MASSIMO di Alessandria
Guido Calogero
È uno degli ultimi rappresentanti del cinismo classico, nell'età in cui esso viene in contatto col cristianesimo. Cinico nel tratto esteriore e cristiano nella [...] fede, M. giunse nel 379 o nel 380 d. C. a Costantinopoli, e divenne grande amico di Gregorio Nazianzeno, che era allora vescovo di quella città. Ma, tradendo l'amicizia, si fece consacrare anch'egli vescovo, ...
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Filosofo (sec. 5º d. C.), uno dei rappresentanti dell'estrema fioritura del cinismo. Nonostante il rigore della sua concezione cinica della vita, che lo portava ad avversare ogni scienza e persino la filosofia, [...] ebbe contatti col neoplatonismo ed esercitò l'arte della divinazione, non ammessa dai cinici ...
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SALLUSTIO il cinico
Guido Calogero
È uno dei rappresentanti dell'estrema fioritura che il cinismo ebbe nel sec. V d. C. Notizie di lui ha conservato il neoplatonico Damascio, che ne parla con favore: [...] e ciò prova i contatti che egli ebbe col neoplatonismo, nonostante che il rigore della sua concezione cinica della vita lo facesse avversario di ogni ideale erudito e speculativo e lo conducesse perfino ...
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Sallustio cinico
Filosofo (5° sec. d.C.). Fu uno dei rappresentanti dell’estrema fioritura del cinismo. Nonostante il rigore della sua concezione cinica della vita, che lo portava ad avversare ogni scienza [...] e filosofia di indirizzo sistematico, ebbe contatti con il neoplatonismo ed esercitò l’arte della divinazione, non ammessa dai cinici ...
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PEREGRINO PROTEO
Guido CALOGERO
. Personalità assai singolare del sec. II d. C., ondeggiante tra il cristianesimo e il cinismo. Ci è noto soprattutto attraverso il libello di Luciano De morte Peregrini [...] , con introduzione e commento, di D. Plooij e J. C. Koopmann, Utrecht 1915), il quale è peraltro tanto fieramente avverso al cinismo in generale e al temperamento mistico e fanatico di P. in particolare, che il suo giudizio, affatto negativo, è da ...
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Pseudonimo della scrittrice italiana Maria Volpi (n. Bologna 1892 - m. 1940), che nel primo dopoguerra, con novelle e romanzi di un brillante cinismo, un po' alla maniera di Pitigrilli (Perfidie, 1919, [...] ecc.), ottenne largo successo di pubblico. Morì in un incidente aereo ...
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MONIMO (Μόνιμος, Monĭmus)
Guido Calogero
Filosofo greco del sec. IV a. C., appartenente alla scuola cinica. È annoverato da Diogene Laerzio, nella trattazione del cinismo da lui data nel sesto libro [...] serio e forma scherzosa, che poi si venne sempre più imponendo nel successivo periodo dell'evoluzione letteraria del cinismo.
Bibl.: U. von Wilamowitz-Moellendorff, in Comment. gramm., II, Greifswald 1880, p. 9; Fr. Susemihl, Geschichte der griech ...
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Massimo d'Alessandria (o il Cinico)
Massimo d’Alessandria
(o il Cinico) Filosofo (sec. 4° d.C.). Fu rappresentante, tra gli ultimi, del cinismo classico, nell’epoca in cui esso viene in contatto con [...] il cristianesimo. Si diceva convertito e addirittura flagellato per causa della fede, mentre era stato processato ed esiliato per motivi infamanti. D’origine alessandrina, era stato a Corinto; era a Costantinopoli ...
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Filosofo della scuola cinica, vissuto tra la seconda metà del sec. 4° e la prima del 3° a. C. Scolaro del peripatetico Teofrasto, fu poi attratto al cinismo da Cratete. Gli è attribuita l'opera Χρεῖαι [...] ("Motti giovevoli"), perduta. Suo discepolo fu Menippo di Gadara ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Scuole socratiche minori
Roberto Brigati
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Sono così denominate le scuole fondate, vivente Socrate o dopo [...] con tutti’”, Diog. Laert. II.68). In questo edonismo rigoroso, non c’è ragione di esercitare l’autodominio, virtù suprema del cinismo, se non in quanto serva a coltivare i piaceri. L’uso dei piaceri infatti dev’esser tale da non assorbire tutto l ...
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cinismo
s. m. [dal lat. tardo cynismus, gr. κυνισμός; v. cinico]. – 1. non com. La dottrina e la setta dei filosofi cinici. 2. Comportamento da persona cinica; impudente ostentazione di disprezzo verso le convenienze e le leggi morali e verso...
cinico
cìnico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. cynĭcus, gr. κυνικός, der. di κύων κυνός «cane»; propr. «canino, simile al cane, che imita il cane», per il dispregio che i cinici professavano per le istituzioni sociali e per le convenienze, con...