zeta /'dzɛta/ (ant. zita) s. f. o m. [dal gr. zē̂ta, nome della lettera z, lat. tardo zeta] (pl. le zeta, meno com. gli zeta), invar. - [nome della consonante Z e del segno che la rappresenta: la z. di [...] " si pronuncia sorda] ▲ Locuz. prep.: fig., dalla a alla zeta [in modo completo e totale, spec. in riferimento a liste, elenchi, ecc.: ripetere la lezione dalla a alla z.] ≈ da capo a piedi, da cima a fondo, dal principio (o dall'inizio) alla fine. ...
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altezza /al'tets:a/ s. f. [lat. volg. ✻altĭtia per il class. altitudo "altitudine"]. - 1. a. [dimensione verticale di un corpo] ≈ ‖ (non com.) elevatezza. b. [con riferimento a persona] ≈ statura. 2. a. [...] di a.] ≈ Ⓣ (geogr.) altitudine, quota. b. [con riferimento ad acque] ≈ profondità. 3. [luogo elevato, spec. al plur.] ≈ altura, cima, culmine, sommità, vetta. 4. (fig.) a. [alta levatura morale o intellettuale: a. d'animo, d'ingegno] ≈ eccellenza ...
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giavellotto /dʒave'l:ɔt:o/ s. m. [dal fr. javelot, voce di origine gallica]. - (arm.) [arma da getto costituita da un'asta che ha in cima una punta di metallo aguzza] ≈ ‖ giannetta, lancia. ...
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zuccone /tsu'k:one/ o /dzu'k:one/ [accr. di zucca], fam. - ■ s. m. (f. -a) 1. [persona dura di comprendonio: a scuola è uno z.] ≈ babbeo, balordo, cretino, idiota, (fam.) rapa, sciocco, stupido, (fam.) [...] testa di legno (o vuota), (fam.) zucca, (non com.) zufolo. ↔ (fam.) cima, genio, mente. 2. (estens.) [chi dimostra ostinazione e caparbietà: sei uno z.] ≈ caparbio, (roman.) capoccione, cocciuto, (fam.) mulo, ostinato, testardo, (fam.) testone. ■ agg ...
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sommità s. f. [dal lat. tardo summĭtas -atis, der. dell'agg. summus "sommo"]. - 1. (geol.) [il punto più alto, spec. con riferimento a elevazioni naturali del terreno: la s. di un monte ] ≈ apice, cima, [...] cocuzzolo, sommo, vertice, vetta. 2. (fig.) [il grado più elevato di qualcosa: raggiungere la s. dell'arte, della gloria] ≈ acme, apice, apogeo, colmo, culmine, sommo, top, vertice. [⍈ FINE ...
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sommo /'som:o/ [lat. summus, agg. der. con valore superlativo da sub, nel sign. di "sopra"; trattato anche in ital. come superl. di alto]. - ■ agg. 1. [altissimo, il più alto: salire, volare sulle s. vette [...] . ■ s. m., solo al sing. 1. [il punto più alto, spec. con riferimento a elevazioni naturali del terreno] ≈ [→ SOMMITÀ (1)]. 2. (fig.) [il grado più elevato] ≈ [→ SOMMITÀ (2)]. ▼ Perifr. prep.: al sommo di ≈ al culmine di, in cima (o in vetta) a. ...
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quassù (ant. quassuso /kwa's:uzo/) avv. [grafia unita di qua su (ant. suso)]. - [in un luogo più in alto rispetto a quello in cui si trova la persona cui ci si rivolge, anche preceduto dalle prep. di, [...] da: q. in cima; di (o da) q. non riesco a vederti] ≈ (non com.) quissù. ↔ quaggiù, (non com.) quiggiù. ...
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gomena /'gomena/ s. f. [etimo incerto]. - (marin.) [grosso canapo formato da tre corde intrecciate usato per ormeggio, rimorchio, operazioni di varo, ecc.] ≈ cavo, cima, torticcio, [di acciaio a spirale] [...] gherlino. ⇑ canapo, corda ...
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apice /'apitʃe/ s. m. [dal lat. apex apĭcis "punta"] (con la prep. di). - 1. [la parte più alta di qualcosa: a. di un monte] ≈ cima, culmine, punta, sommità, vertice, vetta. ↔ base, falda, fine, fondo, [...] piede. 2. (fig.) [il grado più intenso di qualcosa, anche assol.: raggiungere l'a. della carriera; essere all'a.] ≈ acme, apogeo, colmo, culmine, massimo, picco, sommo, top, vertice, [con uso assol., in ...
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corda /'kɔrda/ s. f. [dal lat. chorda, gr. khordés "corda di minugia", poi "corda" in genere]. - 1. a. [fascio di fibre vegetali o di fili metallici, atto a sopportare sforzi di trazione, usato per legature [...] dei monaci] cordiglio, [del saio dei monaci] cordone. b. [cavo adoperato in marineria per usi vari] ≈ ⇓ alzaia, canapo, capo, cima, cordone, gomena, sartia. ● Espressioni (con uso fig.): dare la corda (a qualcosa) ≈ caricare (ø); mettere la corda al ...
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In botanica, c. di un albero o di un ramo è la parte terminale del fusto o del ramo, cui si attribuisce funzione di equilibrio riguardo all’assorbimento e alla distribuzione della linfa ( funzione di c.).
Ramificazione a c. Tipo di ramificazione...
cima
. Compare solo in poesia, con 25 occorrenze, di cui 2 nelle Rime, le altre nella Commedia.
Col valore di " sommità di una pianta " in diversi esempi, con uso proprio e metaforico: in Pd XIII 135 si ha il prun che rigido e feroce nell'inverno...