Percorsi introduttivi - La forma cinema nella sua evoluzione storica
Francesco Casetti
La forma cinema nella sua evoluzione storica
Una realtà al plurale
Il cinema va pensato al plurale. È infatti [...] poiché l'idea di equivalenza non tiene, gli si fa subentrare l'idea di canonicità o di grammaticalità; se lo sguardo cinematografico è soltanto 'quasi' come lo sguardo umano, in cambio lo si può eleggere a 'esempio' dell'altro. L'effetto, paradossale ...
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FERRERI, Marco
Michele Canosa
Marco Ferreri, registrato all’anagrafe con il prenome Marcantonio, nacque a Milano l'11 maggio 1928, da Michelangelo e Carolina Vismara, originari della provincia milanese [...] delle cose» (cit. in Scandola, 2004, p. 9). L'ultimo film fu Nitrato d'argento (1996): una storia dello spettacolo cinematografico e dei suoi spettatori, dalle origini alla fine del secolo.
Marco Ferreri morì a Parigi il 9 maggio 1997; la salma fu ...
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Associazionismo
Callisto Cosulich
Nel campo dello spettacolo, pur se la pratica dell'associazione nel teatro e nella danza risale al Medioevo, il termine associazionismo è entrato in uso soprattutto [...] tra l'opera e chi la fruisce: un colloquio che vada oltre il consumo passivo che si attua nella tradizionale sala cinematografica, o dinanzi al televisore entro le mura domestiche. Tale forma di colloquio, che chiameremo attiva, si è diffusa solo nel ...
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Dovženko, Aleksandr Petrovič
Ornella Calvarese
Regista e sceneggiatore cinematografico, scrittore ucraino, nato a Sosnica (nell'oblast′ di Černigov) il 30 agosto 1894 e morto a Mosca il 26 novembre [...] 1956. Secondo il formalista V.B. Šklovskij, suo contemporaneo, D. non solo ha occupato un posto di rilievo nella cinematografia mondiale ma ha anche creato una nuova prospettiva, iniziando un'originale riflessione sui rapporti tra l'uomo e la sua ...
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Saura, Carlos
Flavio De Bernardinis
Regista cinematografico spagnolo, nato a Huesca (Aragona) il 4 gennaio 1932. Nell'ambito della sua ricca produzione si è rivelato autore capace di coniugare un senso [...] , poté iscriversi all'IIEC (Istituto de Investigaciones y Experencias Cinematográficas), fondato nel 1947, culla della migliore dissidenza cinematografica spagnola degli anni Cinquanta. Sotto la guida di Juan Antonio Bardem e Luis García Berlanga, si ...
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Stroheim, Erich von (propr. Stroheim, Erich Oswald)
Grazia Paganelli
Regista, sceneggiatore e attore cinematografico austriaco, naturalizzato statunitense, nato a Vienna il 22 settembre 1885 e morto [...] Norris, ispirato a un fatto di cronaca. S., grande ammiratore dello scrittore, era stato colpito dalle spiccate possibilità cinematografiche offerte dalla storia di due personaggi, McTeague e Trina, dilaniati da una brama di denaro che li divora fino ...
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Ivan Groznyj
Naum Kleiman
(URSS 1943-1946, 1945 prima parte ‒ Ivan il terribile, 1958 seconda parte ‒ La congiura dei boiardi, bianco e nero/colore, 183m); regia: Sergej M. Ejzenštejn; produzione: Alma-Ata/Mosfil′m; [...] al balletto. Ejzenštejn, in Ivan Groznyj così come nei suoi primi film, sperimenta le diverse possibilità del linguaggio cinematografico attraverso lo studio della sua genesi e delle sue prospettive. Grazie al contributo di un compositore come Sergej ...
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Lumière, Auguste e Louis
Gianni Rondolino
Inventori, produttori e cineasti, il primo nato a Besançon il 19 ottobre 1862 e morto a Bandol il 10 aprile 1954, il secondo nato a Besançon il 5 ottobre 1864 [...] , si univa il fascino sottile di osservare attentamente fatti e situazioni come fosse la prima volta. Il successo del cinematografo dei L. stava essenzialmente in questa duplice attrattiva. La nuova realtà dello schermo, cioè il nuovo tempo e il ...
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Le roman d'un tricheur
Sandro Toni
(Francia 1936, Il romanzo di un baro, bianco e nero, 81m); regia: Sacha Guitry; produzione: Serge Sandberg per Cinéas; sceneggiatura: Sacha Guitry dal suo romanzo [...] a tenere a freno il suo gusto per la parola, non trova il modo di assecondare l'immagine, il ritmo, la narrazione cinematografica. Così, accade che soggetti brillanti si perdano in una messa in scena spesso pesante, al limite della noia.
Fa eccezione ...
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Romeo e Giulietta
Andrea Maioli
(Italia/GB 1967, 1968, colore, 152m); regia: Franco Zeffirelli; produzione: Dino De Laurentiis/Verona Produzione/Anthony Havelock-Allan, John Brabourne per BHE; soggetto: [...] una compagnia tutta giovane (Giulietta era la Judi Dench che poi divenne Dame, stella del teatro inglese e attrice cinematografica di rango) e realizzando un Romeo e Giulietta anticipatore dei tempi della swinging London. Il maestro Luchino Visconti ...
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cinematografare
v. tr. [der. di cinematografo] (io cinematògrafo, ecc.). – Ritrarre, una scena o un paesaggio, con una macchina da presa cinematografica.