(pseud. di Jenkins, Richard)
Attore e regista cinematografico e teatrale britannico, nato il 10 novembre 1925 a Pontrhydfen e morto a Ginevra il 6 agosto 1984. Figlio di un minatore, frequenta l'università [...] diretto in My cousin Rachel (Mia cugina Rachele, 1952), e che gli affida il personaggio di Marcello Gallio nel primo film in cinemascope: The robe (La tunica, 1953).
Il grande successo di questo film dà a B. notorietà internazionale e gli assicura la ...
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CINEMATOGRAFIA (cinematografo: X, p. 335; App. I, p. 420; II, 1, p. 592; III, 1, p. 384)
Innovazioni tecniche. - Dal 1960 a oggi non si registrano innovazioni tecniche di rivoluzionaria importanza, tuttavia [...] anni Sessanta hanno conosciuto il trionfo della cosiddetta "visione panoramica", ottenuta con i vari sistemi, sempre più sofisticati, quali il cinemascope, il cinerama, il Todd-A O, ecc., gli anni Settanta hanno visto, specie in Europa, un ritorno su ...
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Negulesco, Jean
Pedro Armocida
Regista cinematografico romeno, naturalizzato statunitense, nato a Craiova (Romania) il 26 febbraio 1900 e morto a Marbella (Spagna) il 18 luglio 1993. Come altri cineasti [...] dove, senza rinunciare alle sue doti narrative, cedette alla nuova linea produttiva della società che, con l'avvento del Cinemascope, aveva iniziato a scegliere storie sempre più sentimentali e convenzionali. È il caso di Three came home (1950; ...E ...
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Bardot, Brigitte
Lorenzo Dorelli
Attrice cinematografica francese, nata a Parigi il 28 settembre 1934. Impostasi sulla scena nella seconda metà degli anni Cinquanta, si è conquistata nel decennio successivo [...] ; Piace a troppi), proprio sotto la direzione di Vadim al suo esordio da regista. Realizzato a colori e in cinemascope, il film riscosse un grande successo, dapprima negli Stati Uniti, dove il cinema si stava liberando dalla stretta moralistica del ...
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Lola Montès
Bernard Eisenschitz
(Francia/RFT 1955, colore, 110m); regia: Max Ophuls; produzione: Albert Caraco per Gamma/Florida/Union; soggetto: dal romanzo La vie extraordinaire de Lola Montès di [...] cineasta allora al culmine di una carriera altalenante, si vide progressivamente imporre la diva francese Martine Carol, il nuovo formato CinemaScope e l'obbligo di girare il film in tre versioni: francese, tedesca e inglese (ma soltanto le prime due ...
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Schermo
Costante De Simone
Lo s. è il luogo dell'attualizzazione dell'opera cinematografica, la finestra sull'universo delle immagini. Per questo in film come The purple rose of Cairo (1985; La rosa [...] base e altezza sino a tre, in grado di contenere pienamente le immagini di tutti i formati panoramici, dal Cinemascope (rapporto larghezza su altezza di 2,35) al Cinerama (sistema ottenuto dalla proiezione contemporanea per giustapposizione sull'asse ...
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De Seta, Vittorio
Mario Sesti
Regista cinematografico, nato a Palermo il 15 ottobre 1923. Documentarista innovatore nell'uso del colore, nell'abolizione quasi totale della voce fuori campo e soprattutto [...] dell'immagine e la ricerca di una sua 'teatralità', evidenziata anche dall'uso di formati panoramici come il cinemascope, attestano una capacità di scrittura cinematografica che riesce a cogliere la verità dei riti millenari della vita e del ...
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Colore
Vieri Razzini
Il colore nel cinema
Prima ancora della nascita ufficiale del cinema, fin dalle primissime pellicole di Thomas A. Edison destinate ai cinetoscopi, si delineò l'esigenza di colorare [...] dell'uragano, e The naked and the dead, 1958, Il nudo e il morto); la Fox impose il suo c. De Luxe e il cinemascope in alcuni noir e thriller (per es., con notevoli risultati cromatici e d'atmosfera, in 23 paces to Baker Street, 1956, 23 passi dal ...
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Cardiff, Jack
Bruno Roberti
Direttore della fotografia e regista cinematografico inglese, nato a Yarmouth (Inghilterra) il 18 settembre 1914. Preminente, e di grande importanza, è stato il suo contributo [...] e dei formati cinematografici hanno sempre stimolato l'abilità di C. nel comporre immagini di grande impatto spettacolare, come nel cinemascope di Fanny (1961) di Joshua Logan o nel vistavision di War and peace (1956; Guerra e pace) di King Vidor ...
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Biologia
Tendenza della natura a generare forme sempre più complesse, con un crescente differenziarsi e specializzarsi degli organismi.
In zoologia, sviluppo diretto senza metamorfosi di alcuni Artropodi, [...] da lenti cilindriche oppure da opportune combinazioni di lenti e di prismi sono utilizzati nei sistemi cinematografici cinemascope e simili per ottenere entro il normale fotogramma cinematografico un campo orizzontale assai più ampio (in genere ...
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cinemascope
〈sìnimëskoup〉 s. ingl., usato in ital. al masch. – Nome depositato di un sistema di cinematografia che, adottando obiettivi a lenti anamorfiche, abbraccia un campo notevolmente maggiore del normale, avvicinandosi a quello dell’occhio...
schermo
schérmo s. m. [der. di schermire]. – 1. letter. a. Riparo; protezione, difesa: Urlar li fa la pioggia come cani: De l’un de’ lati fanno a l’altro schermo (Dante); schiavi e schiave che facevano s. del proprio petto ai padroni (I. Nievo);...