Melodramma
Massimo Marchelli
Genere non omogeneo ma consolidato nella tradizione culturale ‒ teatrale, musicale e letteraria ‒, il m. si è imposto anche sullo schermo da quando il cinema ha cominciato [...] di Vittorio De Sica.
L'evoluzione e i nuovi maestri
Negli anni Cinquanta si verificarono mutamenti sociali che il m. cinematografico non poteva non registrare. In particolare, fu il tema della famiglia che si impose con maggiore evidenza rispetto al ...
Leggi Tutto
Cineteca
Sergio Toffetti
Luogo di raccolta e collezione sistematica di film a scopo di conservazione, restauro, consultazione ed eventualmente diffusione.
Origini e storia
Bolesław Matuszewski, pioniere [...] . Nel 1949 affiancò il MOMA la George Eastman House di Rochester, poi sede di una scuola di formazione per archivisti cinematografici, che aprì la strada all'adesione di altre istituzioni statunitensi come la Library of Congress, l'UCLA Film and TV ...
Leggi Tutto
Suono
Per circa tre decenni a partire dall'invenzione del cinema, i film non contenevano alcun s. sincronizzato preregistrato. Nonostante ciò, raramente essi erano muti, dal momento che durante la proiezione [...] s. smistandolo su vari altoparlanti, tre dietro lo schermo e un certo numero sui lati e sul fondo della sala cinematografica. Mentre ai riproduttori posti dietro lo schermo è affidato il compito di dare l'effetto stereofonico (al centrale, in genere ...
Leggi Tutto
Messico
Nuria Vidal
Cinematografia
Sin dalle sue origini, agli inizi del 20° sec., il cinema messicano ha seguito un'evoluzione analoga a quella del Paese, offrendo un esempio di perfetta correlazione [...] aveva esordito nel 1965 con Tiempo de morir e la cui filmografia continuò a svilupparsi alla ricerca di sempre nuovi linguaggi cinematografici.
Il cinema d'autore
Si può affermare che un cinema d'autore sia nato in M. alla fine degli anni Sessanta ...
Leggi Tutto
CANUDO, Ricciotto
Sisto Sallusti
Nacque a Gioia del Colle (Bari) il 2genn. 1877 da Eugenio e da Emilia Stampacchia. Conseguita la licenza presso la sezione fisicomatematica dell'istituto tecnico di [...] che le definì "deformazioni"; ne L'usine aux images si fa cenno di 6.000 franchi ricevuti per la vendita ad una casa cinematografica dei diritti de La ville sans chef, ai fini di una pellicola forse mai realizzata. Nel 1924 l'Andréani diresse un film ...
Leggi Tutto
film
Gianni Rondolino
Vedere oltre lo schermo
Un film è certamente divertimento, ma spesso è qualcosa di più. Può essere allora utile conoscerne il linguaggio, analizzarne il contenuto (spesso nascosto), [...] al cinema", ciò significa che andiamo a vedere un film. In questo caso il termine cinema viene usato per indicare la sala cinematografica e il termine film si riferisce allo spettacolo che vi si proietta. In realtà il cinema non è soltanto la sala di ...
Leggi Tutto
Cineclub
Callisto Cosulich
Termine con il quale vengono indicate le associazioni aventi per scopo lo studio, la diffusione e la difesa dell'arte del cinema attraverso molteplici iniziative: proiezioni [...] i c. furono posti sotto il controllo governativo: nel 1934, per ordine di Luigi Freddi, direttore generale per la Cinematografia presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, vennero sciolti i pochi ancora in funzione, e creati al loro posto i ...
Leggi Tutto
Operistico, film
Sergio Miceli
L'opera in film, o filmopera che dir si voglia, nacque con il cinema stesso, ma prima ancora di assumere i connotati di un genere ben delineato manifestò la tendenza costante, [...] come Vera P. Stroeva, regista di Boris Godunov (1955), definito dallo storico J. Leyda "la più efficace e fedele versione cinematografica di un'opera", e di Chovanščina (1959); l'insolito sconfinamento nel Novecento, per es. Katerina Izmajlova di D.D ...
Leggi Tutto
Francia
Paolo Marocco
Cinematografia
In F. nacque ufficialmente il cinema: il 28 dicembre 1895 i fratelli Louis e Auguste Lumière organizzarono al Grand Café di Parigi il primo spettacolo pubblico e [...] altrove. Dopo le geniali invenzioni di Méliès, la F. non era stata insomma più capace di far evolvere il linguaggio cinematografico, a differenza della Scuola di Brighton inglese (1896-1907) e dello statunitense David W. Griffith (dal 1908). Nel 1908 ...
Leggi Tutto
Gran Bretagna
Francesca Vatteroni
Cinematografia
In contrasto dialettico tra ipotesi di realismo e invenzione fantastica, il cinema britannico ha coltivato, accanto a una produzione con profonde esigenze [...] 1967; L'incidente), tratto dal romanzo di N. Mosley.
Anche la televisione si trasformò in una fucina di futuri talenti cinematografici: registi come Ken Loach e Ken Russell si formarono lavorando per la BBC. Loach, dopo gli esperimenti tra finzione e ...
Leggi Tutto
cinematografare
v. tr. [der. di cinematografo] (io cinematògrafo, ecc.). – Ritrarre, una scena o un paesaggio, con una macchina da presa cinematografica.