Attore cinematografico statunitense (n. Cedar Rapids, Iowa, 1981). Ha debuttato nel cinema a soli otto anni con un cammeo in Ritorno al Futuro parte II (1989) e, appena dodicenne, è stato protagonista [...] con M. Culkin nel thriller L’innocenza del diavolo (1993). Negli anni successivi W. ha lavorato con registi del calibro di A. Lee e R. Rodríguez, ma è nel 2001 che ha ottenuto il primo successo internazionale ...
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Attrice cinematografica e televisiva italiana (n. Napoli 1973). Ha esordito nel cinema nel 2001 con Il principe e il pirata di L. Pieraccioni. Da allora ha recitato in diverse produzioni televisive e cinematografiche; [...] tra queste le miniserie TV Cefalonia (2005) e Callas e Onassis (2005) e il film Gli amici del bar Margherita (2009). Dopo l’esordio in teatro con L’Oro di Napoli (2009-10), nel 2012 ha sostituito C. Raznovich ...
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Regista e sceneggiatore italiano (n. Roma 1960). Frequentando la Scuola di cinema Gaumont entra in contatto con Nanni Moretti, di cui diventa assistente e aiuto regista; lo stesso Moretti ne produce la [...] prima prova registica, Domani accadrà (1988, David di Donatello come miglior film esordiente). Del 1991 è Il Portaborse (David di Donatello per sceneggiatura, produttore, interprete, attrice non protagonista), ...
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Attore cinematografico giapponese (Ringdao, Shandong, 1920 - Mitaka City, Tokyo, 1997); avviato al cinema da A. Kurosawa (Yoidore ten shi, L'angelo ubriaco, 1948), con la sua maschera dura e l'efficace [...] di moltissimi film, molti dei quali noti anche in Europa, è uno dei pochi attori giapponesi di notorietà indiscussa nel cinema mondiale; Saikaku ichidai onna (Vita di O Haru, donna galante, 1952); Shichi-nin no samurai (I sette samurai, 1954 ...
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La straordinaria, rapida diffusione della televisione, prima negli S.U.A. e poi via via negli altri paesi, a partire dall'immediato dopoguerra, e la contemporanea sensibile riduzione della frequenza del [...] e, qua e là, forse la stessa compiacenza per l'orrido che, con l'interesse per la natura, furono tipici del vecchio cinema svedese, ma in ogni suo film tutto questo è filtrato alla luce di esperienze nuove, più moderne, decisamente più adatte a ...
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Nome d'arte del regista e attore greco naturalizzato statunitense Elias Kazanjoglous (Kadikeul, İstanbul, 1909 - New York 2003). Appartenente alla minoranza greca in Turchia, si trasferì da piccolo con [...] sons; Deep are the roots; A streetcar named desire; Death of a salesman), esordì nel cinema dal 1944. Autore di un cinema espressivamente e intellettualmente problematico, senza confini di genere, eccellente direttore d'attori, K. esercitò notevole ...
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Formalismo
Pietro Montani
Con il termine formalismo ci si riferisce a un insieme di innovative ricerche sulla letteratura e la poesia elaborate in Unione Sovietica nel corso degli anni Venti del Novecento [...] di Tynjanov, è quello di un'assimilazione del discorso filmico all'andamento discontinuo del discorso in versi (e qui si pensa al cinema della FEKS).
Non è difficile fare il bilancio dei meriti e dei limiti di queste tesi. Se da un lato, infatti, il ...
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Scenografia
Antonio Audino
Teatro
di Antonio Audino
In Italia la s. ha assunto un'importanza prevalente rispetto ai vari elementi che compongono lo spettacolo teatrale, non soltanto per la tradizione [...] e figurative. È la s. cinematografica (v. oltre: Cinema) e televisiva a continuare un lavoro di ricostruzione credibile del tanto che il lavoro scenografico in televisione e nel cinema e quello in teatro hanno modalità creative e tecniche diverse ...
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Regista cinematografico inglese naturalizzato statunitense (Londra 1899 - Los Angeles 1980). Tra i maggiori registi cinematografici del Novecento, il suo prestigio di indiscusso maestro nell'orchestrare [...] mondo immaginario, la cui riconoscibilità è tale da essere racchiusa in una cifra stilistica inconfondibile. L'importanza del suo cinema non venne colta inizialmente dalla critica: fu soltanto negli anni Cinquanta e Sessanta che la lettura di critici ...
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Generi cinematografici
Roberto Campari
Non si può affrontare la questione dei generi filmici senza partire da quella ormai secolare dei generi letterari. E come afferma N. Frye in Anatomy of criticism: [...] strettamente legate ai generi (per es., tutti i comici ma anche i cantanti e i ballerini che non avrebbero avuto successo al cinema se non vi fosse stato il musical) e in ogni modo la presenza di una star implica, e ancor più implicava ai tempi ...
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cinema
cìnema s. m., invar. – Forma accorciata (sull’esempio del fr. cinéma) di cinematografo, penetrata largamente nell’uso così da soppiantare quasi interamente il termine originario (soprattutto nel sign. di sala cinematografica: andare...
tecnico
tècnico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. technĭcus, gr. τεχνικός, der. di τέχνη «arte»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Relativo alle applicazioni e realizzazioni pratiche di un’arte, di una scienza o di una disciplina, di un’attività: nozioni...