Atti di venerazione verso Confucio, la famiglia imperiale e verso gli antenati in genere che i missionari gesuiti, giunti per primi in Cina all’inizio del 17° sec., approvarono, giudicandoli non inconciliabili con il cristianesimo. Il parere opposto dei domenicani e dei francescani, arrivati in Cina nel 1631 e 1633, determinò una grave controversia, che si estese anche ad analoghe concessioni fatte ...
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Circa 30.000 cattolici, fra vescovi, sacerdoti locali, missionari europei, seminaristi, religiosi di vari ordini, suore, catechisti e fedeli laici, vittime delle ricorrenti persecuzioni scatenate in Cina dai vari imperatori. Sono stati beatificati in vari gruppi dal 1746 al 1951; altri 120 sono stati canonizzati da Giovanni Paolo II nel 2000 ...
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Figura mitica delle più antiche tradizioni cosmogoniche cinesi, risalente a un’età anteriore sia alla sistemazione confuciana della religione tradizionale sia al costituirsi del Taoismo (ma valorizzata [...] soprattutto da quest’ultimo). P. è concepito quale uomo cosmico dal cui corpo al momento della morte traggono origine i singoli aspetti e fenomeni del mondo attuale. La portata cosmogonica di P. è riflessa ...
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Mañjuśrī Uno dei più importanti Bodhisattva del buddhismo indiano e, soprattutto, cinese e tibetano: è la saggezza stessa, nemico dell’ignoranza. I buddhisti cinesi consideravano l’imperatore come sua [...] incarnazione ...
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Prelato (Pavia 1685 - Lodi 1741); legato a latere per la Cina e patriarca di Alessandria (1719), ebbe parte rilevante nella controversia sui riti cinesi e malabarici: in Cina (1720-21), tentò di ottenere [...] l'appoggio dell'imperatore con la concessione di alcuni riti purché fossero di carattere puramente civile e senza pratiche superstiziose, ma non raggiunse lo scopo. Seguì allora una reazione del pontefice ...
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Domenicano (n. Évora - m. Setúbal 1570 circa); missionario in India (1548), verso il 1555 entrò in Cina, ove meritò il nome di "apostolo dei Cinesi". Fu poi nell'isola di Ormus e qui scrisse il Tractado [...] em que se cõtam muito por estẽso as cousas de China ... e assi do reyno d'Ormuz (1569) ...
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Taoismo
Helwig Schmidt-Glintzer
Introduzione
Il taoismo è considerato, accanto al confucianesimo, la seconda grande tradizione filosofico-religiosa della Cina. Non è facile cogliere il pensiero taoista [...] che in quello buddhista è data da Cui Hao (381-450), il quale nel perseguire l'obiettivo di fondare uno Stato cinese della dinastia dei Wei settentrionali dichiarò al mago Kou Qianzhi (m. 448), che l'avrebbe dovuto aiutare a realizzare l'impresa ...
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Missionario gesuita e sinologo (Autun 1663 - Roma 1736). In Cina dal 1699 al 1720, fu uno dei più convinti sostenitori delle posizioni assunte dalla sua Compagnia nella cosiddetta questione dei riti cinesi [...] (tolleranza del culto puramente civile a Confucio, degli onori resi alle tavolette degli antenati, ecc.); portò in Europa una discreta collezione di libri cinesi. ...
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Missionario ed erudito (Peñafil, Valladolid, 1618 circa - S. Domingo 1689). Domenicano (1635), fu inviato missionario a Manila (1648). Dal 1664 in Cina, fu un fermo avversario dei riti cinesi, e per riferire [...] fu a Roma nel 1673. Fu infine (1677) nominato arcivescovo di San Domingo. Oltre a trattazioni di teologia in cinese, scrisse un'opera erudita sulla Cina, della quale furono pubblicate due parti: Tratados históricos, éthicos, políticos y religiosos de ...
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-cinesi
-cinèṡi [dal gr. κίνησις «movimento»]. – Secondo elemento di parole composte derivate dal greco o formate modernamente (come autocinesi, cariocinesi, ecc.), che significa «movimento» (v. anche -cinesia). Solo in rari casi, e per singoli...
cinesi
cinèṡi s. f. [dal gr. κίνησις «movimento»]. – In etologia, termine generico con cui si designa una classe di reazioni motorie cui possono essere soggetti organismi non sessili (animali, vegetali unicellulari, batterî), che sono dovute...