Filosofo cinico (sec. 2º d. C.) noto anche col soprannome di Proteo (lat. Proteus). Già aderente a una comunità cristiana, se ne venne distaccando, fino ad adottare del tutto il costume cinico, conducendo [...] così una vita errabonda. Ma si oppose al radicalismo del contemporaneo Demonatte, il cui cinismo giungeva a giustificare ogni comportamento osceno e immorale. Durante le feste olimpiche dell'anno 165, si costruì egli stesso un rogo e vi salì, dopo ...
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. Filosofo cinico, vissuto a Roma durante il regno di Caligola, di Nerone e di Vespasiano. Ostile alla monarchia imperiale, fu condannato da Vespasiano a una relegatio in insulam. Del suo pensiero abbiamo [...] il suo contemporaneo e amico Seneca, che più volte ne loda l'eloquenza e il disprezzo per i beni materiali. Nel cinismo di D. torna infatti vigorosamente a valere l'antico ideale antiedonistico del πόνος della sofferenza: vita senza avversità è per ...
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Sanders, George
Daniela Angelucci
Attore cinematografico inglese, nato a Pietroburgo il 3 luglio 1906 e morto suicida a Barcellona il 25 aprile 1973. Raffinato e affascinante, con il suo naturale atteggiamento [...] di aristocratica noncuranza interpretò personaggi per lo più caratterizzati da una moralità ambigua, nei quali il cinismo e la freddezza si fondono con la signorile eleganza dei modi. Nel 1951 vinse l'Oscar come miglior attore non protagonista per il ...
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Generale disposizione di spirito di chi, bastando a sé stesso, e non chiedendo nulla alla natura e agli uomini, non ha alcun motivo per giudicare gli eventi del mondo buoni o cattivi, desiderabili o indesiderabili, [...] e mantiene in ogni caso immutata la propria serenità e autosufficienza d’animo. È l’ideale etico del cinismo e dello stoicismo, e coincide per gran parte, nel suo contenuto, con l’apatia e atarassia epicuree. ...
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STOICISMO
Guido CALOGERO
. Termine designante, nella storia del pensiero antico, una dottrina e una tradizione fra le più importanti. Etimologicamente esso deriva dal greco στοά "portico" giacché sotto [...] poi i tre volumi dedicati da A. Bonhöffer a Epitteto, per cui v. epitteto. Per una caratteristica del rapporto fra cinismo e stoicismo nell'ultima Stoa v. l'introduzione di G. Calogero al Manuale di Epitteto, Firenze (1933). Sulla rinascita stoica ...
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Ateniese (seconda metà del 5º sec. a. C.), famoso per il suo atteggiamento di avversione per tutta l'umanità, maturato come reazione all'ingratitudine degli uomini; si diceva che stimasse soltanto Alcibiade, [...] rovina degli Ateniesi. Gli antichi, soprattutto Luciano nel dialogo Timone (o Il misantropo), ne idealizzarono la figura, come di precursore del cinismo. n Dopo il dialogo di Luciano la figura di T. è stata ripresa, nell'età moderna, da M. M. Boiardo ...
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antimachiavellismo
Alessandro Campi
Tra il giudizio che si legge nell’Apologia ad Carolum V del cardinale Reginald Pole (→), che nel 1539 definiva il Principe un libro «scritto dal dito di Satana» e [...] quella considerata più pericolosa e subdola, appunto il Principe); insegnamenti tutti nel segno dell’empietà e di un cinismo senza speranze, di un’assoluta indifferenza al dettato dell’etica e ai precetti della religione cristiana, di un materialismo ...
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Ichikawa, Kon
Dario Tomasi
Regista giapponese nato a Ujiyamada il 20 novembre 1915. Appartenente alla generazione dei registi che hanno iniziato l'attività nel secondo dopoguerra, I. si è distinto da [...] Kobayashi Masaki per una maggiore ecletticità, una propensione ai modi della commedia acre e pungente, spesso intrisa di cinismo e humour nero e per il frequente ricorso a grandi opere della letteratura giapponese moderna e contemporanea. Pur legato ...
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Ebbe il soprannome di Cordilione (Κορδυλίων), e fu filosofo stoico nel I sec. a. C. Direttore della biblioteca di Pergamo, cercò, secondo il racconto di Diogene Laerzio (VII, 34), di purgare le opere degli [...] stoici più antichi, e specialmente di Zenone, dai passi meno convenienti (cioè, verosimilmente, da quelli troppo tendenti al cinismo): ma fu scoperto e dové rispondere del suo operato. Nel 70, già vecchio, seguì l'invito di Catone Uticense, che lo ...
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Kennedy, Arthur (propr. John Arthur)
Guglielmo Siniscalchi
Attore cinematografico e teatrale statunitense, nato a Worcester (Massachusetts) il 17 febbraio 1914 e morto a Branford (Connecticut) il 5 gennaio [...] versatilità, diede vita a una galleria di personaggi ambigui, emarginati e perdenti, figure di 'spalla' sempre in bilico fra cinismo e disperazione. Conobbe il periodo di maggiore successo tra la fine degli anni Quaranta e la fine dei Cinquanta ...
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cinismo
s. m. [dal lat. tardo cynismus, gr. κυνισμός; v. cinico]. – 1. non com. La dottrina e la setta dei filosofi cinici. 2. Comportamento da persona cinica; impudente ostentazione di disprezzo verso le convenienze e le leggi morali e verso...
cinico
cìnico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. cynĭcus, gr. κυνικός, der. di κύων κυνός «cane»; propr. «canino, simile al cane, che imita il cane», per il dispregio che i cinici professavano per le istituzioni sociali e per le convenienze, con...