Cukor, George (propr. George Dewey)
Patrick McGilligan
Regista cinematografico statunitense, nato a New York il 14 luglio 1899 e morto a Los Angeles il 23 gennaio 1983. Sebbene non fosse molto noto al [...] mentre in Wild is the wind, 1957, Selvaggio è il vento, aveva diretto una sanguigna Anna Magnani), nonché le credibili versioni cinematografiche di due romanzi, uno di L. Durrel, Justine (1969; Rapporto a quattro), e uno di G. Greene, Travels with my ...
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FULCHIGNONI, Enrico
Guglielmo Moneti
Nacque a Messina il 18 sett. 1913 da Mario.
Iscrittosi alla facoltà di medicina della sua città fu allievo interno dell'istituto di fisiologia umana diretto da G. [...] 1948) e L'ebreo errante (G. Alessandrini, 1949).
All'inizio degli anni Quaranta insegnò recitazione al Centro sperimentale di cinematografia; nel 1942, dopo aver lavorato con Soichi Nogami, presso il teatro dell'università di Roma, sul Nō giapponese ...
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Clair, René
Edoardo Bruno
Nome d'arte di René-Lucien Chomette, regista cinematografico francese, di origini ebraiche, nato a Parigi l'11 novembre 1898 e morto ivi il 15 marzo 1981. L'inventività e il [...] all'Opéra di Parigi), e di letteratura. Oltre ai testi radiofonici, scrisse racconti, un romanzo (Adams, 1926) e memorie 'cinematografiche'. Tra queste ultime, si ricorda Cinéma d'hier, cinéma d'aujourd'hui (1970).
Bibliografia
G. Viazzi, René Clair ...
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Fin dai suoi albori il c. è stato strettamente connesso con la moda. L'abbigliamento infatti riveste un ruolo fondamentale in un film dal momento che il suo compito principale è quello di esprimere la [...] se ne impose uno tipicamente europeo. B. Bardot, per es., alla fine degli anni Cinquanta, all'indomani dei suoi successi cinematografici, lanciò la moda della coda di cavallo, delle ballerine e del reggiseno a balconcino a quadretti vichy.
In Italia ...
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Avanguardia sovietica
Pietro Montani
Con questa espressione ci si riferisce, complessivamente, all'insieme dei movimenti artistici che, al seguito di un'immediata adesione del gruppo futurista, si riconobbero [...] dello spettacolo antico. Un altro punto va ancora messo in rilievo. Sia Stačka sia Kinoglaz, i due più importanti risultati cinematografici dell'a. s. e della sua innovativa cultura della comunicazione e dell'immagine, sono film che, al contrario di ...
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Melodramma
Massimo Marchelli
Genere non omogeneo ma consolidato nella tradizione culturale ‒ teatrale, musicale e letteraria ‒, il m. si è imposto anche sullo schermo da quando il cinema ha cominciato [...] di Vittorio De Sica.
L'evoluzione e i nuovi maestri
Negli anni Cinquanta si verificarono mutamenti sociali che il m. cinematografico non poteva non registrare. In particolare, fu il tema della famiglia che si impose con maggiore evidenza rispetto al ...
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Cineteca
Sergio Toffetti
Luogo di raccolta e collezione sistematica di film a scopo di conservazione, restauro, consultazione ed eventualmente diffusione.
Origini e storia
Bolesław Matuszewski, pioniere [...] . Nel 1949 affiancò il MOMA la George Eastman House di Rochester, poi sede di una scuola di formazione per archivisti cinematografici, che aprì la strada all'adesione di altre istituzioni statunitensi come la Library of Congress, l'UCLA Film and TV ...
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Suono
Per circa tre decenni a partire dall'invenzione del cinema, i film non contenevano alcun s. sincronizzato preregistrato. Nonostante ciò, raramente essi erano muti, dal momento che durante la proiezione [...] s. smistandolo su vari altoparlanti, tre dietro lo schermo e un certo numero sui lati e sul fondo della sala cinematografica. Mentre ai riproduttori posti dietro lo schermo è affidato il compito di dare l'effetto stereofonico (al centrale, in genere ...
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Messico
Nuria Vidal
Cinematografia
Sin dalle sue origini, agli inizi del 20° sec., il cinema messicano ha seguito un'evoluzione analoga a quella del Paese, offrendo un esempio di perfetta correlazione [...] aveva esordito nel 1965 con Tiempo de morir e la cui filmografia continuò a svilupparsi alla ricerca di sempre nuovi linguaggi cinematografici.
Il cinema d'autore
Si può affermare che un cinema d'autore sia nato in M. alla fine degli anni Sessanta ...
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CANUDO, Ricciotto
Sisto Sallusti
Nacque a Gioia del Colle (Bari) il 2genn. 1877 da Eugenio e da Emilia Stampacchia. Conseguita la licenza presso la sezione fisicomatematica dell'istituto tecnico di [...] che le definì "deformazioni"; ne L'usine aux images si fa cenno di 6.000 franchi ricevuti per la vendita ad una casa cinematografica dei diritti de La ville sans chef, ai fini di una pellicola forse mai realizzata. Nel 1924 l'Andréani diresse un film ...
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cinematografare
v. tr. [der. di cinematografo] (io cinematògrafo, ecc.). – Ritrarre, una scena o un paesaggio, con una macchina da presa cinematografica.