Lingue caratterizzate da una variabilità di tono (cioè altezza musicale) o d’intonazione (cioè modulazione musicale) che distingue i significati di parole la cui forma, scritta eventualmente con il sistema [...] lingue i toni hanno un valore fonetico al pari delle vocali e delle consonanti. Sono p. alcune lingue africane e asiatiche, per es., il cinese che ha quattro toni nella parlata di Pechino, cinque in quella di Nanchino, otto nei dialetti meridionali. ...
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Missionario (Eboli 1682 - Napoli 1746); durante una missione in Cina (1708-23), per proteggere i confratelli si adattò a svolgere attività di pittore e incisore per la corte di Pechino. Al ritorno in Italia [...] , divenuto in seguito l'Istituto universitario orientale. Ha lasciato manoscritto un dizionario cinese; fu tra i primi ad avvertire l'importanza della conoscenza linguistica reciproca tra Occidente e Oriente per un avvicinamento e comprensione delle ...
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Unità lessicale consistente di una sola sillaba. Quando questa parola è una particella, essa è di norma sprovvista di accento, e tende alla fusione con le parole vicine; quando è un nome o un verbo, spesso [...] le viene conferito maggior volume di suono allungando la vocale, o introducendola in altra categoria morfologica ecc.
Lingua monosillabica Sistema linguistico nel quale ogni parola è costituita da una sola sillaba, come il cinese. ...
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Sinologo italiano (Pietracatella 1890 - Roma 1963). Gesuita, visse in Cina lunghi anni (1913-17 e 1923-34) e insegnò poi sinologia alla Pontificia università gregoriana (1939-63) e all'univ. di Roma (1941-60). [...] triple demisme de Suen Wen, pubblicata a Shanghai nel 1929, e di numerosi studî su M. Ricci (tra i quali Il mappamondo cinese del p. Matteo Ricci, 1938, e Galileo in Cina, 1947), intraprese l'edizione integrale degli scritti di M. Ricci che tuttavia ...
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Tipo di lingua semplificata, nata dal contatto tra una lingua straniera (specialmente una lingua europea coloniale) e una o più lingue indigene, usata nella comunicazione tra persone che non parlano ciascuno [...] portoghese ecc. In particolare, il p.-english è costituito da un lessico inglese molto semplificato su una base grammaticale e fonetica cinese; come gli altri tipi di p., si è formato e diffuso nel 19° sec. quale mezzo di comunicazione negli scambi ...
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Lingua in cui gli elementi lessicali sono portatori soltanto di significato e le determinazioni morfologiche sono indipendenti. Una lingua i. non ha declinazioni o flessioni, non si esprime tramite modificazioni [...] di parole significanti, invariabili e autonome; dall’altra i mezzi morfologici, quali la varietà di collocazione nella frase, d’intonazione, o un repertorio di parole svuotate di significato e dotate di funzione grammaticale. Un esempio è il cinese. ...
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SCRITTURA
Armando Petrucci
(XXXI, p. 232)
Storia della scrittura. - Ove si considerino s. tutte le "tracce grafiche dotate di significati convenzionali" (G.R. Cardona) che gli uomini hanno adoperato [...] sua volta influenzata nel suo processo di tipizzazione (2° millennio a.C.) proprio dalla s. protoindiana. Certo è che nel territorio cinese già alla fine del 4° millennio a.C. si ebbero manifestazioni di s. pittografica; i primi esempi di una s. già ...
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Linguista inglese (Leeds 1925 - Sydney 2018). Una delle figure più originali e influenti nella linguistica del Novecento, intorno alla sua opera si è raccolta una feconda scuola di linguistica, detta funzionale [...] .
Vita e pensiero
Si è laureato in lingua e letteratura cinese all'università di Londra, e si è perfezionato in Cina PhD (1955) e ha iniziato la carriera accademica insegnando il cinese (1954-58). È stato poi professore di linguistica a Edimburgo ...
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Gino Roncaglia
Lingua e tecnologia
Usi della lingua e strumenti di rete
di Gino Roncaglia
27 gennaio
A San Francisco, Steve Jobs, fondatore e amministratore delegato di Apple, presenta iPad, ‘tavoletta’ [...] veloce diffusione delle emoticon e l’ampio uso ne ha incrementato varietà e fantasia. L’esigenza di supplire ai linguaggi cinesico ed emozionale ha aggiunto alle due codifiche di base (sorriso e tristezza) una lunga serie di espressioni facciali e ...
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In linguistica e grammatica, un aspetto della categoria grammaticale del numero che, contrapposto al singolare (e, dove esiste, al duale, triale e quattrale), indica che le persone o le cose sono più di [...] coniugazione, in altre lingue prive di flessione il p. è indicato con l’unione di una parola indicante «moltitudine» (per es., in cinese, men), o con la ripetizione totale della parola (per es., in sumero, kur «monte» e kur kur «monti»), o anche con ...
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Cinese
(cinese), s. m. Per antonomasia, Sergio Cofferati, esponente politico del centrosinistra e già segretario generale della Cgil, così soprannominato per il taglio a mandorla dei suoi occhi. ◆ L’hanno capito anche i cinesi: la scorsa settimana...
cinese
cinése agg. e s. m. e f. – 1. Della Cina: storia, letteratura, arte c.; padiglione alla c., chiosco; ombre c., gioco di ombre fatte con le mani su una parete; piatto c., strumento musicale a percussione che fa parte della batteria (v....