In botanica, c. di un albero o di un ramo è la parte terminale del fusto o del ramo, cui si attribuisce funzione di equilibrio riguardo all’assorbimento e alla distribuzione della linfa ( funzione di c.).
Ramificazione a c. Tipo di ramificazione nel quale l’apice dell’asse primario cessa a un certo punto il suo accrescimento, ossia si esaurisce o con la produzione di un fiore o di un’infiorescenza ...
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cima
. Compare solo in poesia, con 25 occorrenze, di cui 2 nelle Rime, le altre nella Commedia.
Col valore di " sommità di una pianta " in diversi esempi, con uso proprio e metaforico: in Pd XIII 135 [...] VIII 3, IX 36, Pg V 15. In Pd XIV 109 indica la sommità della croce che si muove di corno in corno e tra la cima e 'l basso.
In tre casi il sostantivo si riferisce a una fiamma, sia quella delle anime dei consiglieri fraudolenti (If XXVI 88, XXVII 5 ...
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CIMA, Antonio
Piero Treves
Nato a Valmadrera (Como) da Carlo e da Angelica Rossi il 29 nov. 1854, naturalmente partecipò dei frutti, del retaggio, dei propositi e degl'impegni della coeva cultura lombarda, [...] nella battaglia dei suoi "scapigliati" conterranei, se, come par probabile, il nostro C. è da identificare con quell'Antonio Cima che sul numero del 1° genn. 1877 d'un periodico "progressivo" e in fama di "sinistrorso" - la milanese Vitanuova ...
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CIMA, Pagnone
Pier Luigi Falaschi
Figlio di Giovannuccio di Ruggero, fu signore di Cingoli.
Pochissime le fonti documentali che a lui si riferiscono; relativamente diffuse quelle storiografiche, ma [...] : con i figli Giovanni e Tanarello e il fratello Ramberto fu presente in posizione di tutto rilievo al Consiglio generale. I Cima erano riusciti a sedare i tumulti esplosi per la presenza a Cingoli di un esattore della Curia, ma in realtà innescati ...
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CIMA, Benuttino
Michele Franceschini
Nacque verso la metà del sec. XIV in Cingoli (Macerata) da Tanarello di Pagnone, dell'antica famiglia dei Cima, e da Elisabetta Silvestri.
Il capostipite della famiglia, [...] di Gingoli - carica che già aveva ricoperto, oltre al padre Tanarello, anche il nonno Pagnone - e ristabilirvi così il dominio dei Cima. I suoi desideri, però, non furono esauditi, e il C., deluso per non aver ottenuto la nomina, si mise dalla parte ...
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CIMA, Giovanni
Michele Franceschini
Figlio di Benuttino, signore di Cingoli e senatore di Roma, e di Ambrosina di Giovanni conte dell'Anguillara, successe al padre, morto nel 1400, nel vicariato della [...] aveva però occupato il castello di Apiro, antico feudo dei Cima, per scacciarne le milizie merceùarie di Martino da Faenza, da . Lasciò una sola figlia, Francesca, ultima discendente dei Cima. Alla sua morte Cingoli fu nuovamente occupata da Braccio ...
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CIMA, Gaetano
Renata Serra
Figlio di Filippo e di Anna M. Marchesoli, nacque a Cagliari il 16 ag. 1805. Dopo aver conseguito nel 1830 il titolo di architetto civile all'università di Torino, studiò [...] architettura a Roma.
Nel 1834 il C. divenne applicato nell'ufficio del Genio civile di Cagliari, allora diretto da G. Comminotti (autore del teatro Civico e del palazzo comunale di Sassari) al quale, morto ...
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CIMA, Tullio
Alberto Iesuè
Figlio di Lorenzo, accademico universitario, e di Profilia Peretti, forse appartenente alla famiglia di papa Sisto V, nacque a Ronciglione, ove fu battezzato il 13 ag. 1596 [...] (S. Maria della Provvidenza, Libro dei Battezzati, I, 1592-1692, f. 36t). A Roma fu allievo di Abundio Antonelli, maestro di cappella di S. Giovanni in Laterano: qui fu cantore fino all'ottobre del 1612 ...
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CIMA, Nicola Agostino
Francesco Surdich
Nacque a Rimini (dove è provata l'esistenza, nel corso del sec. XVIII, di due famiglie contraddistinte dal cognome Cima, in quanto provenienti dall'omonima località [...] ., cl. VI, 76 (= 6036): Relatione distinta delli Regni diSciam, China, Tunchino e Coccincina del padre fra Nicola Agostin Cima dell'Ordine di Sant'Agostino (descritto da P. Zorzanello, in G. Mazzatinti, Inv. deimss. delle Bibliot. d'Italia, LXXVII ...
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CIMA, Gian Paolo (Giovanni Paolo)
Alberto Iesuè
Nacque a Milano verso il 1570. Fu organista e maestro di cappella in S. Maria presso S. Celso a Milano (1606-1610). Nelle sue composizioni, come in quelle [...] degli appartenenti alla stessa famiglia, è evidente il tentativo di passare dalla polifonia alla monodia. Gli elementi che fanno del C. un esponente di questo stile di transizione si mostrano peraltro ...
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cima
s. f. [lat. cȳma «germoglio, parte terminale e più tenera di alcune piante» e nel lat. pop. «cima», dal gr. κῦμα «feto, germoglio», der. di κύω «concepire»]. – 1. a. La parte più alta, punta, sommità di qualche cosa: la c. del campanile;...
cimarolo
cimaròlo (o cimaiòlo, letter. cimaiuòlo) agg. [der. di cima]. – Di cima, che sta in cima, solo nelle locuz. ramo c. (o di cima), situato verso la vetta della chioma di un albero; carciofo c. (o semplicem. cimarolo s. m.), il capolino...