Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Andrea Paribeni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La dottrina della doppia natura – umana e divina – di Cristo, affermata nei grandi concili [...] post mortem poste ai lati del corpo, sostituite in un primo momento da una trama simile a un tappeto, come proposto da Cimabue nel Crocifisso di Arezzo (1260-1265) e in quello di Santa Croce a Firenze (1270 ca.), infine eliminate fino a ricondurre la ...
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LORENZO d'Antonio
Manuela Gianandrea
Non si conosce la data di nascita di L., maestro vetraio e cappellano di S. Pier Maggiore a Firenze, probabilmente originario, come attestano alcuni documenti che [...] p. 210; Lorenzo Ghiberti, "Materia e ragionamenti" (catal.), Firenze 1978, p. 243; E. Borsook, The mural painters of Tuscany: from Cimabue to Andrea del Sarto, Oxford 1980, p. 75; M. Del Nunzio, L'evoluzione nell'uso degli elementi architettonici di ...
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NANI, Alessandro
Nicoletta Baldini
– Nacque a Firenze il 9 dicembre 1642 da Giovanni di Marco di Jacopo, pittore e doratore, e da Teresia di Gregorio Puccini.
Il padre, forse originario del contado, [...] speziali, Libro dei morti, 260, c. 13v; Ceramelli Papiani, 3337; Raccolta Sebregondi, 3741; F. Baldinucci, Notizie dei professori del disegno da Cimabue in qua (1681-1728), a cura di F. Ranalli, I, Firenze 1845, pp. 335 s.; IV, ibid. 1846, p. 501; F ...
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VETRATA
Valerio Mariani
Intendendo con questo termine l'insieme di frammenti vitrei commessi secondo un disegno prestabilito e tendenti a un effetto estetico, le origini della vetrata vanno ricercate [...] ipotesi sono diverse: alcuni studiosi vi riscontrarono l'opera di maestri tedesehi altri vi videro modi disegnativi di Cimabue, Pietro Cavallini, Iacopo Torriti: mentre vi dominarono i Senesi, influenzati dal gusto gotico di Francia, salvo in alcune ...
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sì (sie)
Riccardo Ambrosini
1. L'avverbio sì - 136 volte nella Vita Nuova, 123 nelle Rime, 540 nel Convivio e 798 nella Commedia; in rima di Pg XXIII 8 l'epitetico sìe - raramente ha funzione affermativa, [...] c'è prolessi di sì al v. 101; XXXIII 84 faccian siepe ad Arno... / sì ch'elli annieghi in te ogne persona!; Pg XI 96 Credette Cimabue ne la pittura / tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, / sì che la fama di colui è scura; Pd V 81 Uomini siate, e ...
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OTTICA
F. Cecchini
L'o., "la più fisica tra le scienze matematiche" (Aristotele, Physica, 194a8), si configurò nel Medioevo essenzialmente come disciplina che indaga intorno al rapporto tra realtà e [...] attenti ai problemi della rappresentazione illusionistica dei corpi e dello spazio, come per es. Arnolfo di Cambio e Cimabue, permettono di ipotizzare un rapporto tra la fioritura degli studi sulla visione presso la corte pontificia e gli interessi ...
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Bizantina, Civiltà
Agostino Pertusi
Il primo problema che ci dobbiamo porre è se D. ebbe una conoscenza concreta e precisa della cultura greco-bizantina. La risposta è in gran parte negativa: D. non [...] che il silenzio di D. non sia intenzionale e non voglia suonare riprovazione della ‛ maniera greca ', quella maniera che seguiva ancora Cimabue, ma che Giotto aveva già superato, sì che la fama di colui è scura (Pg XI 94-96).
A proposito di fonti ...
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CARRACCI
Donald Posner
Famiglia di artisti attiva a Bologna e a Roma tra gli ultimi decenni del sec. XVI e i primi del XVII. Il Malvasia (I, p. 457) pubblica l'albero genealogico della famiglia, di [...] pitture di Bologna (1686), a cura di A. Emiliani, Bologna 1969, ad Indicem;F. Baldinucci, Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua (1681-1728), III, Firenze 1846, pp. 302-368; F. Le Comte, Cabinet des singularités d'architecture, peinture ...
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LASINIO, Carlo
Valeria Di Piazza
Figlio di Gian Paolo, giureconsulto, nacque a Treviso il 15 febbr. 1759. Secondo quanto riferisce Federici, suo primo biografo, dopo aver studiato pittura all'Accademia [...] il prelievo e il trasporto di alcune opere raccolte nel Camposanto, tra cui alcune di importanza eccezionale come le tavole di Cimabue e di Giotto, il polittico di Taddeo di Bartolo, che furono inviate a Parigi su richiesta di D. Vivant Denon per ...
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SCANNABECCHI, Dalmasio
di Iacopo
Paolo Cova
Fu Roberto Longhi (1934-1935, 1973, pp. 33-35; Id., 1950, 1973, pp. 160 s.), anche in relazione alla suddetta documentazione, a riferire a Dalmasio un [...] Michele degli Scalzi (Boskovits, 1975, p. 206, nota 134).
Fonti e Bibl.: F. Baldinucci, Notizie de’ professori del disegno da Cimabue in qua, II, Torino 1770, p. 4; G. Guidicini, Cose notabili della città di Bologna ossia storia cronologica de’ suoi ...
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maesta
maestà (letter. ant. maiestà, maiestade, maiestate) s. f. [dal lat. maiestas -atis, der. di maior «maggiore»]. – 1. Gravità nobile e solenne, autorità, grandezza che una cosa ha in sé o nell’aspetto, tale da ispirare riverenza o stupefatta...
grido
s. m. [der. di gridare] (pl. le grida, dell’uomo; i gridi, degli animali, o anche dell’uomo, se isolati o comunque non considerati nel loro complesso). – 1. a. Voce (suono inarticolato, parola, esclamazione e sim.) emessa con forza,...