Musicista italiano (Palmi 1866 - Varazze 1950). Studiò a Napoli, con B. Cesi e P. Serrao. Diplomatosi nel 1889, già nel 1890 iniziava un'attiva carriera didattica che doveva condurlo prima alla cattedra di pianoforte a Napoli (S. Pietro a Maiella) e a quella di contrappunto a Firenze (1896-1904), poi alla direzione dei conservatorî di Palermo e di Napoli. Fu accademico d'Italia. Esordì come operista ...
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FERRARA, Alfredo
Elisabetta Orsolini
Nacque a Reggio Calabria il 23 sett. 1864 da Costantino e da Filomena Cilea. Nel 1884 si impiegò presso il ministero delle Finanze come vicesegretario amministrativo [...] nelle intendenze e fu addetto per alcuni anni alla segreteria particolare del ministro. Il 28 luglio 1887 si laureò in giurisprudenza presso l'università di Roma. Fu assegnato al segretariato generale ...
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Musicista (Filadelfia, Catanzaro, 1830 - Napoli 1907); studiò a Napoli, dove fu poi (dal 1863) prof. al conservatorio. Compose musica sacra, oratoriale, teatrale, sinfonica. Furono suoi allievi F. Cilea, [...] U. Giordano, R. Leoncavallo e G. Martucci ...
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Scrittore e giornalista italiano (Zara 1851 - Roma 1914). Diresse, fra l'altro, il Corriere del mattino e il Corriere di Napoli, con fervore di irredentista; scrisse libretti d'opera (per L. Mancinelli, [...] F. Cilea, U. Giordano), versi, poemi (Il terzo peccato, 1902, n. ed. 1908; ecc.) e romanzi (Fidelia, 1886; Il figlio, 1894; ecc.) di nobile ispirazione, ma nei quali l'enfasi patriottica e dannunziana risultano quasi sempre a scapito dell'arte. ...
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Soprano bulgaro (n. Burgas 1934); ha esordito alla Scala di Milano nel 1960, per poi eseguire apprezzate interpretazioni (al Metropolitan di New York, al Covent Garden di Londra, all'Opera di Roma, all'Arena [...] di Verona) prevalentemente di opere di Verdi, di Puccini, ma anche di Donizetti, Cilea e Zandonai. A partire dal 1993 si è cimentata, inoltre, nel repertorio di Strauss, Janacek, Britten, Poulenc. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, si ricordano ...
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FILIPPONE SINISCALCHI, Tina
Rossella Pelagalli
Nacque a Roma nel febbraio 1903. Ancora in tenera età si trasferì con la famiglia definitivamente a Napoli. Qui, giovanissima, iniziò gli studi musicali, [...] Cinque pezzi Op. 137 di Bossi, l'Intavolatura di L. Leo e la Sarabanda e Capriccio dalla Suite nello stile antico Op. 42 di Cilea. Il 10 giugno si recò a Parigi, dove si esibì nella sala Gaveau, insieme con una troupe di artisti italiani, tra i quali ...
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CANNIZZARO, Vincenzo
Fausta Gualdi Sabatini
Le notizie su questo pittore, non corroborate da documenti d'archivio, sono fornite dalla biografia che ne scrisse il canonico P. Pellicano nel 1838. Nato [...] il nome della madre), si dette presto agli studi artistici ed ebbe a suo primo maestro il poco noto pittore reggino A. Cilea. Da Reggio si trasferì, appena sedicenne, a Napoli e si mise alla scuola di F. De Mura che ebbe influenza determinante sul ...
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Casa editrice e libreria, fondata a Milano nel 1818 da Giovan Battista S. (1760-1822) e sviluppata in seguito dal nipote Edoardo (Milano 1836 - ivi 1920) che, succedutogli nella direzione (1861), accrebbe [...] si segnalò in particolare quale promotrice del melodramma verista con la pubblicazione delle opere di Mascagni, Leoncavallo, Cilea, Giordano, ecc. (e che nel 1911 si separò dalla editrice costituendosi in società anonima). A dirigere successivamente ...
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Baritono italiano (Roma 1929 - ivi 1990). Dotato di una voce duttile e di bel timbro, morbida nell’emissione, con uso delle mezze voci tipico della tradizione della scuola vocale romana di Battistini [...] di Roma, è stato ammirato protagonista di opere di Puccini (Madama Butterfly, Tosca, La Bohème, Gianni Schicchi), Cilea (Adriana Lecouvreur), Verdi (La traviata, Il trovatore, Falstaff), Gluck (Alceste), Donizetti (Lucia di Lammermoor, Don Pasquale ...
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arlesiano
arleṡiano agg. e s. m. (f. -a). – Di Arles, cittadina della Francia sud-orient.; abitante o nativo di Arles. L’Arlesiana, titolo di un dramma (fr. L’Arlésienne) di A. Daudet con musiche di scena di G. Bizet (1872), e di un libretto...
lamento
laménto s. m. [dal lat. lamentum]. – 1. a. Voce, parola di dolore, spesso mista al pianto: fare, mandare un l.; emettere lamenti, rompere in lamenti, levare alti l.; l. pietoso, straziante. Anche, séguito di voci o parole di dolore,...