Everett, Percival
Everett, Percival. ‒ Scrittore statunitense (n. Los Angeles 1956). Dopo diverse esperienze tra musica jazz e insegnamento, pubblica nel 1983 Suder, opera prima di un prolifico percorso [...] della controcultura nera. La sua scoperta in Italia è recente: tra i suoi romanzi, Glyph (1999; trad. it. 2007) narra il cinismo con cui la società perseguita un bambino-prodigio per sfruttarne le doti, mentre l'ironico Erasure (2001; trad. it. 2007 ...
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crocettismo
s. m. L’orientamento e le strategie politiche di Rosario Crocetta.
• [Antonio] Presti ha preferito non essere causa di altre notti insonni del governatore Rosario Crocetta, che già con [Franco] [...] Palazzotto, Repubblica, 5 aprile 2013, Palermo, p. I) • C’è tanta gente che non si arrende al «crocettismo» ed al cinismo del Partito di [Matteo] Renzi. C’è tanta gente ancora convinta, come lo era Paolo Borsellino, che nonostante tutto «questa terra ...
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TIMONE detto il Misantropo
Ateniese, figlio di Echecratida del demo di Kolyttus, vissuto al tempo della guerra del Peloponneso. Di educazione filosofica, senza essere filosofo, venne per esperienze d'ingratitudine [...] , perché anche un Timone, come si esprime Cicerone, deve avere qualcuno apud quem evomat virus acerbitatis suae. Idealizzato dagli antichi, soprattutto nel Timone di Luciano, per le affinità col cinismo, poi dai moderni: basta il nome di Shakespeare. ...
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Palahniuk, Chuck (propr. Charles Michael)
Palahniuk, Chuck (propr. Charles Michael). – Scrittore statunitense (n. Pasco, WA, 1962) di origini ucraine. Si laurea in giornalismo all’università dell’Oregon [...] di simulazione della frammentarietà del parlato e un’enfasi aforistica sono gli elementi di uno stile che fonde cinismo e melodramma nella descrizione di un’umanità vulnerabile, morbosa e violentemente competitiva. In seguito all’omicidio del padre ...
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Scrittore danese (Vamdrup, Ribe, 1897 - Laven, Skanderborg, 1943). Oltre a due romanzi, il fortunato Sandalmagernes gade (1931; trad. it. Vicolo dei sandalai, 1933), ambientato nella Roma di Marco Aurelio, [...] 1935); Stynede popler ("Pioppi mozzati", 1943). Decisiva vi appare ovunque l'esperienza della guerra come distruzione d'ogni mito religioso e umano; caratteristico l'alternarsi di sentimenti contraddittorî, dal cinismo, alla commozione, all'ironia. ...
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MENEDEMO (Μενέδημος, Menedēmus)
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Cinico greco del sec. III a. C. Prima scolaro dell'epicureo Colote, divenne poi discepolo del cinico Echecle di Lampsaco. Il distacco [...] in papiri ercolanesi, editi e studiati dal Krönert nell'opera sotto citata. M. sembra fosse combattuto, per il suo schietto cinismo, anche dagli stoici.
Bibl.: W. Krönert, Kolotes und Menedemos, Lipsia 1906; K. v. Fritz, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl ...
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Scrittore norvegese (Stavanger 1849 - Bergen 1906), il principale interprete, in Norvegia, della letteratura a sfondo sociale, alla quale si volse per influsso di G. Brandes. Nel romanzo Garman og Worse [...] perde perché sedotta dal suo datore di lavoro; nel romanzo Arbeidsfolk ("Lavoratori", 1881) è ferocemente satireggiato il cinismo della burocrazia di Cristiania; in Gift ("Veleno", 1882), l'educazione scolastica. Artisticamente più validi i racconti ...
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PRIESTLEY, John Boynton
Romanziere, drammaturgo e critico nato a Bradford nel 1894; educato a Trinity Hall, Cambridge. Studioso degli umoristi inglesi (The English Comic Characters, 1925, English Humour, [...] , The Good Companions (1929).
Il romanzo del P. si riattacca al genere picaresco, e al moderno realismo e cinismo oppone un'idealismo e un sentimentalismo volutamente arieggianti a quelli vittoriani, specialmente del Dickens. Tra le altre opere ...
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ROSS, Harold Wallace
Cecil SPRIGGE
Giornalista, nato a Aspen (Colorado) il 6 novembre 1892. Iniziò giovanissimo la sua carriera; durante la prima Guerra mondiale venne in Europa, attendendo alla redazione [...] di letterati e di belli spiriti, e finanziato da Raoul Fleischmann; portandolo in pochi anni ad una larga diffusione, grazie soprattutto ad una formula nuova, conciliante toni di un cinismo leggiero con atteggiamenti di acuta sensibilità morale. ...
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Gianfranco Pasquino
La “fortuna” di Machiavelli, vale a dire, la sorte del fascino e della impressionante ricezione e circolazione dell’analisi contenuta nel Principe, deriva anche dalla quantità e dall’intensità [...] distintivi della concezione della politica di Machiavelli consistevano in una deteriore combinazione, in ordine sparso, di cinismo, crudeltà, dissimulazione, immoralità. Nella prospettiva di Machiavelli, le leggi della politica non hanno nulla a che ...
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cinismo
s. m. [dal lat. tardo cynismus, gr. κυνισμός; v. cinico]. – 1. non com. La dottrina e la setta dei filosofi cinici. 2. Comportamento da persona cinica; impudente ostentazione di disprezzo verso le convenienze e le leggi morali e verso...
cinico
cìnico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. cynĭcus, gr. κυνικός, der. di κύων κυνός «cane»; propr. «canino, simile al cane, che imita il cane», per il dispregio che i cinici professavano per le istituzioni sociali e per le convenienze, con...