Spagna
Nuria Vidal
Cinematografia
Cinematografia tra le più importanti in Europa, quella spagnola è rimasta per molti anni quasi completamente sconosciuta (il franchismo ha infatti alzato una barriera [...] di Roberto Rossellini nel 1950 e la scoperta dell'opera di Cesare Zavattini fecero conoscere il Neorealismo italiano ai giovani registi. Nel cinema ufficiale, tuttavia, non cambiò nulla: continuò il successo dei film di tipo storico-patriottico e si ...
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Filosofia
Redazione
Il rapporto tra filosofia e cinema
Filosofia del cinema, da una parte, ed estetica cinematografica, dall'altra, benché strettamente connesse e talora sovrapposte al punto che spesso [...] da M. Heidegger.
Donde la domanda non solo e non tanto se il cinema abbia a che fare con il tempo e con le teorie filosofiche del nell'insignificanza. Si prenda la scena di un film neorealista. Un interno dove si vedono oggetti sciupati, corrosi. ...
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Portogallo
Simona Fina
Cinematografia
Fino agli anni Ottanta (quando si è raggiunto un ritmo di produzione più regolare) in P. il cinema ha visto alternarsi periodi di quasi completa inattività ad altri [...] lungometraggio di Oliveira, che anticipa alcuni elementi neorealisti, come la poetica del conflitto tra bene A almadraba atuneira (1961), uno dei più bei documentari di tutto il cinema portoghese, in cui si racconta l'ultima mattanza di tonni in un ...
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Fascismo
Giovanni Gozzini
I rapporti tra fascismo e cinema
La questione dei rapporti tra f. e cinema si muove su un doppio terreno di analisi: quello dell'uso dei nuovi mezzi di comunicazione di massa [...] l'anno successivo si resero interpreti di una rivalutazione complessiva del cinema dei telefoni bianchi (v. commedia), rivisto in chiave di anticipazione del fenomeno neorealista soprattutto nel senso di un'attenzione non ideologica e non letteraria ...
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Cuba
Francesco Salina
Cinematografia
Il periodo del muto, 1897-1930
Nel gennaio 1897 un rappresentante e operatore dei Lumière, Gabriel Veyre, effettuò all'Avana le prime proiezioni, e in febbraio realizzò [...] raggiunta tra creazione, maturità espressiva ed eresia. Si affermò così un cinema rivoluzionario che anticipò il nuovo cinema latinoamericano e che, insieme al Neorealismo italiano, costituì un importante punto di riferimento. Esso trovò un pubblico ...
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MANFREDI, Saturnino (Nino)
Stefania Chiocchini
Nacque a Castro dei Volsci, in Ciociaria, il 22 marzo 1921 da Romeo e Antonina Porfili, in una famiglia di origine contadina. Il padre, arruolato in Pubblica [...] , secondo alcune delle vie che dalla radice neorealista dell'immediato dopoguerra portarono alla commedia all'italiana Bibl.: Sul M., citato in tutte le principali storie del cinema italiano, poco è stato scritto a livello monografico; per una ...
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GUAZZONE (Guazzoni), Enrico
Claudia Campanelli
Nacque a Roma il 18 dic. 1876 da Bartolomeo e da Ginevra Santucci. Diplomatosi in pittura presso l'Istituto di belle arti della capitale, si specializzò [...] . 50).
Nel 1944, oramai alla vigilia della stagione neorealista, il G. diresse La Fornarina, primo film italiano Ma l'amore no. Realismo, formalismo, propaganda e telefoni bianchi nel cinema italiano di regime (1930-1943), Milano 1975, pp. 24, 111, ...
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Libano
Sergio Di Giorgi
Cinematografia
Dopo aver mosso i primi passi negli anni Quaranta con i due lungometraggi di finzione di Ali al-Ariss, Bayyā῾at al-ward (1943, La fioraia) e Kawkab, amīrat al-Ṣaḥrā᾽ [...] Siamo tutti combattenti), girò Garo (1965), il primo film neorealista libanese, che narra le vicende di un emigrato armeno costretto libanesi e palestinesi, ha costituito il filo conduttore del cinema libanese per tutto il periodo della guerra, e ...
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Sudafricana, Repubblica
Giuseppe Gariazzo
Cinematografia
Nella R. S. (proclamata il 31 maggio 1961), più che in altri Paesi del continente, la nascita e lo sviluppo del cinema sono stati legati alla [...] produzione attiva dal 1916 al 1933, periodo nel quale il cinema del Sudafrica consolidò la propria presenza con una serie di Fugard e il cineasta Ross Devenish affrontavano con approccio neorealista la questione razziale in Boesman and Lena (1973) e ...
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Wyler, William (propr. Willy)
Guido Fink
Regista cinematografico tedesco, di famiglia ebrea, naturalizzato statunitense, nato a Mulhouse (Alsazia) il 1° luglio 1902 e morto a Los Angeles il 29 luglio [...] e quindi di un rapporto del tutto nuovo fra teatro e cinema che il regista esplorò magistralmente a partire da Counsellor-at-law ispirato a una poetica che si potrebbe definire vagamente 'neorealista'. Fra il 1949 e il 1952, lavorando alla Paramount ...
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neorealista
s. m. e f. e agg. [der. di neorealismo] (pl. m. -i). – Esponente, fautore, seguace del neorealismo, in filosofia o nelle varie manifestazioni d’arte: le concezioni, la poetica dei n.; in funzione di attributo: i filosofi, gli scrittori...
cinema
cìnema s. m., invar. – Forma accorciata (sull’esempio del fr. cinéma) di cinematografo, penetrata largamente nell’uso così da soppiantare quasi interamente il termine originario (soprattutto nel sign. di sala cinematografica: andare...