] (a) Di codice informatico costituito da lettere alfabetiche ordinarie e da cifre numeriche, oltre che da simboli convenzionali. [...] (b) Di messaggio utilizzante tale codice ...
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numero duodecimale
numero duodecimale numero rappresentato nel → sistema di numerazione posizionale in base dodici e quindi scritto secondo le potenze di dodici utilizzando le cifre da 0 a 9 più due [...] ulteriori simboli: A che rappresenta dieci e B che rappresenta undici. Pertanto, indicando al piede del numero la base con cui il numero è rappresentato, il numero duodecimale 103AB412 equivale al numero ...
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Le date sono composte da tre elementi: il giorno del mese, il mese e l’anno. Per ciascuno di questi elementi valgono principi e regole distinti.
Il giorno del mese è un numerale cardinale (uno, due, tre, [...] epoca fascista, è ormai del tutto desueto); se l’anno è preceduto dal mese scritto in forma estesa, le prime due cifre delle migliaia e delle centinaia possono essere omesse e sostituite da un ➔ apostrofo.
Quando tutti e tre gli elementi sono scritti ...
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Matematico indiano (n. 598 - m. 665 d. C). Autore del Brahma Siddhānta o Sphuṭa Siddhānta (628) e del Khṇḍakhādyaka (665). Oltre a conoscere le 9 cifre e il loro valore posizionale, B. usa anche lo zero [...] ed espone regole per le operazioni sui numeri negativi (come regole pratiche per l'addizione di crediti e debiti); dà la regola per risolvere una equazione quadratica nel caso più generale, ecc. Più vincolato ...
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uno
uno [agg. Der. del lat. unus] [ALG] (a) Il primo numero non nullo della successione crescente dei numeri naturali, indicato, nella numerazione con cifre arabe, con il simb. 1. Nel mondo antico, per [...] es. presso Euclide, non era considerato come un vero numero, ma come il generatore di tutti i numeri; soltanto Nicomaco di Gerasa (100 d.C.) cominciò a considerarlo alla stregua degli altri numeri. Nell'aritmetica ...
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real
real in molti linguaggi di programmazione, termine indicante un particolare tipo di dato numerico che definisce un sottoinsieme finito di Q, con cui opera l’elaboratore. Al di là del nome, che rimanda [...] decimali, e tra i razionali soltanto quelli che, nella notazione decimale o esponenziale, siano esprimibili con un numero di cifre compatibile con i limiti di memoria dell’elaboratore. L’ambiente di calcolo del computer, quindi, “declassa” i reali a ...
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Ramo delle telecomunicazioni che tratta i metodi per ottenere la riproduzione a distanza del contenuto di documenti come scritti, stampati o figure, o la riproduzione a distanza di informazioni in una [...] . In passato il termine è stato usato per indicare metodi per la comunicazione a distanza di segnali corrispondenti a lettere, cifre o messaggi convenzionali: per es., t. ottica, quella realizzata mediante segnali visibili, come, per es., i segnali a ...
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cifra
(ant. cìfera) s. f. [dal lat. mediev. cifra, e questo dall’arabo ṣifr «nulla, zero», che è un calco del sanscr. śūnyá «vuoto, zero»]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente lo zero (c. non significativa) e i...
cifrare
v. tr. [der. di cifra]. – 1. a. Rappresentare, un nome o altre parole, mediante cifre, cioè con le sole iniziali o con abbreviazione convenzionale: cifrava il proprio nome e cognome F. Z.; anche rifl.: un’associazione che si cifra...